Enrico Plantageneto, III conte di Lancaster: differenze tra le versioni

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Fin dalla morte del re [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo I]] egli insieme al fratello [[Tommaso Plantageneto]] macchinò contro il cugino [[Edoardo II d'Inghilterra|Edoardo II]] spinti anche dall'estrema cupidigia del suo favorito [[Pietro Gaveston]]. Insieme al fratello prese parte alla rivolta del [[1311]] che segnò l'inizio di un turbolento periodo per il paese con il re costretto a scappare per sfuggire ai nobili, periodo che si tacitò definitivamente solo nel [[1318]].
 
Quando nel [[1322]] suo fratello Tommaso si ribellò nuovamente Enrico non lo seguì, limitandosi a chiedere al re che gli concedesse di ereditare le terre e i titoli che erano stati del fratello maggiore, richiesta che venne esaudita così che nel marzo [[1324]] venne investito del titolo di [[conte di Lancaster]]. La sua lealtà dura giusto il tempo di ricevere quest'investitura, nel [[1327]] egli aderì prontamente al partito di [[Isabella di Francia]] e fu lui stesso a catturare il re a custodirlo nel castello di [[Kenilworth]]|]]<ref name="Prestwich">{{Harvnb|Prestwich|1980|p=97}}</ref>.
 
Enrico fu nominato capo del consiglio di reggenza per il nuovo re, [[Edoardo III d'Inghilterra]]<ref name="Prestwich1">{{Harvnb|Prestwich|1980|p=111}}</ref>, e fu anche nominato capitano generale di tutte le forze del re nelle [[Marche scozzesi]]<ref>Burke, John, ''A general and heraldic dictionary of the peerages of England, Ireland, and Scotland'', (Henry Colburn and Richard Bentley:London, 1831), 424.</ref>. Fu nominato [[Castello di Lancaster|Connestabile di Lancaster Castle]] e [[High Sheriff of Lancashire]] nel [[1327]]. Aiutò anche il giovane re a porre fine alla reggenza e alla tirannia di Mortimer, facendolo dichiarare traditore e giustiziato nel [[1330]]<ref name="Prestwich2">{{Harvnb|Prestwich|1980|pp=112-113}}</ref>.