Arte: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m Annullate le modifiche di 37.162.121.84 (discussione), riportata alla versione precedente di GC85
Etichetta: Rollback
Riga 9:
 
L'arte può essere considerata anche una [[professione]] di antica [[tradizione]] svolta nell'osservanza di alcuni [[canone (arte)|canoni]] codificati nel tempo. In questo senso le professioni artigianali – quelle cioè che afferiscono all'[[artigianato]] – discendono spesso dal [[Medioevo]], quando si svilupparono attività specializzate e gli esercenti arti e mestieri vennero riuniti nelle [[corporazione|corporazioni]]. Ogni ''arte'' aveva una propria [[tradizione]], i cui concetti fondamentali venivano racchiusi nella ''[[regola dell'arte]]'', cui ogni ''artiere'' doveva conformarsi.
 
== Evoluzione storica del concetto di arte ==
{{vedi anche|Storia dell'Arte|Filosofia dell'arte}}
Analizzando la storia del concetto di arte vediamo che nel corso del tempo esso subisce una trasformazione graduale ma radicale.
 
Antichità: [[Sanscrito]] ''Are'' (ordinare) [[Lingua latina|Latino]]: ''Ars'', [[Lingua greca|Greco]]: ''Τέχνη'' stava quindi a significare la capacità di fare qualche oggetto. La capacità consisteva nella conoscenza delle regole, mediante le quali era possibile produrre un oggetto. L'arte quindi includeva quello che oggi chiameremmo artigianato, più una parte delle scienze (Astronomia, Storia). Inoltre, gli antichi Greci non si servivano di termini quali Musica, Architettura o Arti Visive per indicare una disciplina artistica: questi termini non esistevano oppure avevano un significato diverso da quello attuale. Si servivano invece di concetti di minore estensione, come ad es: "mimica", "commedia", "tragedia", concetti che oggi sono inclusi nell'ambito del Teatro. Dall'idea di arte rimaneva fuori la Poesia in quanto, anche se era compresa nel campo del sapere, era priva delle caratteristiche tipiche dell'arte: anzitutto, dal momento che era per lo più recitata e cantata, non era una produzione materiale, quindi non si basava su regole specifiche ma sull'invenzione individuale; in secondo luogo la poesia era vista come irrazionale, capace di incantare, affascinare e sedurre le menti. La Poesia era quindi considerata una pratica a sé stante: la si credeva ispirata dalle Muse, e per questo era considerata superiore.
 
Nel [[Ellenismo|periodo ellenistico]] iniziarono le prime classificazioni e le arti vennero divise in ''comuni'' e ''[[arti liberali|liberali]]'', a seconda che richiedessero uno sforzo fisico o uno sforzo intellettuale.
 
Nel [[Medioevo]] si cominciano a rivalutare le arti ''comuni'', che verranno chiamate ''meccaniche'', ma continueranno ad avere un ruolo subalterno rispetto alle ''arti liberali''. Dalle arti "meccaniche" vennero escluse diverse di quelle che noi oggi chiamiamo "belle arti", come la pittura e la scultura; le arti liberali e meccaniche erano state ridotte al numero di sette, e tra quelle che richiedevano lo sforzo fisico, si annoveravano soltanto le arti che miglioravano la vita dell'uomo, che lo nutrivano, lo riparavano dalle intemperie, ovvero quelle arti il cui punto peculiare era l'utilità quanto la piacevolezza. Si conoscono, di queste arti meccaniche medievali, due elenchi di riferimento: quelli di [[Ugo di San Vittore]] e [[Rodolfo di Longo Campo]].
 
La [[poesia]] non rientra ancora nell'ambito concettuale dell'arte finora indicato, in quanto il ''poeta'' era considerato un [[vate]] che componeva i [[verso|versi]] ispirato dal [[Dio]], o dalle Muse nell'Antica Grecia. Non esisteva la regola nelle composizioni poetiche, almeno per quanto riguarda il contenuto. A fornire il contributo essenziale affinché la poesia venisse considerata un'arte fu [[Bernardo Segni]] che nel [[1549]] tradusse in [[lingua volgare|volgare]] la ''[[Poetica]]'' di [[Aristotele]], opera in cui lo Stagirita già annoverava la [[poesia]] tra le altre arti.
 
La condizione sociale degli artisti, che migliorò notevolmente nel corso del [[Rinascimento]], contribuì a separarli dagli scienziati e dagli artigiani.
 
Nel [[1735]] [[Alexander Gottlieb Baumgarten|Baumgarten]] conia il termine [[estetica]] utilizzandolo per la prima volta nella propria [[tesi di laurea]]. Nel [[1750]] pubblicherà un [[saggio]] intitolato ''Æsthetica''.
 
[[Charles Batteux]] nel [[1746]] definisce, nel suo libro ''Le belle arti ridotte ad un unico principio''<ref>Les Beaux-Arts réduits à un même principe, 1746</ref>, il sistema delle ''[[belle arti]]'', indicando cinque arti in senso proprio - la [[pittura]], la [[scultura]], la poesia, la [[musica]], la [[danza]] - a cui associava due arti connesse - l'[[eloquenza]] e l'[[architettura]] - il cui carattere comune risiedeva nell'imitazione della [[realtà]] per il fine di creare oggetti belli.
 
Dalla fine del [[XVIII secolo|Settecento]] cominciarono le prime crisi del concetto di ''[[bello]]'' e di arte.
Stavano nascendo nuove forme di espressione come la [[fotografia]], l'[[architettura industriale]], l'[[oggettistica]] per la casa, e bisognava farle rientrare nel concetto di arte.<br />
Per tale motivo nel [[XX secolo|Novecento]] si è abbandonata l'idea di una definizione onnicomprensiva di arte e di ''[[opera d'arte]]''. Il termine arte diventa un ''concetto aperto'', in cui tutte le possibili definizioni dell'arte confluiscono.
 
Il Novecento si fa portavoce della crescita intimista portata avanti dai pensatori del secolo precedente, ma rinnova le necessità più interiori dell'artista e si fa portavoce dell'innovazione tecnica, di cui i nuovi materiali (il ferro e gli elementi prefabbricati) sono gli elementi fondamentali.<br />
La nuova [[architettura]] deve essere il segno del rinnovamento culturale e sociale, per questo si procede ad una omogeneità dei caratteri della nuova costruzione architettonica, si stabilisce un carattere nuovo, uno "[[Architettura modernista|stile moderno]]".
 
All'interno del “Modernismo” si riassumono ed interagiscono le correnti artistiche che nei precedenti due decenni interpretano ed affiancano lo sforzo progressivo della civiltà industriale.
 
Quando all'entusiasmo per il progresso industriale segue la consapevolezza della trasformazione che opera nelle strutture della vita e della società, attorno al 1910, all'interno del “Modernismo”, si formano le “avanguardie” artistiche con l'obiettivo di mutare le modalità e le finalità dell'arte.
 
== Discipline artistiche ==