Periodo Edo: differenze tra le versioni

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La nazione, plasmata in base ai modelli [[Confucio|confuciani]], chiuse le porte ai contatti con gli stranieri ed assunse inizialmente le caratteristiche tipiche di una [[feudalesimo|società feudale]].<ref name="M">"Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. IV, pag.306-308</ref> Fu proprio durante la lunga dominazione dei Tokugawa che si gettarono le basi per la struttura sociale orientale moderna, nella quale ogni persona assume un preciso ruolo sociale e deve adempiere alla sua missione attraverso il lavoro.
 
Lo shogunato divenne l'autorità politica più importante, mentre i ''[[daimyō]]'' conservarono il ruolo di governatori locali, soggetti al potere centrale ma detentori di maggiore autonomia nella gestione dei propri territori. Il sistema introdotto, chiamato ''[[bakuhan]]'' (ibrido tra un governo centralizzato del ''[[bakufu]]'' e il modello di feudalesimo suggerito dalla realtà dell'autonomia degli ''[[han (Giappone) | han]]'') si basò su una federazione di duecentosettanta feudi. I daimyō [[Cristianesimo|cristiani]] furono costretti all'esilio e dal [[1671]] ogni [[famiglia]] venne collocata all'interno di una [[Buddhismo|setta buddista]] e adeguatamente iscritta nei registri dei monasteri buddhisti locali.
 
L'assetto sociale, ''mibunsei'', dell'epoca era strutturato attraverso una netta suddivisione gerarchica della popolazione in classi di appartenenza ben distinte tra loro, con l'adozione del modello ''[[società giapponese durante il periodo Edo|shinōkōshō]]'': [[samurai]], [[Agricoltore|contadini]], [[artigiano|artigiani]], e [[mercante|mercanti]]. I samurai, pur rappresentando solo il 5% dell'intera popolazione, mantennero una posizione sociale dominante; essendo privilegiati portavano due spade, un cognome e possedevano il diritto di uccidere ed allontanarsi (''kirisute gomen''). Occuparono soprattutto cariche [[burocrazia|burocratiche]] e [[amministrazione|amministrative]]. In Giappone, diversamente dal modello [[Cina|cinese]], non si formò una élite culturale di [[letteratura|letterati]] e questo fatto indusse la gente comune, in particolar modo i mercanti e gli artigiani, a descrivere il loro ambiente, il loro mondo, le loro regole e il loro codice etico-morale. Col passare del tempo si formò una forte e ricca classe di [[mercante|mercanti]], in grado di raggiungere, seppur lentamente e faticosamente, una posizione di privilegio nel controllo [[economia|economico-finanziario]] del Paese, agevolati dall'apertura del porto di [[Nagasaki]] agli scambi commerciali con i [[Han|cinesi]] ed i mercanti [[Protestantesimo|protestanti]], influenzando in tal modo la cultura e gli aspetti sociali del tempo. Nonostante la politica di chiusura nei confronti del resto del mondo, l'[[agricoltura]] e l'economia, riuscirono a svilupparsi, grazie ad alcuni pilastri fondamentali, quali le proprietà famigliari ed il principio di continuità generazionale.