Vincenzo Campi: differenze tra le versioni

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[[File:The Ricotta eaters-Vincenzo Campi-MBA Lyon H673-IMG 0324.jpg|thumb|Vincenzo Campi, ''I mangiatori di ricotta'' (Musée des Beaux-Arts di Lione)]]
[[File:Vincenzo Campi, Pescivendoli (les Poissonniers), 1579. Musée de La Roche-sur-Yon.jpg|thumb|Vincenzo Campi, Pescivendoli, 1579. Museo di La Roche-sur-Yon.]]
Fratello minore ed allievo di [[Giulio Campi]] e [[Antonio Campi]], Vincenzo ebbe una carriera pittorica ambivalente, per la scelta di dipingere pale d'altare di impegnata sensibilità [[controriforma]]ta (erano gli anni della [[Lombardia]] di [[Carlo Borromeo]]) unita ad un imprevedibile lato buffonesco delle sue celebri scene di genere, abitate da popolani dai volti grotteschi e caricaturali e da donne procaci e ammiccanti, ispirate alla coeva pittura fiamminga e cariche di reconditi significati erotici. Queste opere incontrarono un certo successo tra i committenti, tra i quali va annoverato anche il ricco mecenate [[Baviera|bavarese]] Hans Fugger (una serie di quadri di Vincenzo Campi, risalente al [[1580]]-[[1581]], è ancora oggi conservata al castello di [[Kirchheim in Schwaben|Kirchheim]]) e si riallacciano in parte alle analoghe ricerche in senso naturalistico della pittura bolognese ([[Bartolomeo Passerotti]] e [[Annibale Carracci]]).
 
La sua carriera pittorica si svolse in particolare a [[Cremona]], ma lasciò opere anche a [[Milano]], [[Pavia]] e [[Busseto]]. Le prime opere documentate sono committenze per la decorazione del [[Duomo di Cremona]]: una ''Pietà'' nella sala del capitolo ed una serie di ''Profeti'' sulla [[navata]].