Ossona: differenze tra le versioni

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'''Ossona''' (''Ossòna'' in [[dialetto milanese]], <small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[uˈsɔːna]}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:4336}} abitanti della [[città metropolitana di Milano]] in [[Lombardia]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il comune di Ossona confina ad ovest con [[Mesero]], [[Inveruno]] e Marcallo con Casone a sud con il comune di [[Santo Stefano Ticino]], a est col comune di [[Arluno]] ed a nord con [[Casorezzo]].
 
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Dal punto di vista [[Sismologia|sismico]] Ossona presenta un [[Classificazione sismica|rischio]] molto basso ed è stata classificata come il comune zona 4<ref>[http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf Rischio sismico per provincia su protezionecivile.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090418213644/http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf |data=18 aprile 2009 }}.</ref> (bassa sismicità) dalla [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile]] nazionale.
 
=== Clima ===
Il clima di Ossona è quello caratteristico delle pianure settentrionali italiane con inverni freddi e abbastanza rigidi ed estati che risentono di elevate temperature; la piovosità si concentra principalmente in autunno e in primavera. Il paese appartiene alla [[zona climatica]] E.
 
== Storia ==
=== Dall'epoca romana al medioevo ===
Le più antiche testimonianze relative alla storia di Ossona risalgono al I secolo a.C. come testimonia il ritrovamento, avvenuto alla fine degli anni '50 del Novecento, di una sepoltura a cremazione di epoca [[celtica]] accompagnata da vasellame d'epoca.
 
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Nel Quattrocento, originario di Ossona era anche [[Giovanni da Ossona]], per tre anni unico sindaco e capitano della [[Repubblica Ambrosiana]] nata a [[Milano]], seguita alla morte dell'ultimo [[Visconti]] e prima della signoria degli [[Sforza]].
 
=== L'infeudazione ===
Da sempre dedito all'agricoltura e con una diffusa povertà, il comune si barcamenò tra le pestilenze del Cinquecento prima e del Seicento poi, rimanendo indipendente sino all'inizio del Seicento quando gli abitanti, pressati dalle continue mancanze finanziarie del comune, decisero di "mettere all'asta" la loro libertà, scendendo a compromessi per una [[infeudazione]].
 
Malgrado questa volontà, il comune venne aggiudicato solo nel [[1650]] quando gli abitanti decisero di "deprezzare" ulteriormente il valore in lire di ogni nucleo famigliare<ref>Il valore passò da 62 lire a 40. Il prezzo a "focolare" o a famiglia era necessario per stabilire il prezzo da pagare per l'infeudazione di un borgo. Facendo un rapido calcolo si deduce quindi che il comune di Ossona constava all'epoca di 59 famiglie.</ref>. Il feudo di Ossona venne acquistato nel settembre del [[1650]] dal marchese Vercellino Maria Visconti per 2360 lire. La storia di Ossona si legò indissolubilmente a quella della famiglia Visconti sino al [[1794]] quando, alla morte dell'ultimo erede della famiglia Giuseppe Maria, il feudo tornò allo stato di Milano.
 
=== L'Ottocento: due volte comune, due volte frazione ===
Con l'ingresso di [[Napoleone Bonaparte]] a [[Milano]] nel [[1796]] e la relativa riorganizzazione dello stato milanese, Ossona venne aggregata al Dipartimento del Ticino con capoluogo [[Pavia]] per poi essere spostata dal [[1798]] direttamente sotto il governo di Milano.
 
Nel [[1811]] il comune di Ossona, limitato per numero di abitanti, perse la propria autonomia e venne aggregato come frazione al vicino abitato di [[Arluno]], con rabbia degli abitanti locali che si videro privati dell'insieme di tradizioni storiche e religiose che contraddistinguevano l'abitato da secoli. La situazione perdurò però sino al [[Congresso di Vienna]] del [[1815]] quando Ossona tornò ad essere comune autonomo.
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Con la fine dell'Ottocento, il comune di Ossona venne interessato dalla costruzione del [[Canale Villoresi]], elemento che segna il definitivo passaggio da una irrigazione legata alla natura ad una governata dall'uomo, garantendo una stabilità del raccolto. Una diramazione del canale attraversa ancora oggi il terreno comunale di Ossona da nord a sud.
 
=== Il Novecento ===
Con il recupero dell'autonomia, per Ossona inizia un nuovo periodo difficile che permane per un trentennio sino all'avvento del fascismo quando vengono realizzate alcune significativi servizi a favore della popolazione tra cui il locale acquedotto, un sistema fognario e le scuole comunali.
 
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=== Simboli ===
[[File:Ossona-Stemma.png|leftsinistra|90px]]
[[File:Ossona-Gonfalone.png|leftsinistra|90px]]
{{citazione|''Partito: al primo d'azzurro alla spiga di grano d'oro; al secondo di argento alla pianta di gelso al naturale nodrita su campagna di verde. Ornamenti esteriori di comune.''|Descrizione araldica dello stemma<ref>[http://www.comuni-italiani.it/015/164/stemma.html www.comuni-italiani.it]</ref>}}
 
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Lo stemma comunale di Ossona stato concesso con R.D. del 12 aprile [[1939]] e, nell'intento dei suoi creatori, andò ad illustrare i tratti caratteristici dell'economia locale, ovvero la spiga di grano nel primo campo che simboleggia appunto l'attaccatura tradizionale all'agricoltura ed alle coltivazioni, mentre nel secondo campo si trova una pianta di gelso "nodrito" (del quale non si vedono le radici) a simboleggiare l'economia delle filande che per lungo tempo contraddistinsero il comparto artigianale prima ed industriale poi del paese.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
==== Chiesa parrocchiale di San Cristoforo ====
[[ImageFile:OssonaSanCristoforo (2).jpg|thumbminiatura|leftsinistra|La facciata della chiesa]]
La chiesa di San Cristoforo è la chiesa [[parrocchia]]le di Ossona e la sua esistenza è attestata già nel ''Liber Notitiae Sanctorum Mediolani'' di [[Goffredo da Bussero]] del XIII secolo.
 
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All'interno comprende l'altare maggiore e due cappelle minori, di cui una dedicata a San Cristoforo e l'altra alla Madonna del Rosario.
 
==== Chiesa di San Bartolomeo ====
[[ImageFile:SanBartolomeoOssona (2).jpg|thumbminiatura|La facciata della chiesa]]
La chiesa, immediatamente adiacente alla villa Litta Modigliani, fu fatta edificare dall'arcivescovo [[Ariberto d'Intimiano]] nell'[[XI secolo]], allo scopo di fornire un rifugio alle milizie arcivescovili che stazionavano nella zona.
 
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Di proprietà demaniale sino agli inizi del Novecento, venne poi acquistata dalla parrocchia.
 
==== Cappella Litta Modignani ====
[[File:CappellaLittaModignani-Ossona.JPG|thumbminiatura|leftsinistra|La cappella funeraria della famiglia Litta Modignani nel cimitero di Ossona]]
La Cappella funeraria della famiglia [[Litta (famiglia)|Litta Modignani]] si trova al centro del cimitero di Ossona, di cui occupa buona parte dell'area interna, dirimpetto al cancello d'ingresso. La cappella, divenuta oggi luogo di officiatura nel camposanto, venne eretta nel [[1844]]-[[1846]] dalle famiglie Taccioli e Litta Modignani per accogliervi le spoglie dei propri cari, su progetto dell'architetto [[Luigi Clerichetti]] che si ispirò alla [[La Rotonda (Tregasio)|Rotonda di Tergasio]] dell'architetto [[Ambrogio Nava]].
 
La struttura, realizzata sulla forma della rotonda palladiana, è sormontata da una cupola ricoperta di rame e presenta quattro ingressi laterali (di cui uno solo effettivamente accessibile), contraddistinti ciascuno da un pronao a quattro [[cariatidi]] sormontanti un [[timpano (architettura)|timpano]].
 
==== Cappelletta del Lazzaretto ====
La piccola [[cappella]] si trova all'altezza delle ultime abitazioni a nord di Ossona, sulla via per [[Casorezzo]].
Essa venne edificata nel Seicento, nelle immediate adiacenze del luogo ove sorgeva l'antico [[lazzaretto]], costruito in occasione di una delle pesanti pestilenze che colpirono la zona tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento.
La cappella è stata donata al comune nel [[2003]] dalla famiglia Bienati.
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All'interno la chiesa conserva due affreschi seicenteschi, restaurati nel [[2004]] con i contributi di privati e imprese locali dalla nota restauratrice milanese Pinin Brambilla che ha curato il restauro dell'"Ultima Cena" di [[Leonardo]]. Degli affreschi uno raffigura il lazzaretto di Ossona con la chiesa dei Santi [[Nabore e Felice]] (della quale non sono rimaste tracce storiche) e l'altro l'attuale chiesa parrocchiale. Nell'abside è dipinta una Pietà con la Madonna e San Carlo Borromeo.
 
=== Ville e palazzi ===
==== Villa Litta Modignani ====
[[ImageFile:VillaLittaModignaniOssona.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|La facciata principale della villa]]
Le origini della Villa, attuale sede municipale, risalgono al [[XVII secolo|Seicento]].
Nel [[1659]] il marchese Vercellino Maria Visconti, feudatario di Ossona, la acquistò dall'allora proprietario Luigi Palazzi e rimase in proprietà della famiglia fino al [[1777]]. La proprietà passò quindi in eredità alla famiglia di Marcantonio Trebbia, che dal [[1796]] vi dimorò stabilmente sino al [[1810]]. La villa con il parco adiacente passò quindi a Luigi e Camillo Taccioli, che la ammodernarono e vi costruirono un agrumaio. Nel [[1880]] Giulia Taccioli sposò Gianfranco Litta Modignani.
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==== Villa Bosi ====
[[ImageFile:VillaBosiOssona.jpg|thumbminiatura|leftsinistra|upright=1.4|Villa Bosi, di fianco alla chiesa parrocchiale]]
Di antica costruzione e risalente nelle forme attuali al Settecento, Villa Bosi è posta nelle immediate vicinanze della chiesa parrocchiale di Ossona.
 
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La struttura divenne col tempo insufficiente a livello di posti e troppo onerosa per il mantenimento al punto che, dopo l'ennesimo rifacimento degli spazi interni, lo stesso Ospedale Maggiore optò per il trasferimento del convalescenziario a [[Introbio]], presso Villa Serena, dal [[1967]]. Da allora lo stabile, pur rimanendo di proprietà dell'Ospedale milanese, non ha ottenuto alcuna destinazione d'uso.
 
== Curiosità ==
* Ossona è entrata nel [[Guinness dei primati]] per la ''[[cassoeula]]'' più grande del mondo, realizzata il 24 agosto [[2002]] e distribuita ad oltre 2.000 persone paganti arrivate da tutta la [[provincia di Milano]].
 
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 1º gennaio 2019 nel comune risiedevano {{formatnum:350}} cittadini stranieri, ovvero il 8.1% della popolazione totale. Le nazionalità più rappresentate erano:<ref>[https://www.tuttitalia.it/lombardia/25-ossona/statistiche/cittadini-stranieri-2019/ Dati ISTAT]</ref>
 
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