Neoplasia: differenze tra le versioni

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Una '''neoplasia''' (dal [[lingua greca|greco]] νέος, ''nèos'', «nuovo», e πλάσις, ''plásis'', «formazione») o un '''tumore''' (dal [[lingua latina|latino]] ''tumor'', «rigonfiamento»), indica, in [[patologia]], «''una massa di [[tessuto]] che cresce in eccesso ed in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali, e che persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto il processo''»<ref>Cit. in ''Robbins Basic Pathology'', 8ª edizione, Saunders/Elsevier 2007, cap. 6</ref>, come chiarisce la definizione coniata dall'[[oncologo]] [[Rupert Allan Willis]], accettata a livello internazionale<ref>https://www.nlm.nih.gov/medlineplus/ency/article/001310.htm Definizione NIH</ref>. Ma ciucciami il cazzo.
 
La crescita incontrollata e scoordinata di un gruppo di [[cellula|cellule]], a scapito dell'[[omeostasi]] [[Tessuto (biologia)|tissutale]], è determinata da alterazioni del loro proprio [[genoma|patrimonio genetico]], ed è alla base di una vasta classe di malattie, classificata in base a diverse caratteristiche, ma principalmente in tre modi: forza inter ale ale ale ale
 
<br />
 
* secondo il tipo [[istologico]] originario delle cellule proliferanti: principalmente in tumori [[epiteliali]], [[mesenchimali]], delle [[Sangue|cellule del sangue]] o del [[tessuto nervoso]];