James Abbott McNeill Whistler: differenze tra le versioni

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Per far fronte alle difficoltà generate dal tracollo economico della famiglia, la madre di Whistler frustrò le velleità pittoriche del figlio e lo obbligò a intraprendere la carriera ecclesiastica. Whistler non era affatto interessato alla [[teologia]] e nella Christ Church Hall School non divenne noto per i voti brillanti, bensì per le sferzanti caricature con cui bersagliava i compagni di classe<ref>{{cita|Anderson, Koval|p. 24|RAAK}}.</ref>. Ben presto anche la madre recepì le ostilità nutrite dal figlio verso la religione, e nel luglio 1851 lo mise a studiare all'Accademia militare di West Point, individuandovi un modo per omaggiare il mestiere del suocero, anch'egli soldato, e per abituarlo all'osservanza di una disciplina rigorosa<ref>{{cita|Berman|p. 16|AB}}.</ref>.
 
Ammesso all'Accademia nel luglio 1851 solo in virtù del prestigio della famiglia - Whistler aveva una costituzione abbastanza fragile ed era miope - Whistler vi rimase tre anni: anche questa volta i propositi materni si risolsero in un eclatante fallimento. Whistler non fece che inanellare secche bocciature e non era affatto disposto ad assoggettarsi alle rigorose norme che disciplinavano la vita militare del West Point: basti pensare che tra i camerati era noto come ''Curly'' ("Riccioluto"), in riferimento al suo taglio di capelli, e non si radeva regolarmente la barba, comportamenti certamente difformi dalla norma prescritte dal sistema disciplinare. Le infrazioni che commetteva non si fermavano all'aspetto fisico: le fonti riportano che Whistler fu sgridato perché non si lucidava frequentemente le scarpe, durante la marcia oscillava troppo le braccia, parlava in momenti inopportuni, eccetera. Nonostante la reiterata irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoriaeducative previste dal colonnello [[Robert E. Lee]], sovrintendente dell'Accademia, Whistler non dimostrò apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento e alla fine fu espulso. La bocciatura del Whistler fu disposta in seguito a un esame nel quale gli venne richiesta la definizione del [[silicone]]: Whistler, non avendo studiato, non sapeva si trattasse di una sostanza polimerica e disse che era un [[gas]]; in seguito Whistler dichiarò che «Se il silicone fosse stato un gas, un giorno sarei diventato militare!»<ref>{{cita|Berman|p. 19|AB}}.</ref>.
 
I tre anni trascorsi a West Point, tuttavia, non gli furono completamente inutili. Grazie agli insegnamenti del professor Robert W. Weir, Whistler sviluppò una certa perizia tecnica nella produzione di cartografie<ref>{{cita|Berman|p. 18|AB}}.</ref>: egli sfruttò abilmente questa sua abilità e si impiegò come disegnatore cartografico, lavorando alla ricognizione delle coste americane. Neanche questo lavoro, tuttavia, lo attraeva, tanto che quasi sempre si rifiutò di eseguire le mansioni che gli venivano assegnate. In questo periodo Whistler spese il proprio tempo bighellonando e giocando a biliardo, consumando il patrimonio di famiglia residuo; le donne non lo apprezzavano particolarmente, nonostante gli venisse riconosciuto un certo fascino<ref>{{cita|Anderson, Koval|p. 36|RAAK}}.</ref>. Oppresso dal peso dell'inettitudine e dal grigiore di questo stile di vita, Whistler si ricordò delle sue velleità pittoriche e decise di consacrare definitivamente la sua vita all'arte. Approfondì la tecnica dell'[[acquaforte]] e si trasferì a [[Baltimora]] da un amico benestante, Tom Winans, che gli fornì perfino un rudimentale ''atelier'' e del denaro. Dopo aver acquisito dimestichezza con gli attrezzi di lavoro e una certa fiducia nelle proprie potenzialità, Whistler prese la coraggiosa decisione di recarsi a [[Parigi]] per dare un impulso decisivo alla sua formazione pittorica. Partì nel 1855: non sarebbe mai più ritornato negli Stati Uniti<ref>{{cita|Anderson, Koval|p. 38|RAAK}}.</ref>.