Sonia Gandhi: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Sonia Maino è nata da Stefano e Paola Maino a [[Lusiana]] nella contrada ''Màini'' (via Màini)<ref>[http://www.vicenzae.org/ita/lo-sapevate-che/item/43-i-vicentini-illustri I vicentini illustri<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>"Sonia Gandhi was born Edvige Antonia Albina Maino to Stefano and Paola Maino on December 9, 1946, in Lusiana, a tiny town of fewer than 3000 inhabitants, nestled quietly in the crisp air of the verdant lower Alps of northeast Italy.[….] The quarter of Lusiana where the family lived - in a gray-fronted house with wooden shutters at the windows - was called Maini; people with the Maino surname had been there for several generations". (Rani Singh, ''Sonia Gandhi, an Extraordinary Life, an Indian Destiny'', foreword by Michael Gorbachev, ed. Palgrave Macmillan, New York, 2011, part I, "from Italy to Britain", pag.9-10).</ref>, sull'[[Altopiano dei sette comuni]], in [[provincia di Vicenza]]<ref>Sonia Maino Gandhi e Lusiana in http://digilander.libero.it/lusiana/lusiana.htm. In questo sito è presente un estratto di un articolo de ''[[Il Giornale di Vicenza]]'', scritto da Egidio Zampese, contenente anche una foto della sua casa natale e due immagini con [[Rajiv Gandhi]]. A [[Lusiana]] i gruppi familiari Màino hanno dato il nome alla contrada ''Màini'' che fino ai primissimi anni dell'[[Ottocento]] si chiamava ''Esechele'', un nome originario dell'[[alto tedesco antico]] (http://digilander.libero.it/lusiana/ambiente_e_attivita_umane.htm). "Nell'Archivio Comunale di [[Lusiana]], negli anni [[1583]], [[1607]], si trova ''Maino'' come cognome; nell'anno [[1805]] si trova ''Maini'' come contrada. [[Maino (nome)|Maino]] è un nome di persona [[medievale]] [[Lingua tedesca|tedesco]]" (Dionigi Rizzolo, '' La [[toponomastica]] storica dei comuni di Lusiana e [[Conco]]'', pag. 99, Istituto di cultura cimbra, tipografia Rumor, [[Vicenza]], 1988. Biblioteca Comunale di Lusiana. Per la contrada Esechele si veda op.cit. pag. 87).</ref><ref>{{cita web |url=http://news.comune.lusiana.vi.it/documenti/PAT/tavole_pat_da_pubblicare/SchedeContrade/016_maini.PDF |titolo=Copia archiviata |accesso=6 settembre 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120331131821/http://news.comune.lusiana.vi.it/documenti/PAT/tavole_pat_da_pubblicare/SchedeContrade/016_maini.PDF |dataarchivio=31 marzo 2012 }}</ref><ref>[http://www.geneall.net/I/per_page.php?id=510128 GeneAll.net - Edvige Antonia Albina Maino<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Il padre, ex prigioniero nella Campagna di Russia, voleva chiamarla Sonia, in ricordo di una donna che lo aveva salvato accogliendolo nella sua fattoria, tuttavia il parroco si rifiutò perché al nome non corrispondeva nessun santo.
Dopo avere terminato le elementari in una scuola femminile a [[Sangano]], frequentò il collegio delle suore di Maria Ausiliatrice a [[Giaveno]]<ref>''Il sari rosso'', Javier Moro, ed. Il Saggiatore, superTascabili, Milano, 2009, p. 46. Lo scrittore e giornalista madrileno Javier Moro nel suo documentato libro biografico ''Il sari rosso'' fornisce molte informazioni sulla famiglia Maino nonché sull'infanzia e sull'adolescenza di Sonia Maino, dall'[[altopiano di Asiago]], loro terra di origine, al [[Piemonte]]. Illustra poi le vicende successive della vita di Sonia Maino da [[Cambridge]] all'[[India]]. Moro tratta sia del padre Stefano Maino - la cui famiglia da molte generazioni era a [[Lusiana]] (p. 43) - sia della madre "Paola Predebon, figlia di un ex carabiniere che gestiva il bar del nonno a Gomarolo di [[Conco]], un paesino in fondo alla valle. Stefano e Paola si sposarono nella graziosa chiesa di [[Lusiana]], dedicata all'[[apostolo]] [[Giacomo il Minore|san Giacomo]] [...]" (p. 41). Sonia Maino ha due sorelle: Anna, la maggiore, chiamata Anouchka, (''op. cit.'', pp. 40, 42) e Nadia, la minore (''op. cit.'', pp. 28, 40, 353). Quanto al padre, muratore a [[Lusiana]], l'autore scrive che "quando arrivò ad [[Orbassano]], Stefano era già ferrato nel mestiere e avviò un'impresa edìle propria" (''op. cit.'', p. 44). Stefano Maino morì ad [[Orbassano]] nell'ottobre 1988 (''op. cit.'', p. 429).</ref>. Conobbe [[Rajiv Gandhi]] (figlio di [[Indira Gandhi]], nipote di [[Jawaharlal Nehru]] e in seguito primo ministro dell'India) quando questi era studente all'[[Università di Cambridge]] e lei studiava inglese presso la Lennox Cook School, scuola di lingue per stranieri.
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