Antonio Angelucci: differenze tra le versioni

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Nato in un piccolo paese abruzzese, si trasferisce a [[Roma]] dopo l'adolescenza con la sola licenza media lavorando dapprima come commesso di una farmacia, in seguito come portantino presso l'ospedale romano [[San Camillo]], dove si dimostra molto attivo come sindacalista. Apprende le necessarie informazioni sul mondo sanitario, entra in società con altri imprenditori e politici in una vecchia casa di cura per lungodegenti di [[Velletri]], di cui riusce a conquistare la maggioranza del capitale. Ha cinque figli: Alessandro, Andrea, Giampaolo, Simone e Benedetta.
 
Da lì è un crescendo e comincia a coltivare anche i rapporti con il mondo politico, da [[Gianfranco Fini]] a [[Massimo D'Alema]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/2008/07/25/italia/angelucci-la-famiglia-azienda-che-unisce-fini-e-dalema-LyUQrVKTFZigKLwGywo6CL/pagina.html|titolo=Angelucci, la famiglia-azienda che unisce Fini e D'Alema|data=25 luglio 2008|accesso=24 novembre 2018}}</ref> Acquisisce poi negli anni Novanta Cofiri insieme a Merloni, entra nel capitale del [[Mediocredito Centrale]], ha un ottimo rapporto con il banchiere [[Cesare Geronzi]] e con la [[Banca di Roma]], divenuta in seguito [[Capitalia]], entrando nel patto di sindacato e riuscendo ad ottenere ingenti prestiti per poter acquistare importanti partecipazioni (ad esempio, la maggioranza del capitale del quotidiano [[l'Unità]]) e rilevantirilevare immobili (ad esempio,quali il palazzo di via delle Botteghe Oscure di Roma, detto ''il Bottegone'', che fu per circa quaranta anni la sede della direzione del [[Partito Comunista Italiano]]). Quando poi Capitalia si fonde con [[Unicredit]], si ritrova una partecipazione che gli frutterà più di 400 milioni di euro.
 
Nel biennio [[2000]] - [[2001]] suscita notevole scandalo la vicenda dell'Ospedale romano, sulla via Laurentina, appartenente all'[[Istituto scientifico universitario San Raffaele|Istituto San Raffaele di Milano]], che - dopo un lungo contenzioso - è venduto dall'istituto diretto da [[Luigi Maria Verzé|Don Verzè]] alla famiglia Angelucci per un importo di molto inferiore a quanto pochi mesi dopo fu pagato dalla [[Regione Lazio]] per ricomprarlo dagli Angelucci. Su questa vicenda vi furono inchieste giudiziarie e interrogazioni parlamentari<ref>Atti Parlamentari XIII Legislatura, allegato B resoconto seduta Camera 31 ottobre 2000</ref>, per ora ancora ferme alla Procura della Repubblica di Roma. Sulla vicenda Don Verzè scrisse un libro.<ref>Don Verzè, "Pelle per pelle", Mondadori 2004, ISBN 88-04-53150-9</ref> Dalla fine del [[2008]], la famiglia Angelucci, attraverso la società veicolo lussemburghese TH S.A., ha fatto parte, con il 7.1%, del capitale azionario di [[Alitalia - Compagnia Aerea Italiana]].
 
===L'attività parlamentare===
Antonio Angelucci si è candidato nel 2008 ed è stato eletto deputato nel PdL. Egli risultaRisulta essere il deputato con il minore tasso di produttività in assoluto occupando il 630.mo posto su 630 nella classifica per l'indice di produttività (0,46% di presenze e 99,54% di assenze).<ref>{{Cita web|url=http://parlamento17.openpolis.it/parlamentare/332670|titolo=On. Antonio ANGELUCCI - cosa fa in parlamento - OpenParlamento|sito=parlamento17.openpolis.it|accesso=13 agosto 2016}}</ref> È stato poi rieletto deputato nel 2013 e nel 2018.
 
Il 3 luglio 2019, nonostante l’allarme lanciato da attivisti per i diritti umani di tutto il mondo su violenze, torture e omicidi perpetrati ai danni dei migranti in Libia, vota alla Camera per il rifinanziamento della missione in Libia. [https://parlamento18.openpolis.it/votazione/camera/ris-iovino-e-a-n-6-80-p-iii/8903 Openpolis]
 
== La struttura ==
La sua finanziaria si chiama [[''Tosinvest]]'', holding di cui detiene la maggioranza delle azioni, e prende il nome dalle prime due lettere (TO - SI) dei nomi del fondatore Antonio, detto Tonino, e della prima moglie Silvana Paolini<ref>Fabio Dal Boni, "Lo strano rapporto tra sanità privata ed editoria, da De Benedetti agli Angelucci, da Rotelli a Ciarrapico e a Caracciolo", Il Foglio, 6 agosto 2007</ref>. Tosinvest, controllata da una società con sede in Lussemburgo, la Tree sa, controlla la società [[''Tosinvest Sanità]]'', la quale gestisce case di cura riabilitative e cliniche private convenzionate in tutta Italia (26 strutture, in particolare nel Lazio e in Puglia, 3.500 posti letto, 2.000 dipendenti),<ref>Giorgio Dell'Arti, Massimo Parrini, ''Catalogo dei viventi'', op.cit. p. 70</ref> e [[Tosinvest Editoria]], attiva nel settore dell'informazione con i quotidiani [[Il Riformista]] (pubblicato dal 2002 al 2012), [[Libero (quotidiano)|Libero]] (dalla sua fondazione nel 2000) e, dal 2016, [[Il Tempo]], e altri quotidiani locali dell'[[Italia Centrale]]. Oltre a gestire le attività immobiliari con Tosinvest Real Estate e di facility management, cioè servizi e manutenzioni immobiliari, con Natuna (ha vinto la gara per l'appalto al Senato).
 
== Procedimenti giudiziari ==