Codice (diritto): differenze tra le versioni

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categorie sostanziali e processuali interpolate
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Alla base della genesi di un codice c'è l'idea di accorpare e sistematizzare la materia giuridica, al fine di semplificare il compito degli interpreti e degli operatori del diritto, nonché di minimizzare il potere influenzante dell'eventuale soggettività interpretativa degli stessi.
 
Solitamente, i codici sono pertanto denominati in base alla materia su cui dispongono e hanno l'effetto, con la loro approvazione, di portare all'abrogazione (quantomeno implicita) di tutte le previgenti disposizioni di legge sulla medesima materia. Una classificazione a grandi linee dei vari tipi di codice riscontrabili nell'esperienza moderna potrebbe prendere le mosse dalla fondamentale distinzione tra diritto sostanziale e [[diritto processuale]].
 
Una classificazione a grandi linee dei vari tipi di codice riscontrabili nell'esperienza moderna potrebbe prendere le mosse dalla fondamentale distinzione tra diritto sostanziale e [[diritto processuale]].
Gli articoli di un codice generalmente trattano concetti generali e pertanto sono in contrasto con gli schemi legislativi che sono spesso molto lunghi e dettagliati.
Nella prima categoria (diritto sostanziale), nell'[[ordinamento giuridico]] italiano, rammenteremo almeno il [[Codice civile italiano|codice civile]] ed il [[Codice penale italiano|codice penale]], mentre per la seconda (diritto processuale) andranno considerati il [[codice di procedura civile italiano|codice di procedura civile]] ed il [[codice di procedura penale italiano|codice di procedura penale]].
 
Gli articoli di un codice generalmente recano [[Clausola generale|clausole generali]] con maggiore frequenza delle leggi speciali (che sono spesso molto lunghe e recano norme casistiche o dettagliate).
 
== Nel mondo ==
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Nell'ordinamento italiano il codice è un'opera normativa diversa dal [[testo unico]]; infatti con quest'ultimo termine si intende una raccolta organica e sistematica di norme relative ad una o più materie. Il processo evolutivo del termine codice ha messo da parte il concetto di completezza, che lo ha caratterizzato dalla metà dell'Ottocento fino al [[Storia dell'Italia fascista|periodo fascista]], per dare spazio a quello di ordine. Infatti dopo la [[seconda guerra mondiale]] ogni volta che il legislatore ha emanato un codice o un testo unico ha inteso dare un ordine logico alla materia. Il codice è distinto dall'atto, simile per natura, di tipo [[testo unico]], in quanto, mentre il codice è sostanzialmente innovativo della materia, il testo unico mira solamente a raccogliere in un unico atto tutto il materiale normativo vigente.
 
Tuttavia, una volta approvato in forme opportune, il [[testo unico]] ha lo stesso effetto abrogativo dei codici, e pertanto le future modifiche alla disciplina andranno ad incidere direttamente sul testo unico e non sulle leggi in esso catalogate. Nella prima categoria (diritto sostanziale), nell'[[ordinamento giuridico]] italiano, rammenteremo almeno il [[Codice civile italiano|codice civile]] ed il [[Codice penale italiano|codice penale]], mentre per la seconda (diritto processuale) andranno considerati il [[codice di procedura civile italiano|codice di procedura civile]] ed il [[codice di procedura penale italiano|codice di procedura penale]].
 
== Note ==
<references/>