Luigi Vanvitelli: differenze tra le versioni

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→‎Origini e formazione: Completato il "sonettaccio ridicolo" al quale, per un probabile refuso, mancavano le due parole finali.
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Di seguito si riporta l'unico sonetto scritto da Vanvitelli in veste di arcado:<ref>{{cita|Vanvitelli jr.|p. 70|GL}}.</ref>
{{citazione|Quanto avvien che diletto agli occhi apporte<br />Tanto di duol fuori ne tragge e scioglie,<br />L'opra tua Raffael, che in se raccoglie<br />L'error che fece noi servi di morte.<br />Poichè veggio Eva, ahi troppo infausta sorte!<br />Che la mano alza alle vietate foglie,<br />E un pomo colla destra a' rami toglie,<br />E coll'altra un ne porge al suo consorte<br />Ed ambo così ben levan dal piano<br />Sul maestro color; così presenti<br />Parmi d'averli in vivo corpo umano;<br />Che per l'inganno è forza ch'io paventi,<br />Adamo nel veder col pomo in mano,<br />Ch' un'altra volta non sel rechi a' denti}}
}}