Lingua indonesiana: differenze tra le versioni
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=== Vocali ===
Le vocali dell'indonesiano sono: a, e, i, o, u. La vocale /e/ ha due realizzazioni fonetiche: [e] vera e propria, ed [ə] («e» muta o [[
Le semivocali sono: w e j.<br />
L'indonesiano possiede inoltre i [[Dittongo|dittonghi]] {{IPA|/ai/}}, {{IPA|/au/}} e {{IPA|/oi/}}.
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I prestiti dal cinese riguardano invece la cucina, il commercio o concetti e oggetti tipicamente cinesi. Vi è, del resto, una consistente presenza cinese nel sudest asiatico. Secondo le stime del governo indonesiano, solo il 3,5% della popolazione dell'arcipelago sarebbe di origine cinese. Molti, tuttavia, ritengono che il numero reale sia ben più elevato. Si dà per certo, comunque, che nei centri urbani la percentuale oscilli fra il 10 e il 25%.
La dominazione coloniale olandese ha lasciato tracce evidenti nel vocabolario. I prestiti dall'olandese (o, attraverso quest'ultimo, da altre lingue europee) coprono tutti gli aspetti della vita. Alcune di queste parole, contenendo combinazioni di parecchie consonanti, pongono delle difficoltà di pronuncia agli indonesiani. Solitamente, il problema viene risolto con l'inserzione dello [[
Dal momento che l'indonesiano ha numerose parole derivate da altre lingue, spesso si hanno molti [[Sinonimia|sinonimi]], aventi diverse origini. Per esempio, in indonesiano esistono ben tre termini diversi per tradurre l'italiano «libro»: ''pustaka'' (dal sanscrito), ''kitab'' (dall'arabo) e ''buku'' (dall'olandese). I tre termini hanno, tuttavia, un significato leggermente diverso. ''Pustaka'' è usato solitamente per scritture contenenti l'antica sapienza o aventi a che fare con la cultura esoterica. Un ''kitab'' è più spesso un libro religioso o contenente precetti morali. Per esempio, gli indonesiani chiamano la Bibbia ''Alkitab'', mentre anche il libro contenente il codice penale è detto ''kitab''. ''Buku'' è invece utilizzato per designare un generico libro.
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