Test di Bechdel: differenze tra le versioni

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L'accademica Christa van Raalte, docente in [[scienze della comunicazione|massmediologia]] a [[Bournemouth]], ha altresì [[karl Popper|popperianamente]] proposto un contro-test ''à rebours'' per certificare l'esistenza del problema che il test di Bechdel vuole evidenziare, ovvero che sia molto più difficile «trovare un film ''senza'' due uomini con un nome che parlano tra di loro di qualsiasi argomento tranne che di una donna»<ref>{{Cita|van Raalte:2015|p. 17}}.</ref>.
 
Il test ha anche suscitato interesse accademico dal punto di vista dell'analisi computazionale<ref>{{Cita|Agarwal ''et al.'':2015||automatingpp. 830-40}}.</ref>.
Da giugno 2018 il termine ''Bechdel test'' è un lemma dell'[[Oxford English Dictionary]]<ref>{{cita pubblicazione | autore = Haley Suh | titolo = Words To Know By Now: Binge-Watching, Bechdel Test Added To Oxford English Dictionary | url = https://www.forbes.com/sites/haleysuh/2018/06/15/words-to-know-by-now-binge-watching-bechdel-test-added-to-oxford-english-dictionary | accesso = 2018-06-15 | rivista = [[Forbes]] | editore = Forbes Media LLC | città = [[Jersey City]] | issn = 0015-6914 | data = 2018-06-15 | lingua = en | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180620125214/https://www.forbes.com/sites/haleysuh/2018/06/15/words-to-know-by-now-binge-watching-bechdel-test-added-to-oxford-english-dictionary }}</ref>.
 
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Il sito di informazione ''[[Vocativ]]'', sottoponendo al test i film con il maggior incasso negli Stati Uniti nel 2013, ha concluso che più o meno la metà di essi lo superavano (anche se alcuni erano in dubbio) e l'altra metà no.<ref name="Vocativ 2014">{{cita web |autore= Versha Sharma |autore2=Hanna Sender |titolo= Hollywood Movies With Strong Female Roles Make More Money |url= http://www.vocativ.com/culture/celebrity/hollywood-movies-strong-female-roles-make-money/ |accesso= 2 gennaio 2014 |editore=[[Vocativ]] |data= 2 gennaio 2014 |lingua=en|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20140307111753/http://www.vocativ.com/culture/celebrity/hollywood-movies-strong-female-roles-make-money/ |dataarchivio= 7 marzo 2014 |urlmorto=no}}</ref>
 
Lo scrittore [[Charles Stross]] ha affermato che circa la metà dei film che passano il test lo fanno perché le donne parlano di matrimonio o di bambini.<ref name="antipope"/><ref>{{cita|Power:2009|p. 39}}.</ref> Fra le opere che non passano il test ce ne sono che trattano di donne o sono rivolte alle donne, o che hanno personaggi femminili in ruoli importanti, come la serie televisiva ''[[Sex and the City]]''.<ref name="Ulaby, NPR" />
 
Possibili spiegazioni del fatto che molti film non passano il test è la mancanza di diversità di genere tra gli sceneggiatori<ref name="Ulaby, NPR" /> (fenomeno chiamato il "[[soffitto di celluloide]]") e nel processo creativo in generale, oltre alla credenza diffusa a Hollywood che al pubblico non piacciano i film con personaggi femminili forti, sia negli Stati Uniti che all'estero. Secondo il produttore [[Michael Shamberg]] «le donne andranno a vedere un ‘film con gli uomini’ più facilmente di quanto gli uomini andranno a vedere un ‘film con una donna’»<ref>«women will go to a ‘guy’s movie’ more easily than guys will go to a ‘woman’s movie,’».</ref><ref name="538 2014">{{cita web |editore= [[FiveThirtyEight]] |autore= Walt Hickey |titolo= The Dollar-And-Cents Case Against Hollywood's Exclusion of Women |data= 1º aprile 2014 |lingua=en|url= http://fivethirtyeight.com/features/the-dollar-and-cents-case-against-hollywoods-exclusion-of-women/ |accesso= 8 aprile 2014 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20140408002110/http://fivethirtyeight.com/features/the-dollar-and-cents-case-against-hollywoods-exclusion-of-women/ |dataarchivio= 8 aprile 2014 |urlmorto= no}}</ref>.
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== Limiti ==
Il test non è utile per determinare se un'opera ha contenuti [[sessismo|sessisti]] né se è un film [[femminismo|femminista]], perché stabilisce soltanto fino a che punto le donne sono presenti in essa; inoltre, anche un'opera con personaggi principali femminili può non superare il test<ref name="Ellis, Guardian" /><ref name="Wilson, OUdaily" /><ref name="Zeisler 55">{{cita|Zeisler:2016|p. 55}}.</ref>.
Un'opera può inoltre non superare il test per motivi che non dipendono dai pregiudizi di genere, ad esempio perché è un libro con un [[narratore]] interno che è un uomo e vede la storia dal suo punto di vista, o perché l'ambientazione esclude le donne (ad esempio il monastero maschile medievale ne ''[[Il nome della rosa]]'' di [[Umberto Eco]]).<ref name="antipope"/> Non è inoltre definito che cosa sia da considerare una conversazione: un caso limite è quello della canzone ''[[Baby Got Back]]'' del rapper statunitense [[Sir Mix-a-Lot]], che passerebbe il test perché comincia con una ragazza che dice a un'altra «oh my god, Becky, look at her butt» ("oh mio Dio, Becky, guarda il suo [di lei] sedere").<ref name=LifehackerDouglas>{{cita web|url=https://lifehacker.com/the-bechdel-test-and-other-media-representation-tests-1819324045 |titolo=The Bechdel Test, and Other Media Representation Tests, Explained |autore=Nick Douglas|editore=[[Lifehacker]]|data=10 ottobre 2017|lingua=en|accesso=17 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180418032535/https://lifehacker.com/the-bechdel-test-and-other-media-representation-tests-1819324045 |dataarchivio=18 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref><ref name=JezebelSimulator>{{cita web|url=https://jezebel.com/this-bechdel-test-simulator-shows-how-easy-it-is-to-pre-1753250185 |titolo=This Bechdel Test Simulator Shows How Easy It Is to Predict Who Makes Sexist Movies (Men) |autore=Kara Brown |editore=[[Jezebel (sito web)|Jezebel]]|data=15 gennaio 2016|accesso=17 aprile 2018|lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171017232421/https://jezebel.com/this-bechdel-test-simulator-shows-how-easy-it-is-to-pre-1753250185 |dataarchivio=17 ottobre 2017|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita|Gómez Maureira & Rombout:2015|p. 546}}.</ref>
 
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Secondo un articolo del 2017 del critico cinematografico [[Kyle Smith]] sulla ''[[National Review]]'', una possibile causa dei risultati del test di Bechdel è il fatto che «i film di Hollywood parlano di persone agli estremi della società - poliziotti, criminali, supereroi - che tendono a essere uomini», e che questo tipo di film è spesso creato dagli uomini perché «le idee delle donne per i film», che secondo Smith riguardano soprattutto le relazioni romantiche, «non sono abbastanza commerciali per gli studi di Hollywood». Smith considera il test di Bechdel senza senso, come lo sarebbe un test che si chiede se un film contiene [[cowboy]].<ref name="Smith 2017">«Hollywood movies are about people on the extremes of society — cops, criminals, superheroes — [which] tend to be men»; «women's movie ideas»; «aren't commercial enough for Hollywood studios», in {{cita web|autore=Kyle Smith|titolo=If You Like Art, Don’t Take the Bechdel Test|url=http://www.nationalreview.com/article/449340/bechdel-test-feminist-litmus-test-movies-useless-political-correctness|accesso=18 luglio 2017|editore=[[National Review]]|data=10 luglio 2017|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170718182407/http://www.nationalreview.com/article/449340/bechdel-test-feminist-litmus-test-movies-useless-political-correctness|dataarchivio=18 luglio 2017|urlmorto=no}}</ref> L'articolo di Smith ha suscitato forti critiche.<ref>{{cita web|autore=Oliver Gettell|titolo=Conservative Film Critic Slammed for Bechdel Test Takedown|url=http://ew.com/movies/2017/07/10/kyle-smith-slammed-bechdel-test-takedown/|accesso=18 luglio 2017|editore=[[EW.com]]|data=11 luglio 2017 |lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170714035354/http://ew.com/movies/2017/07/10/kyle-smith-slammed-bechdel-test-takedown/|dataarchivio=14 luglio 2017|urlmorto=no}}</ref>
 
In risposta alla sua crescente diffusione nella critica cinematografica, il test è stato criticato, anche in ambiente femminista, per come non tiene conto della qualità dei film e per essere, secondo la giornalista e scrittrice Andi Zeisler, uno «scellerato piano per rendere tutti i film conformi al [[dogma]] femminista»<ref>«{{Cita|Zeisler:2016|p. 55|citazione=[…] nefarious plot to make all movies conform to feminist dogma», in {{Cita|Zeisler|p. 55[…]}}.</ref>.
Sempre secondo Zeisler, che scrive nel 2016, l'utilità del test «è stata considerata molto maggiore rispetto alle intenzioni. Mentre Bechdel e Wallace la espressero semplicemente come un modo per indicare le trame stereotipate e sconsideratamente normative del cinema [[mainstream]], oggi passare il test è diventato in qualche modo sinonimo di "essere femminista". Non è mai stato pensato per essere una misurazione del femminismo, ma piuttosto un barometro culturale»<ref>«{{Cita|Zeisler:2016|p. 56|citazione = […] has been elevated way beyond the original intention. Where Bechdel and Wallace expressed it as simply a way to point out the rote, unthinkingly normative plotlines of mainstream film,[…] these days passing it has somehow become synonymous with 'being feminist'. It was never meant to be a measure of feminism, but rather a cultural barometer», in {{Cita|Zeisler|p. 56}}.</ref>.
Zeisler afferma che il falso presupposto che un'opera che supera il test sia "femminista" potrebbe portare gli autori a «ingannare il sistema» aggiungendo semplicemente abbastanza personaggi femminili e dialoghi per superarlo, pur continuando a negare alle donne una vera rappresentazione al di fuori delle trame basate su formule fisse.<ref>«gamign the system», in {{citaCita|Zeisler:2016|p. 57|citazione = […] gaming the system […]}}.</ref> .

Anche la critica Alyssa Rosenberg ha espresso preoccupazione che il test di Bechdel possa diventare un'altra "[[foglia di fico]]" per l'industria dell'intrattenimento, che potrebbe semplicemente «buttare un po' di righe di dialogo in una raccolta di 140 minuti di esplosioni in [[Computer-generated imagery|CGI]]» per far passare il risultato per femminista.<ref>«slap a few lines of dialogue onto a hundred-and-forty-minute compilation of CGI explosions», in {{cita web |autore=Alyssa Rosenberg |titolo=In 2019, it’s time to move beyond the Bechdel test |url=https://www.washingtonpost.com/opinions/2018/12/21/its-time-move-beyond-bechdel-test |accesso=11 maggio 2019 |editore=[[The Washington Post]] |data=21 dicembre 2018 |lingua=en}}</ref>
 
Il critico cinematografico [[Robbie Collin]] del giornale britannico ''[[The Daily Telegraph]]'' nel 2013 ha criticato il test perché premia «l'applicazione cieca della regola e l'accumulo di statistiche, più che l'analisi e il giudizio critico», e ha suggerito che dovrebbe essere un argomento di discussione il problema ad esso sotteso, quello della mancanza di personaggi femminili ben rappresentati nel cinema, anziché i singoli film che passano o meno il test.<ref>«box-ticking and stat-hoarding over analysis and appreciation», in {{cita web|autore=Robbie Collin|titolo=Bechdel test is damaging to the way we think about film|url=https://www.telegraph.co.uk/culture/film/10450463/Bechdel-test-is-damaging-to-the-way-we-think-about-film.html|accesso=15 novembre 2013|editore=[[The Daily Telegraph]]|data=15 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131118061927/http://www.telegraph.co.uk/culture/film/10450463/Bechdel-test-is-damaging-to-the-way-we-think-about-film.html|dataarchivio=18 novembre 2013|lingua=en|urlmorto=no}}</ref>
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In un articolo sulle statistiche relative al test il giornalista Walt Hickey di ''[[FiveThirtyEight]]'' ha affermato, nel 2014, che il test non misura se un singolo film è un modello di uguaglianza di genere, e che superarlo non assicura la qualità della scrittura, il rilievo o la profondità dei personaggi femminili, sostenendo però che «il miglior test sull'equità di genere nel cinema che abbiamo e, cosa forse più importante [...], l'unico test su cui abbiamo dei dati»<ref>«it's the best test on gender equity in film we have—and, perhaps more important [...], the only test we have data on».</ref><ref name="538 2014" />. Il critico cinematografico svedese Hynek Pallas, dopo l'adozione del test come metodo per valutare i film da parte dell'istituto cinematografico pubblico svedese (cfr. sezione ''[[#Uso nell'industria cinematografica|Uso nell'industria cinematografica]]''), ha affermato che molti film che passano il test non aiutano a migliorare la società o a renderla più egualitaria, mentre film che non passano il test riescono a farlo<ref name=Svezia/>. Nel 2015 la critica Kathleen Hildebrand della [[Süddeutsche Zeitung]] ha notato, riguardo all'efficacia del test, che un film supererebbe il test anche se le protagoniste femminili discutessero soltanto di [[Cosmesi decorativa|trucchi]], ma questo non restituirebbe alcuna immagine complessa della donna. Ha affermato che il test non è affidabile per determinare se un film è privo di sessismo o se è femminista, anche se questo non dipende dal fatto che sia indifferente di cosa parlino le donne fra loro.<ref>{{cita web|url=http://www.sueddeutsche.de/kultur/bechdel-test-ist-episode-vii-feministisch-1.2788708/ |titolo=Erwähnung im Zusammenhang mit Star Wars 7|editore=[[Süddeutsche Zeitung]]|autore=Kathleen Hildebrand |lingua=de|data=18 dicembre 2015}}</ref>
 
Nel 2009 la critica e filosofa Nina Power ha scritto che il test solleva la questione se la finzione abbia il dovere di rappresentare le donne, anziché perseguire l'intenzione dell'autore qualunque essa sia, e di essere "realista" nella rappresentazione delle donne. Ha affermato anche che rimane da stabilire quanto spesso la vita reale supera il test di Bechdel, e quale possa essere l'influenza della finzione su questo.<ref>{{cita|Power:2009|p. 40}}.</ref>
 
== Test derivati ==
Il test di Bechdel ha ispirato critici e fan, soprattutto mossi da idee femministe o antirazziste, per formulare altri criteri con cui valutare opere di finzione, anche a causa dei limiti del test stesso.<ref name="Zeisler p. 56">{{Cita|Zeisler:2016|p. 56}}.</ref> Durante interviste condotte da ''[[FiveThirtyEight]]'' nel 2017, diverse donne che lavorano nell'industria della televisione hanno proposto molti altri test proponendo la presenza di più donne, "migliori" storie, donne dietro le quinte, e più diversità.<ref>{{cita web|url=https://projects.fivethirtyeight.com/next-bechdel/|titolo=Creating The Next Bechdel Test|editore=[[FiveThirtyEight]]|lingua=en|accesso=22 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171221223621/https://projects.fivethirtyeight.com/next-bechdel/|dataarchivio=21 dicembre 2017|urlmorto=no}}</ref>
 
===Test su questioni di genere nelle opere di finzione===
Zeisler cita il ''Mako Mori test''<ref name="Zeisler p. 56" />, formulato originariamente da un'utente di [[Tumblr]]<ref>{{cita web|autore=Lena Wilson|titolo=Pacific Rim Inspired the "Mako Mori Test." Uprising Gives the Character a Far Less Inspiring Arc|url=https://slate.com/culture/2018/03/pacific-rim-uprisings-disappointing-treatment-of-mako-mori-spoilers.html|accesso=8 aprile 2018|editore=[[Slate]]|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180408211147/https://slate.com/culture/2018/03/pacific-rim-uprisings-disappointing-treatment-of-mako-mori-spoilers.html|dataarchivio=8 aprile 2018|urlmorto=no}}</ref>, che prende il nome dall'unico personaggio femminile rilevante nel film del 2013 ''[[Pacific Rim (film)|Pacific Rim]]'', interpretato da [[Rinko Kikuchi]]. Questo test determina se un personaggio femminile è coinvolto in un [[arco narrativo]] che non consiste nel fare da supporto alla storia di un uomo<ref name="Zeisler p. 56"/>. La fumettista [[Kelly Sue DeConnick]] ha proposto nel 2012 il ''sexy lamp test'' ("test della lampada sexy"), così formulato: «Se puoi sostituire il tuo personaggio femminile con una lampada sexy e la storia fondamentalmente funziona ancora, forse hai bisogno di un'altra bozza»<ref>«If you can replace your female character with a sexy lamp and the story still basically works, maybe you need another draft», {{cita web|titolo=Kelly Sue Deconnick on the Evolution of Carol Danvers to Captain Marvel [Interview] |url=http://comicsalliance.com/kelly-sue-deconnick-captain-marvel/ |autore=Laura Hudson |data=19 marzo 2012 |editore=[[ComicsAlliance]] |lingua=en|accesso=27 aprile 2015 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150502093329/http://comicsalliance.com/kelly-sue-deconnick-captain-marvel/ |dataarchivio=2 maggio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://sequart.org/magazine/34150/the-bechdel-test-and-a-sexy-lamp-detecting-gender-bias-and-stereotypes-in-mainstream-comics/|titolo=The Bechdel Test and a Sexy Lamp|autore=Helvie Forrest|data=21 novembre 2013|editore=[[Sequart Organization]]|lingua=en|accesso=27 aprile 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150424073132/http://sequart.org/magazine/34150/the-bechdel-test-and-a-sexy-lamp-detecting-gender-bias-and-stereotypes-in-mainstream-comics|dataarchivio=24 aprile 2015|urlmorto=no}}</ref>.
 
Lo ''Sphinx test'' della compagnia teatrale Sphinx di Londra controlla l'interazione delle donne con altri personaggi, quanto sono rilevanti nell'azione, quanto sono [[proattività|proattive]] o reattive e se sono rappresentate in modo [[stereotipo|stereotipato]]. Il test è stato concepito nel 2015 con lo scopo di «incoraggiare chi lavora nel teatro a pensare a come scrivere più ruoli e migliori ruoli per le donne», come risposta a una ricerca che dimostrava che nel 2014 erano scritti per le donne il 37% dei ruoli teatrali.<ref>«encourage theatremakers to think about how to write more and better roles for women», {{cita web|autore=Georgia Snow|titolo=Theatre gets its own Bechdel Test|url=https://www.thestage.co.uk/news/2015/theatre-gets-its-own-bechdel-test/|lingua=en|accesso=6 dicembre 2015|editore=[[The Stage (rivista)|The Stage]]|data=30 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151208064541/https://www.thestage.co.uk/news/2015/theatre-gets-its-own-bechdel-test/|dataarchivio=8 dicembre 2015|urlmorto=no}}</ref>
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====Colore della pelle====
Un test proposto dal critico televisivo Eric Deggans determina se un film che non tratta il tema razziale abbia almeno due personaggi non bianchi nel cast<ref name="Zeisler p. 56" />. Un test simile, proposto nel 2013 dallo scrittore [[Nikesh Shukla]], verifica se «due personaggi appartenenti a minoranze etniche si parlano l'un l'altro per più di cinque minuti riguardo a qualcosa di diverso dal colore»<ref>«two ethnic minorities talk to each other for more than five minutes about something other than race», in {{cita web|autore=[[Nikesh Shukla]]|titolo=After the Bechdel Test, I propose the Shukla Test for race in film|url=http://www.newstatesman.com/2013/10/after-bechdel-test-i-propose-shukla-test-race-film|accesso=22 novembre 2016|editore=[[New Statesman]]|data=18 ottobre 2013|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161122222823/http://www.newstatesman.com/2013/10/after-bechdel-test-i-propose-shukla-test-race-film|dataarchivio=22 novembre 2016|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|autore=Randee Dawn|titolo=Gender and race issues are slowly fading as more filmmakers consider three key tests|url=http://www.latimes.com/entertainment/envelope/la-en-mn-1117-film-tests-20161011-snap-20161109-story.html|accesso=22 novembre 2016|editore=[[Los Angeles Times]]|data=17 novembre 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161122124417/http://www.latimes.com/entertainment/envelope/la-en-mn-1117-film-tests-20161011-snap-20161109-story.html|dataarchivio=22 novembre 2016|urlmorto=no}}</ref>.
 
La critica cinematografica [[Manohla Dargis]] del ''[[New York Times]]'' ha proposto a gennaio 2016 il ''DuVernay test'', che prende il nome dalla regista [[Ava DuVernay]] e determina se «gli [[Afroamericano|afroamericani]] e altre minoranze hanno vite pienamente realizzate invece che fungere da sfondo in storie di bianchi»<ref>«African-Americans and other minorities have fully realized lives rather than serve as scenery in white stories», in {{cita web|autore=Manohla Dargis|titolo=Sundance Fights Tide With Films Like ‘The Birth of a Nation’|url=https://www.nytimes.com/2016/01/30/movies/sundance-fights-tide-with-films-like-the-birth-of-a-nation.html|accesso=4 febbraio 2018|editore=[[The New York Times]]|data=29 gennaio 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180204182351/https://www.nytimes.com/2016/01/30/movies/sundance-fights-tide-with-films-like-the-birth-of-a-nation.html|dataarchivio=4 febbraio 2018|urlmorto=no}}</ref> Questo test punta a sottolineare la mancanza di persone non bianche nei film di [[Hollywood]], valutando la loro importanza per un film in particolare e la mancanza di ingiustificate interazioni con attori bianchi.<ref name="2016-02-01_TC">{{cita web|url=https://www.thecut.com/2016/02/could-this-be-the-bechdel-test-for-race.html|titolo=Could This Be the Bechdel Test for Race|accesso=4 febbraio 2018|autore=Dayna Evans|lingua=en|data=1º febbraio 2016|editore=The Cut|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180204182327/https://www.thecut.com/2016/02/could-this-be-the-bechdel-test-for-race.html|dataarchivio=4 febbraio 2018|urlmorto=no}}</ref>
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* {{Cita libro | autore = [[Virginia Woolf]] | titolo = [[Una stanza tutta per sé]] | annooriginale = 1929 | editore = [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] | città = Milano | anno = 2000 | traduttore = Maria Antonietta Saracino | isbn = 88-04-48462-4 | cid = Woolf }}
* {{Cita libro | autore = Kathleen Martindale | titolo = Un/Popular Culture: Lesbian Writing After the Sex Wars | anno = 1997 | editore = State University of New York Press | città = [[Albany (New York)|Albany]] | isbn = 0-7914-3289-0 | lingua = en | url = https://books.google.com/books?id=UO8kUNqHhgQC&pg=PA69 | cid = Martindale:1997 }}
* {{citaCita libro | autore = Nina Power | titolo = One-dimensional womanWoman | anno = 2009 | editore = Zero Books | città = [[Ropley]] | lingua = en | isbn =978- 1-84694-241-91 | pp = 39-40 | cid = Power:2009 }}
* {{Cita libro | autore = Kay Steiger | curatore = James Lowder | titolo = Triumph of The Walking Dead | capitolo = No Clean Slate: Unshakeable race and gender politics in “The Walking Dead” | anno = 2011 | editore = BenBella Books | lingua = en | isbn = 1-936661-13-6 | url = https://books.google.com/books?id=Lz3fp1fVw90C&pg=PA104 | cid = Steiger:2011 | città = [[Dallas]] }}
* {{Cita libro | autore = Dustin Kidd | titolo = Pop Culture Freaks: Identity, Mass Media, and Society | editore = [[Routledge]] | città = [[New York]] | lingua = en | anno = 2018 | annooriginale = 2014 | isbn = 0-8133-4912-5 | url = https://books.google.it/books?id=TVJPDwAAQBAJ&hl=it&pg=PT99#v=onepage&q&f=false | cid = Kidd:2014 }}
* {{Cita libro | url = https://www.aclweb.org/anthology/N15-1084 | capitolo = Key Female Characters in Film Have More to Talk About Besides Men: Automating the Bechdel Test | autore = Apoorv Agarwal | autore2 = Jiehan Zheng | autore3 = Shruti Kamath | autore4 = Sriramkumar Balasubramanian | autore5 = Shirin AnnDey | titolo = The 2015 Conference of the North American Chapter of the Association for Computational Linguistics: Human Language Technologies -. Proceedings of the Conference -, May 31 June 5, 2015 - Denver, Colorado, USA | isbn = 978-1-941643-49-5 | lingua = en | editore = Association for Computational Linguistics | anno = 2015 |pp=830-840|accesso=24 agostourlarchivio 2019= |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190823154502/https://www.aclweb.org/anthology/N15-1084 |dataarchivio=23 agosto 2019 |urlmorto = no | cid = Agarwal ''et al.'':2015}}
* {{Cita libro | autore = Marcello A. Gómez-Maureira | autore2 = Lisa E. Rombout | curatore = Konstantinos Chorianopoulos | titolo = Entertainment Computing — ICEC 2015. 14th International Conference, ICEC 2015, Trondheim, Norway, September 29 — October 2, 2015, Proceedings | anno = 2015 | editore = Springer | isbn = 3-319-24589-9 | pp = 545-550 | capitolo = The Vocal Range of Movies: Sonifying Gender Representation in Film | lingua = en | cid = Gómez Maureira & Rombout:2015 }}
* {{cita libro | curatore = Einar Thorsen | curatore2 = ''et al.'' | autore = Christa van Raalte | titolo = Media, Margins and Popular Culture | capitolo = No Small-Talk in Paradise: Why Elysium Fails the Bechdel Test, and Why We Should Care | anno = 2015 | editore = Palgrave Macmillan | città = [[londra|London]] | isbn = 1-349-56631-4 | lingua = en | url=https://books.google.co.uk/books?id=Er2hCgAAQBAJ&hl=it&pg=PT31#v=onepage&q&f=false | cid = van Raalte:2015 }}
* {{citaCita libro | nome = Andi|cognome= Zeisler | titolo = We Were Feminists Once: From Riot Grrrl to CoverGirl, the Buying and Selling of a Political Movement | anno = 2016 | editore = PublicAffairs | città = New York | lingua = en | isbn =978- 1-61039-589-2|pp=54-581 | cid = Zeisler:2016}}
* {{cita libro |autore=Nina Power|titolo=One-dimensional woman |anno=2009 |editore=Zero Books |città=Ropley |lingua=en|isbn=978-1-84694-241-9 |pp=39-40|cid=Power}}
* {{Cita libro |url=https://www.aclweb.org/anthology/N15-1084 |capitolo=Key Female Characters in Film Have More to Talk About Besides Men: Automating the Bechdel Test |autore=Apoorv Agarwal |autore2=Jiehan Zheng |autore3=Shruti Kamath |autore4=Sriramkumar Balasubramanian |autore5=Shirin AnnDey |titolo=The 2015 Conference of the North American Chapter of the Association for Computational Linguistics: Human Language Technologies - Proceedings of the Conference - May 31 – June 5, 2015 - Denver, Colorado, USA|isbn=978-1-941643-49-5 |lingua=en |editore=Association for Computational Linguistics |anno=2015|pp=830-840|accesso=24 agosto 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190823154502/https://www.aclweb.org/anthology/N15-1084 |dataarchivio=23 agosto 2019 |urlmorto=no|cid=Agarwal ''et al.'':2015}}
* {{Cita libro | autore = Anna Anthropy | titolo = Rise of the Videogame Zinesters: How Freaks, Normals, Amateurs, Artists, Dreamers, Drop-outs, Queers, Housewives, and People Like You Are Taking Back an Art Form | anno = 2012 | editore = Seven Stories Press | città = [[New York]] | lingua = en | isbn = 1-60980-373-6 | url = https://books.google.it/books?id=nc3GRXqgPZ8C&hl=it&pg=PT7#v=onepage&q&f=false | cid = Antrhropy:2012 }}
* {{Cita libro | autore = Kishonna Gray | titolo = Race, Gender, and Deviance in Xbox Live: Theoretical Perspectives from the Virtual Margins | anno = 2014 | editore = Routledge | lingua = en | città = New York | isbn = 978-1-317-52180-8 | url = https://books.google.com/books?id=Xh-gBAAAQBAJ&pg=PA28 | cid = Gray:2014 }}