Calendario romano: differenze tra le versioni

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== Gli anni ==
L'anno romano aveva inizio il 1°º di marzo, come si ricava dai nomi dei mesi in latino che seguono ''Iunius'' (giugno), iniziando da ''Quintilis'', cioè il Quinto (mese). Non si conosce il momento in cui si passò a considerare il 1º gennaio come l'inizio dell'anno. Alcuni autori antichi attribuirono la decisione a [[Numa Pompilio]], mentre [[Marco Terenzio Varrone]], sulla base di un commentario di [[Marco Fulvio Nobiliore (console 159 a.C.)]] sui [[fasti (storia romana)|fasti]] da lui stesso posti nel tempio di ''Ercole e le Muse'' nel [[153 a.C.]], sosteneva che, poiché il nome gennaio (presente in questi fasti) deriva dal dio [[Giano]] bifronte, e quindi di frontiera (in questo caso tra due anni), tale innovazione fu introdotta a partire dal 153 a.C. Un calendario risalente alla tarda repubblica romana, prova che l'anno iniziava a gennaio prima della riforma introdotta dal [[calendario giuliano]].
 
Agli inizi della [[Repubblica romana]], gli anni non venivano contati: essi erano individuati con il nome del [[Console (storia romana)|console]] che era in carica (per la corrispondenza si veda [[Consoli repubblicani romani]]). Per cui non si individuava l'anno con un'indicazione numerica, ma con i nomi dei consoli in carica. Successivamente, nella tarda Repubblica, si cominciò a contarli dalla fondazione di [[Roma]] (''[[ab Urbe condita]]''), avvenuta secondo la tradizione nel [[753 a.C.]]. Perciò in alcune iscrizioni il numero dell'anno è seguito dall'[[acronimo]] AVC, che significa appunto ''Ab Urbe Condita'' (la lettera V rappresenta la U).