Guido Taramelli: differenze tra le versioni

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Nacque a Bergamo il 21 ottobre 1895.<ref name="aw">{{Cita|Ares Games||aw}}.</ref> Si arruolò nel [[Regio Esercito]] nell'estate del [[1915]], poco dopo l'entrata in guerra del [[Regno d'Italia (1861-1946)|regno d'Italia]], assegnato come [[sottotenente]] di complemento al 57° Reggimento fanteria. Nel giugno [[1916]] chiese, ed ottenne, il trasferimento al [[Servizio Aeronautico]],<ref name="aw"/> ottenendo dapprima il brevetto di [[Pilota (aviazione)|pilota]] e poi quello di [[pilota militare]]. Assegnato alla [[1ª Squadriglia Caproni]],<ref name=M6p579/> di stanza sul [[Comina (Friuli-Venezia Giulia)|campo d'aviazione della Comina]], si distinse subito, tanto da essere promosso capitano in meno di un [[anno]].<ref name="aw"/>
 
Fu ideatore e realizzatore del primo volo con bombardamento notturno eseguito nella notte "illune" tra il 25 e il 26 giugno [[1917]], per cui ricevette la prima [[Medaglia d'argento al valor militare]].<ref name="aw"/> Dopo l'infausto esito della [[battaglia di Caporetto]] la sua squadriglia fu costretta a lasciare la propria base, raggiungendo il campo d'aviazione di [[San Pelagio (Due Carrare)|San Pelagio]]. QuìQui incontrò [[Gabriele D'Annunzio]] che nella seconda metà del [[1918]], lo convinse a lasciare la sua unità per entrare a far parte della [[87ª Squadriglia aeroplani]] "[[San Marco]]", dove militavano [[Natale Palli]], [[Gino Allegri]] e [[Antonio Locatelli]]. Dopo la fine della prima guerra mondiale entrò in servizio permanente effettivo,<ref name=M6p580>{{Cita|Mancini 1936|p. 580}}.</ref> ma morì per un incidente aereo a [[Venezia]] il 12 giugno [[1919]].<ref name=M6p580/>
 
Al termine del conflitto risultava decorato con tre Medaglie d'argento al valor militare e tre [[Croce al merito di guerra|Croci di merito di guerra]] ottenute in circa 80 missioni operative. Quando nel [[1930]] venne creato l'Aero Club di Bergamo il suo pluridecorato concittadino Antonio Locatelli volle, fortemente, che fosse a lui intitolato.<ref name="aw"/>