Matrimonio romano: differenze tra le versioni

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Quando poi s'instaurò il programma [[demografia|demografico]] di [[Augusto]], con una normativa della legislazione sociale (''[[Ius trium liberorum]]'', "diritto dei tre figli") che puntava a rendere più numerose le famiglie, ogni donna che avesse già avuto tre figli veniva esentata dalla tutela e veniva revocato d'ufficio il tutore che avesse contrastato la volontà nuziale della pupilla o non avesse versato la sua [[dote]].
 
Al tempo di [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]] questo processo di liberazione giuridica della donna prevede che essa non abbia più bisogno del tutore per redigere il suo [[testamento]] e i padri hanno perso ogni capacità d'imporre alle figlie il matrimonio o di contrastare la loro volontà di sposarsi perché, come dice il grande giureconsulto [[Salvio Giuliano]], nel matrimonio conta il libero consenso della donna e non la costrizione: «''nuptiae consensu contrahentium fiunt; nuptis filiam familias consentire oportet''».<ref>Giuliano, ''Dig.''XXIII, 1, 11</ref>
 
== Note ==