Discobolo: differenze tra le versioni

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Gli storici d'arte dell'antichità lodarono Mirone per la sua maestria nel ritmo e nella simmetria. L'espressione di serenità, priva di sentimenti e accennante solo una tenue concentrazione, fu criticata da [[Plinio il Vecchio|Plinio]].<ref>[[Naturalis Historia]]'', XXXIV, 58.</ref>
 
== La cessione alla [[Germania nazista]] ==
La bellezza di tale statua colpì [[Adolf Hitler]] che, durante il suo viaggio in Italia nel maggio [[1938]], vedendo nella bellezza e nella perfezione fisica dell’atleta il mito della superiorità della [[razza ariana]], si fece "gentilmente concedere" dal governo italiano l'opera. Seppure il Consiglio superiore delle Scienze e delle Arti si oppose - pur avendo Hitler comprato l'opera dal [[Lancellotti (famiglia)|principe Lancellotti]] per 5 milioni di lire<ref name=gue/>, essendo un'opera notificata la sua esportazione era vietata - grazie alle pressioni del ministro degli esteri [[Galeazzo Ciano]], nell’oramai definitiva e incondizionata sottomissione del fascismo al Terzo Reich la statua arrivò in Germania nel giugno 1938<ref name="beca">Massimo Becattini, [https://www.archeologiaviva.it/5058/siviero-il-cacciatore-di-opere-darte/ ''Siviero: il cacciatore di opere d’arte''], ''Archeologia Viva'', n. 71 – settembre/ottobre 1998, pp. 38-51.</ref>.
 
Il discobolo restò così in terra tedesca - per la precisione nella [[Gliptoteca (Monaco di Baviera)|Gliptoteca]] di [[Monaco di Baviera]] - fino alla fine della [[Seconda guerra mondiale|guerra]], quando lo storico dell'arte [[Rodolfo Siviero]] riuscì a convincere il [[Allied Military Government of Occupied Territories|Governo Militare Alleato]] che l'opera, insieme a tanti altri capolavori, era stata acquisita illegalmente dai nazisti grazie all'alleanza tra due regimi tirannici<ref name=beca/>. Così - nonostante molte opposizioni, ricorsi giuridici e svariati ritardi - il 16 novembre [[1948]] il Discobolo tornò in Italia, insieme ad altri 38 capolavori che erano stati esportati illegalmente tra il 1937 e il 1943.<ref name="gue">Maria Pia Guermandi, [http://rivista.ibc.regione.emilia-romagna.it/xw-201602/xw-201602-d0001/xw-201602-a0030 ''Archeologia e potere''], "IBC" XXIV, 2016, 2.</ref>.
 
== Curiosità ==