Jean-Paul Sartre: differenze tra le versioni

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Nel [[1973]] aveva subito un grave [[ictus]], seguito da un'[[emorragia]] [[retina|retinica]] all'occhio sinistro, l'unico completamente sano. Anche se mantenne la visione periferica, non fu più in grado di leggere o scrivere nel modo in cui era abituato e fu costretto a dettare gli scritti o a registrarli. Oltre a questi seri problemi di vista, che alla fine degli anni '70 lo porteranno alla [[cecità]] quasi completa, soffre di perdita dell'udito dovuta all'invecchiamento e di disturbi respiratori; l'ictus gli lascia inoltre una parziale [[paralisi]] al volto e a un braccio, e difficoltà di camminata.<ref name=foglie/><ref name=late/><ref name=last>{{cita web|url=http://www.newcriterion.com/articles.cfm/The-last-days-of-Jean-Paul-Sartre-6523|autore=|titolo=The last days of Jean-Paul Sartre|accesso=6 gennaio 2014}}</ref> Tuttavia, il rifiuto, la rivolta, l'intransigenza si vedono sempre nelle azioni di Sartre, nonostante l'inizio di questo lungo periodo di decadenza fisica.<ref name=late/>
 
Dopo un lungo declino fisico, Sartre morì di [[edema polmonare]] a Parigi, il 15 aprile 1980 alle 21,00 presso l'ospedale di [[Broussais]] dove era ricoverato dal 20 marzo a causa di [[insufficienza respiratoria|problemi respiratori]], seguiti poi da [[insufficienza renale acuta]] con [[uremia]], [[gangrena]] e [[coma]] (il 14 aprile).<ref>[[Sarah Bakewell]], ''Al caffè degli esistenzialisti. Libertà, Essere e Cocktail'', Fazi, [https://books.google.it/books?id=H-TDDAAAQBAJ&pg=PT267&lpg=PT267&dq=sartre+insufficienza+renale&source=bl&ots=8IKFs2pLkH&sig=Ztn_fAlD8WkaEfd9HkkyU8Cp-qo&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjauILLj4DRAhUlL8AKHW1FBmEQ6AEIKTAC#v=onepage&q=sartre%20insufficienza%20renale&f=false estratto]</ref> Il presidente [[Valery Giscard d'Estaing]] propose i [[funerali di Stato]] e la tumulazione immediata al [[Pantheon (Parigi)|Pantheon]] (onore concesso solo - con le eccezioni di capi di Stato deceduti nelle loro funzioni e personalità della [[Rivoluzione francese]] come [[Jean-Paul Marat|Marat]] e [[Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau|Mirabeau]] - a [[Victor Hugo]] nel [[1885]]), ma la famiglia rifiutò, non ritenendo ciò in linea con la personalità di Sartre.<ref>{{cita web|url=http://fondazionerrideluca.com/download/1980/04_1980/LOTTA-CONTINUA_1980_04_17_87_0002.pdf|autore=|titolo=Articolo sulla morte di Jean-Paul Sartre|accesso=6 gennaio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150105132659/http://fondazionerrideluca.com/download/1980/04_1980/LOTTA-CONTINUA_1980_04_17_87_0002.pdf|dataarchivio=5 gennaio 2015}}, da [[Lotta Continua (quotidiano)|Lotta Continua]] del 17 aprile 1980</ref>
 
Dopo una commemorazione civile alla presenza di un'imponente folla, venne sepolto nel cimitero di [[Montparnasse]].<ref name="BG-1980-AFP-obit">{{Cita news|url=https://www.boston.com/globe/search/stories/nobel/1980/1980ag.html |titolo=Sartre Cortege Plus Thousands End In Crush At The Cemetery <!--|editore=Agence France-Presse--> |data=20 aprile 1980 |pubblicazione=Boston Globe |editore=Globe Newspaper Company |accesso=9 maggio 2009}}</ref> Sartre non venne sepolto al [[Père Lachaise]], nella tomba di famiglia, per sua esplicita richiesta; dopo una sepoltura temporanea, quattro giorni dopo il funerale il corpo venne [[cremazione|cremato]] presso la struttura apposita del Père Lachaise stesso, ma le ceneri furono inumate nella tomba definitiva a Montparnasse, in cui verrà seppellita anche la compagna Simone de Beauvoir, morta nel [[1986]]; ella descrisse gli ultimi anni con il filosofo nel libro ''La cerimonia degli addii'' ([[1982]]), scrivendo che «la sua morte ci separa. La mia morte non ci riunirà. È così; è già bello che le nostre vite abbiano potuto essere in sintonia così a lungo».<ref>S. de Beauvoir, La Cérémonie des adieux, 1981, p. 159: «Sa mort nous sépare. Ma mort ne nous réunira pas. C'est ainsi; il est déjà beau que nos vies aient pu si longtemps s'accorder».</ref><ref name="Nat-2000-Singer">{{Cita web |url=http://www.thenation.com/doc/20000605/singer/single |titolo=Sartre's Roads to Freedom |cognome=Singer |nome=Daniel |data=5 giugno 2000 |sito=The Nation |accesso=9 maggio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080602061137/http://www.thenation.com/doc/20000605/singer/single |dataarchivio=2 giugno 2008 |urlmorto=sì }}</ref>