Giostra dei Caroselli: differenze tra le versioni

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Cristina fu quindi trionfalmente accolta dal papa: il suo solenne ingresso in Città, avvenuto nel dicembre del 1655, segnò l'avvio di una serie di grandi celebrazioni in suo onore<ref name= Carandini />.
 
Anche la [[nobiltà]] romana fece a gara per offrire fastosi festeggiamenti alla regina e l'arrivo del Carnevale - festività amatissima nella Roma del tempo - era un'ottima occasione a tal fine<ref name= Carandini />.
 
I [[Barberini]] vollero primeggiare nelle feste per Cristina: per la casata infatti era anche l'occasione per lanciare un preciso messaggio all'Urbe. Se i Barberini avevano dovuto assumere una posizione defilata durante il pontificato di [[Innocenzo X|Innocenzo X Pamphilj]] - papa loro ostile che li tenne lontani dal potere e di fatto ne impose il sostanziale esilio in Francia - con il nuovo pontefice Chigi, seduto sulla Cattedra di Pietro grazie al decisivo appoggio dei Barberini, le cose erano cambiate. I Barberini vollero far capire alla Città di essere tornati sulla scena ricchi e potenti come in passato. Lo sfarzo e la magnificenza dei festeggiamenti da loro organizzati per la regina svedese durante il Carnevale del 1656 avrebbero dovuto essere il primo inequivocabile segnale in questo senso<ref>Davide Daolmi, ''L'Armi e gli amori. Un'opera di cappa e spada nella Roma di mezzo Seicento'' - Tesi Dottorale - La Sapienza, Roma, aa. 2000-2001, (testo parzialmente consultabile in http://www.examenapium.it/armi/), p. 9.</ref>.