Ángel Acebes: differenze tra le versioni
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Con la vittoria del [[Partito Popolare (Spagna)|Partito Popolare]] di [[José María Aznar]] alle [[Elezioni generali in Spagna del 1996|elezioni generali del 1996]], il primo ministro Aznar lo nominò coordinatore generale. Assunse poi l'incarico di ministro della Pubblica Amministrazione (gennaio [[1999]]-marzo [[2000]]), quindi quello di ministro di Giustizia (marzo 2000-luglio [[2002]]) e ministro degli Interni (luglio 2002-[[2004]]).
Durante questo suo ministero si intensificò la lotta dello Stato contro il gruppo terrorista [[ETA]] ed egli si rese famoso per la sua convinta opposizione generalizzata ai movimenti di rivendicazione delle autonomie regionali. Tuttavia il suo mandato come ministro degli Interni viene ricordato particolarmente per la sua ripetuta,
[[File:Sede PP 9marzo.jpg|thumb|Ángel Acebes (a sinistra) con [[Mariano Rajoy]] nel 2004]]
Nei giorni immediatamente successivi all'attentato dell'11 marzo Acebes, come portavoce del governo, continuò ad insistere sulla responsabilità del gruppo ETA, nonostante le indagini della polizia andassero delineando in modo sempre più esaustivo la probabile matrice [[al-Qaeda|islamista]] dell'attentato. Nonostante le prove apportate, gli arresti effettuati ed il processo in corso, l'esponente del Partito Popolare si annovera tra le persone che rivendicano il dubbio sull'effettiva responsabilità dell'attentato, sostenendo che le indagini successive sono frutto della manipolazione del [[Partito Socialista Operaio Spagnolo|Partito Socialista]], volta ad influenzare il voto dei cittadini spagnoli chiamati alle urne pochi giorni dopo la strage di [[Madrid]] (la cosiddetta "''teoría de la conspiración''").
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