Arte ambientale: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
ZimbuBot (discussione | contributi)
m WPCleaner v2.02 - Disambigua corretto un collegamento - Hal Foster
Riga 2:
La [[locuzione]] '''arte ambientale''' viene utilizzata per descrivere genericamente il processo artistico o l'opera d'arte in cui l'artista si confronta attivamente con l'ambiente. Questo ambiente, oltre alla sua dimensione ecologica e naturale, può essere inteso quindi anche come contesto formale, politico, storico e sociale.
 
[[Hal Foster (critico d'arte)|Hal Foster]], critico d'arte statunitense contemporaneo, definisce le opere di arte ambientale come «progetti di sculture {{chiarire|''site-specific''}} che utilizzano materiale tratto dall'ambiente al fine di creare nuove forme o per re-indirizzare le nostre percezioni del contesto; programmi che importano oggetti nuovi, innaturali in uno scenario naturale a scopi simili; attività individuali sul paesaggio in cui il fattore tempo svolge un ruolo determinante; interventi collaborativi e socialmente consapevoli». Questa citazione mostra come la locuzione «arte ambientale» si riferisca a processi e risultati artistici anche molto diversi tra loro, alla cui base vi è però il superamento della concezione di autonomia dell'opera d'arte rispetto al contesto in cui viene collocata.
 
[[Germano Celant]], critico d'arte italiano, afferma inoltre che tra l'opera e il contesto vi sia uno scambio reciproco: «l'arte crea uno spazio ambientale, nella stessa misura in cui l'ambiente crea l'arte»<ref>G. Celant, Ambiente/Arte, dal futurismo alla body art, Edizioni della Biennale di Venezia, Electa, Milano-Venezia 1976, p. 5.</ref>.