Letteratura dell'antico Egitto: differenze tra le versioni
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La '''letteratura dell'antico Egitto''' fu scritta in [[lingua egizia]] a partire dal periodo faraonico dell'[[antico Egitto]] fino alla fine della [[Egitto (provincia romana)|dominazione romana]]. Rappresenta il [[corpus]] più antico della letteratura egizia. Insieme alla [[letteratura sumera]], è considerata la letteratura più antica del mondo.<ref>{{cita|Foster (2001)|p. xx}}.</ref>
La scrittura dell'antico Egitto, sia quella [[Geroglifici egizi|geroglifica]] che quella [[Scrittura ieratica|ieratica]], comparve per la prima volta nel tardo [[V millennio a.C.]], durante l'ultima fase dell'[[Egitto preistorico]]. A partire dall'[[Antico Regno]] (dal [[XXVI secolo a.C.]] al [[XXII secolo a.C.]]), le opere letterarie comprendevano testi funerari, [[Epistola|epistole]], [[Inno|inni]], poesie e testi [[Autobiografia|autobiografici]] commemorativi che riportano le carriere di funzionari amministrativi di primo piano. Una letteratura egizia narrativa fu creata solo dagli inizi del [[Medio Regno]] (dal [[XXI secolo a.C.]] al [[XVII secolo a.C.]]). Questa fu una "rivoluzione dei media", che secondo [[Richard B. Parkinson]], fu il risultato dell'ascesa di una classe intellettuale di [[scriba|scribi]], di una nuova sensibilità culturale dell'individuo, di un livello di alfabetizzazione senza precedenti e di un accesso tradizionale ai documenti scritti.<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp. 64–66}}.</ref> Tuttavia, il grado di alfabetizzazione era minore dell'uno percento di tutta la popolazione. L'istituzione della letteratura era dunque una pratica d'élite monopolizzata da una classe di scribi legata alle cariche di governo e alla corte reale del faraone. Comunque, tra gli studiosi moderni non si riscontra un consenso netto sulla dipendenza della letteratura antica egizia dall'ordine socio-politico delle corti reali.
Il [[Lingua medio egiziana|medio egiziano]] – [[lingua parlata]] nel Medio Regno – divenne un linguaggio classico durante il [[Nuovo Regno]] (dal [[XVI secolo a.C.]] fino all'[[XI secolo a.C.]]) quando il linguaggio vernacolare noto come [[Lingua neo-egiziana|neo-egiziano]] apparve per la prima volta in scrittura. Gli scribi del Nuovo Regno canonizzarono e copiarono molti testi letterari scritti in medio egiziano. Alcuni generi della letteratura del Medio Regno, come gli "[[Sebayt|ammaestramenti]]" e le [[narrazione|storie narrative]], sono rimaste popolari nel Nuovo Regno, anche se il genere dei [[profezia|testi profetici]] non è stato ripreso fino al [[Egitto tolemaico|periodo tolemaico]] (dal [[IV secolo a.C.]] al [[I secolo a.C.]]). Le composizioni di genere narrativo di Medio Regno comprendono ''[[Le avventure di Sinuhe]]'', il ''[[Il racconto del naufrago|Racconto del naufrago]]'' e ''[[Racconto dell'oasita eloquente|L'Oasita eloquente]]'', mentre gli ammaestramenti comprendono ''[[Gli insegnamenti di Amenemhat]]'' e ''[[Gli insegnamenti lealisti]]''. Nel periodo del Nuovo Regno, la scrittura di [[Graffiti (archeologia)|graffiti]] commemorativi sui templi sacri e sulle pareti delle tombe fiorì come un genere unico di letteratura.
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=== Geroglifici, ieratico e demotico ===
[[File:Neferetiabet.jpg|thumb|alt=A flat limestone block with a painted, carved raised-relief of woman in spotted linen cloth, seated near table with food items. Painted hieroglyphs decorate the rest of the surface.|La [[stele egizia|stele]] della principessa egizia dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]] [[Nefertiabet]] (datata circa 2590–2565 a.C.), dalla sua tomba a [[Giza]], con [[geroglifici egizi|geroglifici]] intagliati e dipinti su [[calcare]]<ref>{{cita|Forman, Quirke (1996)|p=26}}.</ref>]]
Nel [[Periodo predinastico (Egitto)|Periodo Predinastico]], alla fine del [[IV millennio a.C.]], i [[geroglifici egizi]] e la loro forma corsiva, lo [[scrittura ieratica|ieratico]] erano [[sistema di scrittura|scritture]] ben consolidate.<ref>{{cita|Wilson
Gli Egizi chiamavano i loro geroglifici "''parole divine''", e riservavano il loro utilizzo a scopi importanti, come comunicare con le [[divinità egizia|divinità]] e gli spiriti dei morti tramite testi funerari.<ref>{{cita|Wilson
[[File:AbbottPapyrus-BritishMuseum-August21-08.jpg|thumb|left|alt=A faded document with cursive hieratic handwriting in black ink, slightly torn and fragmented on the right|Il [[papiro Abbott]], un documento scritto in [[ieratico]]; descrive un'ispezione delle tombe reali in the [[Necropoli di Tebe|Necropoli Tebana]] ed è datato al sesto anno di regno di [[Ramses IX]], nel 1110 a.C. circa]]
Lo [[ieratico]] è una forma corsiva semplificata dei geroglifici egizi.<ref>{{cita|Erman (2005)|p=xxxvii}}; {{cita|Simpson
Nella metà del I millennio a.C. i geroglifici e lo ieratico erano usati per scritti reali, monumentali, religiosi e funerari, mentre una nuova scrittura, anche più corsiva, era utilizzata per la scrittura informale e quotidiana: il [[Demotico]].<ref name="forman quirke 1996 19">{{cita|Forman, Quirke (1996)|p=19}}.</ref> L'ultima scrittura adottata dagli Egizi fu l'[[alfabeto copto]], una versione modificata dell'[[alfabeto greco]].<ref name="forman quirke 1996 17"/> Il Copto diventò la scrittura comune nel [[IV secolo|IV secolo d.C.]] quando il [[Cristianesimo]] divenne la religione di stato tramite l'[[Impero Romano]]; i geroglifici vennero abbandonati in quanto immagini [[Idolatria|idolatriche]] di una tradizione [[paganesimo|pagana]], inadatte per scrivere il [[canone della Bibbia|canone biblico]].<ref name="forman quirke 1996 17">{{cita|Forman, Quirke (1996)|p=17}}.</ref>
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[[File:OstraconMentioningInspectionOfTombs-BritishMuseum-August21-08.jpg|thumb|upright|alt=A light-colored stone fragment with hieratic handwriting in black ink scrawled on its surface|Un [[ostrakon]] con scrittura [[ieratico|ieratica]] citante gli ufficiali coinvolti nell'ispezione delle tombe durante la [[XII dinastia egizia|XII dinastia]], circa 1070–945 a.C.]]
La letteratura egizia era prodotta su una varietà di mezzi di comunicazione. Insieme allo [[scalpello]], necessario per le iscrizioni su pietra, il principale strumento di scrittura degli antichi Egizi era il [[Calamo (scrittura)|calamo]], una canna modellata in uno stelo con un'estremità simile ad una spazzola.<ref>{{cita|Forman, Quirke (1996)|pp=17–19, 169}}; {{cita|Allen (2000)|p=6}}.</ref> Con pigmenti di carbone nero e ocra rossa, il calamo era usato per scrivere su rotoli di [[papiro]] - un materiale sottile creato dal battere insieme strisce di [[midollo (botanica)|midollo]] dalla pianta di [[Cyperus papyrus]] - così come su piccoli frammenti di vasi di ceramica o calcare conosciuti come [[ostrakon|ostraka]].<ref>{{cita|Forman, Quirke (1996)|pp=19, 169}}; {{cita|Allen (2000)|p=6}}; {{cita|Simpson
Nel [[Egitto (provincia romana)|periodo romano dell'Egitto]], il tradizionale calamaio egizio fu rimpiazzato dal principale strumento di scrittura del mondo greco-romano: un calamaio più corto e spesso con un [[pennino]].<ref name="forman quirke 1996 169">{{cita|Forman, Quirke (1996)|p=169}}.</ref> Allo stesso modo, gli originali pigmenti egizi furono abbandonati in favore degli inchiostri greci a base di [[piombo]].<ref name="forman quirke 1996 169"/> L'adozione degli strumenti di scrittura greco-romani influenzò la grafia egizia, poiche i segni ieratici divennero più distanziati, ebbero [[svolazzo|svolazzi]] più curvi e maggiore precisione angolare.<ref name="forman quirke 1996 169"/>
===Conservazione del materiale scritto===
Le tombe egizie sotterranee nel deserto forniscono probabilmente l'ambiente più protettivo per la conservazione di documenti di papiro. Per esempio, ci sono molti papiri funerari del [[Libro dei Morti]] ben conservati posizionati nelle tombe per fungere da guida per l'aldilà per le anime dei proprietari deceduti delle tombe.<ref name="quirke 2004 14"/> Tuttavia, posizionare papiri non religiosi nelle camere di sepoltura era consueto solo alla fine del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] e nella prima metà del [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo Regno]]. Così, la maggior parte di papiri letterari ben conservati sono datati a questo periodo.<ref name="quirke 2004 14">{{cita|Quirke
La maggior parte degli insediamenti nell'antico Egitto era situati sul [[sedimento]] della [[pianura alluvionale]] del [[Nilo]]. Questo ambiente umido era sfavorevole per la conservazione a lungo termine dei documenti di papiro. Gli archeologi hanno scoperto una più grande quantità di documenti di papiro in insediamenti nel deserto su terra elevata rispetto alla pianura alluvionale,<ref>{{cita|Wente
[[Image:Egyptian harvest.jpg|thumb|left|alt=Two black-haired Egyptian peasants dressed in white-colored linen garb, standing in a field while collecting papyrus plants, with a motif of green vegetation at the bottom, and cut-off lower portion of another scene with peasants in a field at the top|Contadini egizi che raccolgono [[Cyperus papyrus|papiro]], da un dipinto parietale in una tomba di [[Deir el-Medina]] datata all'inizio del [[XX dinastia egizia|Periodo Ramesside]]]]
Anche le scritte su mezzi più stabili sono state perse in vari modi. Le pietre con iscrizioni erano frequentemente riutilizzate come materiale da costruzione, e gli ostraka di ceramica necessitavano di un ambiente secco per assicurare la conservazione di inchiostro sulle loro superfici. Mentre i rotoli di papiro venivano solitamente depositate in scatole per la loro custodia, gli ostraka venivano spesso abbandonati in vaste fosse; una di queste fu scoperta per caso nel villaggio di [[XIX dinastia egizia|era Ramesside]] [[Deir el-Medina]], ed ha fornito la maggior parte delle lettere su ostraka conosciute.<ref name="Wente 1990 4–5"/> I documenti trovati in questo sito includono lettere, inni, racconti immaginari, ricette, ricevute di affari e testamenti.<ref name="wilson 2003 91 93">{{cita|Wilson
===Egizio Antico, Medio e Tardo e Demotico===
[[File:Luxor, West Bank, Ramesseum, column top decorations, Egypt, Oct 2004.jpg|thumb|alt=Two stone columns supporting a roof, painted with faded colors and incised with writing of Egyptian hieroglyphs|Colonne con [[Geroglifici egizi|geroglifici]] iscritti e dipinti, dalla [[Ipostilo|sala ipostila]] del [[Ramesseum|Ramesseo]] di [[Luxor]], costruito durante il regno di [[Ramses II]] (circa 1279–1213 BC)]]
Nonostante la scrittura apparve per la prima volta alla fine del IV millennio a.C., era usata solo per trasmettere nomi corti ed etichette; strisce connesse di testo non apparvero prima del 2600 a.C. circa, all'inizio dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]].<ref name="allen 2000 1">{{cita|Allen (2000)|p=1}}.</ref> Questo sviluppo segnò l'inizio della prima fase conosciuta della [[lingua egizia]]: l'Egizio Antico.<ref name="allen 2000 1"/>. L'Egizio Antico rimase una lingua parlata fino al 2100 a.C. circa, quando, durante l'inizio del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]], si evolse nel Egizio Medio.<ref name="allen 2000 1"/> Mentre l'Egizio Medio era strettamente collegato all'Egizio Antico, l'Egizio Tardo era significativamente diverso nella struttura [[Gramatica|grammaticale]]. Probabilmente l'Egizio Tardo apparve come [[lingua vernacolare]] già nel 1600 a.C., ma non fu usata come lingua scritta fino al 1300 a.C. circa durante il Periodo Amarniano del [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo Regno]].<ref>{{cita|Allen (2000)|p=1}}; {{cita|Fischer-Elfert|2003|p=119}}; {{cita|Erman (2005)|pp=xxv-xxvi}}.</ref> L'Egizio Tardo si evolse nel [[Demotico]] nel VII secolo a.C., e nonostante il Demotico rimase una lingua parlata fino V secolo d.C., fu gradualmente rimpiazzata dal [[Lingua copta|Copto]] dal I secolo d.C.<ref>{{cita|Allen (2000)|p=1}}; {{cita|Wildung
Lo ieratico fu usato insieme ai geroglifici per la scrittura nell'Egizio Antico e Medio, diventando la forma principale di scrittura nell'Egizio Tardo.<ref name="allen 2000 6">{{cita|Allen (2000)|p=6}}.</ref> Dal Nuovo Regno e nel resto della [[Storia dell'antico Egitto|storia egizia]], l'Egizio Medio divenne una lingua classica che era di solito riservata per leggere e scrivere i geroglifici <ref>{{cita|Allen (2000)|pp=1, 5–6}}; {{cita|Wildung
==Le funzioni letterarie: sociali, religiose ed educative==
[[File:EgyptianScribe.jpg|thumb|alt=A painted, realistic stone statue of a black-haired, perhaps middle-aged man sitting cross-legged while holding a stone-carved depiction of a papyrus reading scroll in his lap|Statua seduta di uno [[scriba]] egizio con un documento di [[papiro]] sul suo grembo, trovata nel cimitero occidentale a [[Giza]], [[V dinastia egizia|V Dinastia]], datata tra il XXV e il XXIV secolo a.C.]]
Nella [[Storia dell'antico Egitto|Storia egizia]], leggere e scrivere erano i principali requisiti per servire in un incarico pubblico, nonostante gli ufficiali del governo fossero assistiti quotidianamente nel loro lavoro da un gruppo sociale colto di elite noto come [[Scriba|scribi]].<ref>{{cita|Wente
[[File:Ägyptisches Museum Kairo 2016-03-29 Ka-aper 01.jpg|thumb|left|Statua in legno dello scriba Kaaper, IV o V dinastia dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]], da [[Saqqara]], 2500 a.C. circa]]
La classe degli scribi era il gruppo sociale responsabile di conservare, trasmettere e canonizzare i classici letterari, e di scrivere nuovi componimenti.<ref>{{cita|Fischer-Elfert (2003)|pp=119–121}}; {{cita|Parkinson (2002)|p=50}}.</ref> Opere classiche, come [[Le avventure di Sinuhe] e gli Insegnamenti di Amenemhat, erano copiate dagli scolari come esercizi pedagogici per la scrittura e per istillare i valori etici e morali necessari che distinguevano la classe sociale degli scribi.<ref>{{cita|Wilson
Ci sono alcuni casi conosciuti dove uomini fuori dalla professione di scriba erano istruiti e avevano accesso alla letteratura classica. Menna, un disegnatore, che lavorava a [[Deir el-Medina]] durante la [[XX dinastia egizia|XX dinastia]], citava passaggi dalle narrative del Medio Regno come ''L'oasita eloquente'' e ''Il racconto del naufrago'' in una lettera di rimprovero al suo figlio disobbediente. Un contemporaneo ramesside di Menna, Hori, lo scriba autore della lettera satirica nel Papiro Anastasi I, ammonì il suo destinatario per aver citato le ''Istruzioni di Hordjedef'' nella maniera indecorosa di una persona non scriba e semi-istruita. Fischer-Elfert descrive ulteriormente questo affronto di un dilettante alla letteratura ortodossa:
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[[File:Hieroglyphs from the tomb of Seti I.jpg|thumb|alt=A stone fragment with brightly-painted colors and raised-relief images of Egyptian hieroglyphs, written in vertical columns, set against a beige background|[[Geroglifici egizi|Geroglifici]] dal [[Tempio funerario di Seti I]], ora situato nella [[Grande sala ipostila]] di [[Karnak]]]]
Ci sono prove limitate ma solide nella letteratura e nell'arte egizia della pratica della lettura orale dei testi al pubblico.<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=78–79}}; per immagini (con didascalie) di miniature funerarie egizie di barche con uomini che leggono ad alta voce testi su papiri, vedi {{cita|Forman, Quirke (1996)|pp=76–77, 83}}.</ref> La parola per "recitare" (''šdj'') era spesso associata con [[biografie]], lettere, e incantesimi.<ref name="parkinson 2002 78 79"/> La parola "cantare" (''ḥsj'') era usata per le canzoni di lode, le canzoni d'amore, i lamenti funerari, e alcuni incantesimi.<ref name="parkinson 2002 78 79"/> Discorsi come la ''Profezia di Neferti'' suggeriscono che i componimenti fossero destinati alla lettura orale tra gli incontri di elite.<ref name="parkinson 2002 78 79">{{cita|Parkinson (2002)|pp=78–79}}.</ref> Nel breve ciclo di storie in demotico del I millennio a.C. incentrato sulle gesta di Petiese, le storie iniziano con la frase "La voce che è davanti al Faraone", il che indica che un oratore e un pubblico erano coinvolti nella lettura del testo.<ref>{{cita|Wilson
La letteratura aveva anche scopi religiosi. Iniziando con i [[Testi delle Piramidi]] dell'Antico Regno, opere di letteratura funeraria scritte sulle pareti delle tombe, e più tardi sui [[Testi dei sarcofagi|sarcofagi]], e sui [[Libro dei morti|papiri]] posti nelle tombe, erano ideati per proteggere e nutrire le anime nell'aldilà.<ref name="forman quirke budge">{{cita|Forman, Quirke (1996)|pp=51–56, 62–63, 68–72, 111–112}}; {{cita|Budge (1972)|pp=240–243}}.</ref> Ciò includeva l'uso di incantesimi, magie, e inni lirici.<ref name="forman quirke budge"/> Copie di testi letterari non funerari trovati in tombe non regali suggeriscono che il defunto potesse intrattenersi nell'aldilà leggendo questi testi di insegnamenti e storie di narrativa.<ref>{{cita|Parkinson (2002)|p=70}}.</ref>
Nonostante la produzione letteraria fosse prevalentemente un'attività di scribi maschi, si pensa che alcune opere fossero state scritte da donne. Per esempio, sono stati trovati vari riferimenti a donne che scrivono lettere e lettere private mandate e ricevute da donne.<ref>{{cita|Wente
==Datazione, ambientazione e autore==
[[File:Minnakht 01.JPG|thumb|left|alt=A flat stone surface, beige in color, with incised markings of Egyptian hieroglyphs written in clearly-marked horizontal columns|La [[stele egizia|stele]] di Minnakht, capo degli [[scriba|scribi]], con iscrizioni [[geroglifici egizi|geroglifiche]], datata al regno di [[Ay]] (1323–1319 a.C. circa)]]
Richard B. Parkinson e Ludwig D. Morenz scrivono che la letteratura egizia - definita strettamente come ''belles-lettres'' ("bella scrittura") — non fu registrata in forma scritta fino all'inizio della [[XII dinastia egizia|XII dinastia]] del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]].<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=45–46, 49–50, 55–56}}; {{cita|Morenz (2003)|p=102}}; vedi anche {{cita|Simpson
Datare i testi con il metodo della [[paleografia]], lo studio della grafia, è problematico a causa degli stili diversi di scrittura ieratica.<ref name="parkinson 2002 47 48">{{cita|Parkinson (2002)|pp=47–48}}.</ref> L'uso dell'[[ortografia]], anche lo studio dei sistemi di scrittura e dell'uso di simboli è problematico, poiche alcuni autori di testi potrebbero aver copiato lo stile caratteristico di un [[Archetipo (filologia)|archetipo]] più antico.<ref name="parkinson 2002 47 48"/> Racconti immaginari venivano spesso inseriti in ambientazioni storiche remote, e l'uso di ambientazioni contemporanee fu un fenomeno relativamente recente.<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=45–46}}; {{cita|Morenz (2003)|pp=103–104}}.</ref> Lo stile di un testo fornisce poco aiuto nel determinare la data esatta della sua composizione, poichè il genere e la scelta dell'autore potrebbero riguardare maggiormente lo stato d'animo di un testo piuttosto che l'era in cui è stato scritto.<ref name="parkinson 2002 46">{{cita|Parkinson (2002)|p=46}}.</ref> Per esempio, gli autori del Medio Regno potevano ambientare testi sapienziali immaginari nell'età d'oro dell'Antico Regno, o potevano scrivere racconti immaginari ambientati in un età caotica rappresentante la vita più problematica nel [[Primo Periodo Intermedio].<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=46–47}}; vedi anche {{cita|Morenz (2003)|pp=101–102}}.</ref> Altri testi immaginari sono ambientati ''in illo tempore'' (cioè in un tempo indeterminabile) e spesso contengono temi senza tempo.<ref>{{cita|Morenz (2003)|pp=104–107}}.</ref>
[[File:The Heqanakht letters.jpg|thumb|alt=A museum display of an ancient fragment of a papyrus document safeguarded by sealed thick glass, with cursive hieratic handwriting in black ink on its surface|Uno dei Papiri di Hekanakht, una collezione di lettere private in ieratico datate all'[[XI dinastia egizia|XI dinastia]] del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]]<ref name="wente 1990 54 55 58 63">{{cita|Wente
Parkinson scrive che quasi tutti i testi letterari erano [[pseudonimo|pseudonimi]], e spesso attribuiti falsamente a famosi protagonisti della storia più antica, come [[Faraone|re]] e [[Visir egizi|visir]].<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=75–76}}.</ref> Solo i generi letterari degli "insegnamenti" e delle "lamentazioni/discorsi" contengono opere attribuite ad autori storici; i testi nel genere dei racconti narrativi non furono mai attribuiti a personaggi storici famosi.<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=75–76}}; {{cita|Fischer-Elfert (2003)|p=120}}.</ref> John W. Tait afferma che durante il Periodo Classico dell'Egitto, "Gli scribi egizi costruivano la loro opinione personale della storia del ruolo degli scribi e degli autori dei testi", ma durante [[Periodo tardo dell'Egitto|Periodo Tardo]], questo ruolo invece fu mantenuto dall'elite religiosa dei templi.<ref>{{cita|Tait
Ci sono poche eccezioni alla regola dello pseudonimo. Gli autori reali di alcuni testi insegnamento del Periodo Ramesside erano riconosciuti, ma questi casi sono rari, localizzati, e non caratterizzano le opere tradizionali.<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=238–239}}.</ref> Coloro che scrivevano lettere private e talvolta di esempio erano riconosciuti come gli autori originali. Le lettere private potevano essere usate nei tribunali come testimonianze, Poiche la grafia unica di una persona poteva essere identificata come autentica.<ref name="wente 1990 7">{{cita|Wente
==Generi letterari e temi==
Gli egittologi moderni classificano i testi egizi in generi letterari, per esempio "lamentazioni/discorsi" e racconti narrativi.<ref>{{cita|Fischer-Elfert (2003)|pp=122–123}}; {{cita|Simpson
===Istruzioni e insegnamenti===
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Il genere delle "istruzioni" o "insegnamenti", così come il genere dei "discorsi riflessivi", può essere raggruppato nel corpo più grande della letteratura sapienziale dell'antico vicino Oriente.<ref name="parkinson 2002 110">{{cita|Parkinson (2002)|p=110}}.</ref> Il genera è di natura didattica e si pensa che abbia formato parte del programma di educazione degli scribi nel [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]].<ref name="parkinson 2002 110 235"/> Tuttavia, i testi di insegnamenti incorporavano spesso elementi di narrativa che potevano istruire così come intrattenere.<ref name="parkinson 2002 110 235">{{cita|Parkinson (2002)|pp=110, 235}}.</ref> Parkinson afferma che ci sono prove che i testi di insegnamento non fossero originariamente creati per l'uso nell'educazione degli scribi, ma a scopi ideologici.<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=236–237}}.</ref> Ad esempio, [[Adolf Erman]] (1854–1937) scrive che le istruzioni immaginarie date da [[Amenemhat I]] (1991–1962 a.C.) ai suoi figli "...superano di gran lunga i confini della filosofia scolastica, an non c'è niente a che fare con la scuola in un grande avviso ai suoi figli ad essere leali al re".<ref>{{cita|Erman (2005)|p=54}}.</ref> Mentre la letteratura narrativa, rappresentata in opere come "L'oasita eloquente", enfatizzano l'eroe individuale che sfida la società e i suoi ideali, al contrario i testi di insegnamenti sottolineano la necessità di aderire ai dogmi accettati dalla società.<ref name="loprieno 1996 217">{{cita|Loprieno (1996)|p=217}}.</ref>
Le parole chiave trovate nei testi di insegnamenti includono "conoscere" (''rḫ'') e "insegnare" (''sbꜣ'').<ref name="parkinson 2002 110"/> Questi testi di solito adottano la struttura formulare del titolo di "le istruzioni di X fatte per Y", dove "X" può essere rappresentato da una figura autoritaria (come un [[visir egizi|visir]] o un [[faraone|re]]) che fornisce guida morale a suo figlio o ai suoi figli.<ref>{{cita|Simpson
Esempi del genere degli "insegnamenti" includono le [[Massime di Ptahhotep]], le [[Istruzioni di Kagemni]], Gli [[Insegnamenti al re Merykara]], le [[Istruzioni di Amenemhat]], le [[Istruzioni di Djedefhor]], gli [[Insegnamenti lealisti]], e le [[Istruzioni di Amenemope]].<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=313–319}}; {{cita|Simpson
===Racconti narrativi e storie===
[[File:PapyrusWestcar photomerge-AltesMuseum-Berlin-3.jpg|thumb|alt=A fragmented papyrus scroll slightly torn at the edges, with cursive hieratic handwriting in black ink|Il [[Papiro Westcar]], nonostante fosse stato scritto in [[ieratico]] tra la [[XV dinastia egizia|XV]] e la [[XVII dinastia egizia|XVII dinastia]], contiene le ''Storie della Corte del Re Cheope, che sono state scritte in una fase dell'Egizio Medio che è datata alla [[XII dinastia egizia|XII dinastia]].<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=295–296}}.</ref>]]
Il genere dei "Racconti" e delle "storie" è probabilmente il genere meno rappresentato dalla letteratura sopravvissuta del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] e dell'Egizio Medio.<ref name="parkinson 2002 109">{{cita|Parkinson (2002)|p=109}}.</ref> Nelle tarda letteratura egizia, i racconti e le storie comprendono la maggior parte delle opere letterarie sopravvissute datate dal [[XX dinastia egizia|Periodo Ramesside]] del [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo Regno] al [[Periodo tardo dell'Egitto|Periodo Tardo]].<ref name="fischer elfert 2003 120">{{cita|Fischer-Elfert (2003)|p=120}}.</ref> Le maggiori opere narrative del Medio Regno includono le [[Papiro Westcar|Storie della Corte del Re Cheope]], [[Re Neferkara e il generale Sisene|Re Neferkara e il generale Sasenet]], [[L'oasita eloquente]],le [[Le avventure di Sinuhe|Avventure di Sinuhe]], e il [[Il racconto del naufrago|Racconto del naufrago]].<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=294–299}}; {{cita|Simpson
[[File:Funerary relief of Amenemhet I from El-Lisht by John Campana.jpg|thumb|400px|left|alt=Light gray stone surface with carved and painted images of two woman, a falcon-headed god, a black-haired man with a long goatee, a jackal-headed god, and Egyptian hieroglyphs inscribed along the top|Un rilievo di [[Amenemhat I]] accompagnato da divinità; la morte di Amenemhat I è riportata da suo figlio [[Sesostri I]] nelle [[Le avventure di Sinuhe|Avventure di Sinuhe]].]]
Parkinson definisce i racconti come "...narrative immaginarie, non commemorative e non funzionali" che spesso usano la parola chiave "narrare" (''s<u>d</u>d'').<ref name="parkinson 2002 109"/> Egli lo descrive come il genere con meno limiti precisi, poichè i racconti spesso incorporano elementi di altri generi letterari.<ref name="parkinson 2002 109"/> Per esempio, Morenz descrive la sezione di apertura del racconto Le avventure di Sinuhe come una "...presentazione funeraria di se stesso" che parodia la tipica [[autobiografia]] trovata sulle [[stele egizia|stele]] funerarie commemorative.<ref name="morenz 2003 102 104">{{cita|Morenz (2003)|pp=102–104}}.</ref> L'autobiografia è per un messaggero il cui servizio è iniziato sotto Amenemhat I.<ref name="parkinson 2002 297 298">{{cita|Parkinson (2002)|pp=297–298}}.</ref> Simpson afferma che la morte di Amenemhat I nel rapporto dato da suo figlio, coreggente, e successore [[Sesostri I]] (1971–1926 a.C.) all'esercito all'inizio delle Avventure di Sinuhe sia "...eccellente propaganda".<ref name="simpson 1972 57">{{cita|Simpson
I racconti narrativi e le storie sono più spesso trovate su [[papiro|papiri]], ma testi parziali e talvolta completi sono trovati sugli ostraka. Ad esempio, Le avventure di Sinuhe sono trovate su cinque papiri composti durante la [[XII dinastia egizia|XII]] e la [[XIII dinastia egizia|XIII dinastia]].<ref name="simpson 1972 57 parkinson 2002 297 298">{{cita|Simpson
===Lamentazioni, discorsi, dialoghi e profezie===
Il genere del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] dei [[profezia|testi profetci]], conosciuto anche come "[[lamentazione|lamentazioni]]", "[[discorso|discorsi]]", "[[dialogo|dialoghi]]", e "letteratura apocalittica",<ref>{{cita|Simpson
[[File:Ba bird.svg|thumb|alt=An anthropomorphic bird with a human head in ancient Egyptian style, colored in green, yellow, white, red, brown, and black|Il [[Anima egizia#Ba|''ba'']] in forma di uccello, un componente dell'[[Anima egizia]] di cui si discute nel discorso del [[Medio Regno (Egitto)|Medio Regno]] [[Dialogo di un uomo con il suo ba]]]]
Nei testi del Medio Regno, i temi collegati includono una visione pessimistica, descrizioni di cambiamento sociale e religioso, e grande disordine sulla terra, prendendo la formula di versi "prima-ora".<ref>{{cita|Simpson
Nonostante fossero state scritte durante la XII dinastia, le Lamentazioni di Ipuwer sopravvivono solo da un papiro della [[XIX dinastia egizia|XIX dinastia]]. Tuttavia, il Dialogo di un uomo con il suo ba è trovato su un papiro originale della XII dinastia, il Papiro di Berlino 3024.<ref>{{cita|Parkinson (2002)|pp=308–309}}; {{cita|Simpson
===Poemi, canzoni, inni e testi funerari===
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Le [[stele egizia|stele]] funerarie furono prodotte per la prima volta all'inizio dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]]. Trovate di solito nelle [[mastaba|mastabe]], combinavano i rilievi con iscrizioni riportanti il nome del defunto, i loro titoli ufficiali (se vi sono), e invocazioni.<ref>{{cita|Bard, Shubert (1999)|p=674}}.</ref>
Si pensava che i poemi funerari proteggessero l'anima del re nella morte. I [[Testi delle Piramidi]] sono il primo esempio letteratura religiosa sopravvissuta che incorpori versi [[poesia|poetici]].<ref name="forman quirke 48 51 simpson 4 5 269 erman 1 2"/> Questi testi non appaiono nelle tombe o nelle piramidi prima del regno di [[Unis]] (2375–2345 a.C.), la cui [[Piramidi egizie|piramide]] fu costruita a [[Saqqara]].<ref name="forman quirke 48 51 simpson 4 5 269 erman 1 2">{{cita|Forman, Quirke (1996)|pp=48–51}}; {{cita|Simpson
I poemi erano anche scritti per celebrare il potere del re. Per esempio, nel [[Grande tempio di Amon]] a [[Karnak]], [[Thutmose III]] (1479–1425 a.C.) della [[XVIII dinastia egizia|XVIII dinastia]] eresse una stele che commemorava le sue vittorie militari in cui gli dei benedicevano Thutmose in versi poetici e gli assicuravano vittorie sui suoi nemici.<ref>{{cita|Simpson
[[File:Maler der Grabkammer des Nacht 001.jpg|thumb|left|alt=A brown-skinned man in white-linen garb, seated and playing a stringed harp with both hands|Un [[arpa|arpista]] cieco, da un dipinto parietale della [[XVIII dinastia egizia|XVIII dinastia]], XV secolo a.C.]]
Gli inni e le canzoni rimanenti dalle tombe dell'[[Antico Regno (Egitto)|Antico Regno]] includono gli inni del saluto del mattino agli dei nei loro templi.<ref>{{cita|Erman (2005)|p=10}}.</ref> Un ciclo di canzoni del [[Medio Regno (Egitto) dedicato a [[Sesostri III]] (1878–1839 a.C.) è stato scoperto a [[el-Lahun]].<ref name="simpson 279 erman 134"/> Erman ritiene che queste siano canzoni laiche usate per salutare il faraone a [[Menfi (Egitto)|Menfi]],<ref>{{cita|Erman (2005)|p=134}}.</ref> mentre Simpson ritiene che siano di natura religiosa ma afferma che la divisione tra canzoni religiose e laiche non è molto netta.<ref name="simpson 279 erman 134">{{cita|Simpson
Durante il regno di [[Akhenaton]] (1353–1336 a.C.), il [[Inno al Sole|Grande Inno ad Aton]] — conservato nelle tombe di [[Amarna]], compresa la [[TA25|tomba]] di [[Ay]] — era dedicato ad [[Aton]], la divinità del disco solare a cui era dato il [[Atonismo|patrocinio esclusivo]] durante il suo regno.<ref>{{cita|Erman (2005)|pp=288–289}}; {{cita|Foster (2001)|p=1}}.</ref> Simpson compara le parole di questa composizione e la sequenza di idee a quelle del [[Salmo 104]].<ref>{{cita|Simpson
È stato conservato un solo inno poetico nella scrittura demotica.<ref name="tait 2003 10">{{cita|Tait
Non ci sono canzoni d'amore egizie datate prima del Nuovo Regno, essendo queste scritte in egizio tardo, nonostante si pensa che esse siano esistite anche in tempi precedenti.<ref>{{cita|Simpson
===Lettere private, lettere modello, ed epistole===
[[File:Heratic script limestone.jpg|thumb|alt=A stone fragment with cursive hieratic handwriting in black ink|[[Scrittura ieratica]] su un [[ostrakon]] di [[calcare]]; il testo è stato scritto come esercitazione da uno scolaro egizio. Egli copiò quattro [[Lettera (messaggio)|lettere]] del visir [[Khay]] (che fu attivo durante il regno di [[Ramses II]]).]]
Le lettere modello e le [[epistola|epistole]] egizie sono raggruppate in un solo genere letterario. Rotoli di papiro sigillati con timbri di fango venivano usati per lettere a lunga distanza, mentre venivano spesso usati ostraka per scrivere lettere più corte, non confidenziali, inviate a destinatari vicini.<ref>{{cita|Wente
Le lettere private più antiche su papiro sono state trovate in un tempio funerario datato al regno di [[Djedkara Isesi]] (2414–2375 a.C.) della [[V dinastia egizia|V dinastia]].<ref name="wente 1990 54">{{cita|Wente
Durante la fine del Medio Regno, può essere visto una più grande standardizzazione della formula epistolare, ad esempio in una serie di lettere modello prese da dispacci mandati alla [[Semna|Fortezza di Semna]] in [[Nubia]] durante il regno di [[Amenemhat III]] (1860–1814 a.C.).<ref name="wente 1990 68">{{cita|Wente
L'epistola delle ''Lettere satiriche'' del [[Papiro Anastasi I]], scritte durante la [[XIX dinastia egizia|XIX dinastia]] era un testo pedagogico e didattico copiato su numerosi ostraka dagli scolari.<ref name="wente 1990 98">{{cita|Wente
===Testi biografici e autobiografici===
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[[File:Funerary Stele of Ba.jpg|thumb|left|alt=A stone stela with raised-relief images of a man seated with his son and wife, while a man stands to the right giving libations; Egyptian hieroglyphs are written in distinctly-marked horizontal columns at the bottom portion of the stela.|Una [[Stele egizia|stele funeraria]] di un uomo chiamato Ba (seduto, mentre odora un [[Loto|loto]] sacro, ricevendo offerte); Anche il figlio Mes e la moglie Iny sono seduti. L'identità del portatore delle offerte non è specificata. La stele è datata alla [[XVIII dinastia egizia|XVIII dinastia]] del [[Nuovo Regno (Egitto)|Nuovo regno]].]]
Olivier Perdu afferma che le biografie non esistevano nell'antico Egitto, e che la scrittura commemorativa debba essere considerata [[autobiografia|autobiografica]].<ref>{{cita|Perdu
Jennifer Koosed spiega che non c'è un consenso uniforme tra gli studiosi riguardo a se le biografie e le autobiografie esistessero nel mondo antico.<ref name="koosed 2006 28 29">{{cita|Koosed (2006)|pp=28–29}}.</ref> Una delle maggiori argomentazioni contro questa teoria è che il concetto di [[individuo|individualità]] non esisteva fino al [[Rinascimento]] europeo, il che spinge Koosed a scrivere "...così l'autobiografia è resa un prodotto della civiltà europea: [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino]] generò [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], che generò [[Henry Brooks Adams|Henry Adams]], e così via".<ref name="koosed 2006 28 29"/> Koosed sostiene che l'uso della prima persona nei testi funerari commemorativi dell'antico Egitto non debba essere preso letteralmente poiché l'ipotetico autore è già morto. I testi funerari dovrebbero essere considerati biografici invece che autobiografici.<ref name="koosed 2006 29"/> Koosed avverte che il termine ''biografia'' riferito a questi testi è problematico, poichè inoltre questi descrivono spesso le esperienze della persona defunta nel viaggiare attraverso l'[[Duat|aldilà]].<ref name="koosed 2006 29"/>
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[[File:ThutmosesIII-AnnalsOfThutmosesIII-Karnak.png|thumb|upright|alt=Ground-level outside view of stone walls with raised-relief carvings of human figures and hieroglyphic writing; a doorway is positioned at the center; the top left portion shows a blue sky without clouds.|Gli annali del faraone [[Thutmose III]] a [[Karnak]]]]
Gli storici moderni considerano che alcuni testi biografici — o autobiografici — siano importanti documenti storici.<ref name="Gozzoli 2006 1 8">{{cita|Gozzoli (2006)|pp=1–8}}.</ref> Ad esempio, le steli biografiche di generali militari nelle cappelle delle tombe costruite sotto [[Thutmose III]] forniscono la gran parte delle informazioni conosciute riguardo le guerre in [[Siria]] e in [[Palestina]].<ref>{{cita|Breasted (1962)|pp=12–13}}.</ref> Tuttavia, anche gli annali di Thutmose III, scolpiti nelle pareti di vari monumenti costruiti durante il suo regno, come quelli a Karnak, conservano informazioni riguardi queste campagne militari.<ref>{{cita|Seters
Altri documenti utili per indagare sulla storia egizia sono le antiche [[liste reali egizie|liste reali]] trovate in laconiche [[Cronaca (genere letterario)|cronache]], come la [[Pietra di Palermo]] della [[V dinastia egizia|V dinastia]].<ref>{{cita|Gozzoli (2006)|pp=1–8}}; {{cita|Brewer, Teeter (1999)|pp=27–28}}; {{cita|Bard, Shubert (1999)|p=36}}.</ref> Questi documenti legittimavano la rivendicazione della sovranità del faraone contemporaneo.<ref name="bard shubert 1999 36">{{cita|Bard, Shubert (1999)|p=36}}.</ref> Attraverso la storia egizia, [[decreto|decreti]] reali raccontavano le gesta dei faraoni regnanti.<ref>{{cita|Lichtheim (1980)|p=7}}; {{cita|Bard, Shubert (1999)|p=36}}.</ref> Ad esempio, il faraone [[Nubia|nubiano]] [[Pianki|Piankhy]] (752–721 a.C.), fondatore della [[XXV dinastia egizia|XXV dinastia]], fece erigere una stele scritta in egizio medio che descrive con sfumature insolite e immagini vivide le sue campagne militari di successo.<ref name="lichtheim 1980 7">{{cita|Lichtheim (1980)|p=7}}.</ref>
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==Eredità, traduzione e interpretazione==
{{Vedi anche|Traslitterazione della lingua egizia}}
Dopo che i [[Copti]] si convertirono al [[cristianesimo]] nei primi secoli d.C., la loro letteratura copta cristiana divenne separata dalle tradizioni letterarie faraoniche ed [[ellenismo|ellenistiche]].<ref>{{cita|Bard, Shubert (1999)|p=76}}.</ref> Tuttavia, gli studiosi ipotizzano che la letteratura egizia, forse in forma orale, influenzò la letteratura [[Letteratura greca|greca]] e [[Letteratura araba|araba]]. Sono tracciati dei parallelismi tra tra i soldati egizi che entrarono di nascosto a [[Giaffa|Joppa]] nascosti in ceste per conquistare la città nella storia ''[[La presa di Joppa]]'' e i greci [[micenei]] che entrano di nascosto a [[Troia]] nel [[Cavallo di Troia]].<ref>{{cita|Simpson
[[File:Rosetta Stone.JPG|thumb|left|alt=A large, ancient, black-colored stone block with written inscriptions covering one side of its surface, with pieces clearly broken off with now missing text|La trilingue [[Stele di Rosetta]], nel [[British Museum]]]]
L'iscrizione geroglifica conosciuta incisa più recentemente dell'antico Egitto si trova in un tempio a [[Templi di File|File]], datata precisamente al 394 d.C., durante il regno di [[Teodosio I]] (379–395 d.C.).<ref>{{cita|Wilson
Non fu fino al 1799, con la [[Campagna d'Egitto|scoperta napoleonica]] di un'iscrizione trilingue (geroglifico, demotico e greco) sulla [[Stele di Rosetta]], che gli studiosi moderni furono capaci di tradurre la letteratura dell'antico Egitto.<ref>{{cita|Wilson
Prima del 1970, l'opinione generale degli studiosi era che la letteratura dell'antico Egitto — nonostante condividesse delle similitudini con moderne categorie letterarie — non era un discorso indipendente, ininfluenzato dall'ordine sociopolitico antico.<ref>{{cita|Loprieno (1996)|pp=211–212}}.</ref> Tuttavia, dal 1970 in poi, un numero crescente di storici e di studiosi di letteratura hanno dubitato di questa teoria.<ref name="loprieno 1996 212 213">{{cita|Loprieno (1996)|pp=212–213}}.</ref> Mentre gli studiosi prima del 1970 trattavano le opere letterarie egizie come fonti storiche che riflettevano accuratamente le condizioni di questa antica società, gli studiosi ora mettono in guardia contro questo approccio.<ref name="loprieno 1996 211 213">{{cita|Loprieno (1996)|pp=211, 213}}.</ref> Gli studiosi usano sempre di più un approccio [[ermeneutica|ermeneutico]] multiforme per lo studio delle signole opere letterare, in cui non solo lo stile e il contenuto, ma anche il contesto culturale, storico e sociale dell'opera sono tenuti in conto.<ref name="loprieno 1996 212 213"/> Le singole opere possono poi essere usate come [[caso di studio|casi di studio]] per ricostruire le caratteristiche principali del discorso letterario egizio.<ref name="loprieno 1996 212 213"/> {{clear}}
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*{{cita libro |cognome=Parke |nome=Catherine Neal |titolo=Biography: Writing Lives |anno=2002 |editore=Routledge |città=New York e Londra |lingua=en |isbn=0-415-93892-9 |cid=Parke (2002) }}
*{{cita libro |cognome=Parkinson |nome=R. B. |titolo=Poetry and Culture in Middle Kingdom Egypt: A Dark Side to Perfection |anno=2002 |editore=Continuum |città=London |lingua=en |isbn=0-8264-5637-5 |cid=Parkinson (2002) }}
*{{cita libro |cognome=Quirke |nome=S. |titolo=Egyptian Literature 1800 BC, questions and readings |anno=2004 |editore=Golden House Publications |città=London |lingua=en |isbn=0-9547218-6-1 |cid=Quirke (2004) }}
*{{cita libro |cognome=Perdu |nome=Olivier |curatore=Jack Sasson |capitolo=Ancient Egyptian Autobiographies |titolo=Civilizations of the Ancient Near East |anno=1995 |editore=Scribner |città=New York |lingua=en |isbn= |pages=2243–2254 |cid=Perdu (1995) }}
*{{cita libro |cognome=Seters |nome=John Van |titolo=In Search of History: Historiography in the Ancient World and the Origins of Biblical History |anno=1997 |editore=Yale University Press |città=New Haven |lingua=en |isbn=1-57506-013-2 |cid=Seters (1997) }}
*{{cita libro |cognome=Simpson |nome=William Kelly |titolo=The Literature of Ancient Egypt: An Anthology of Stories, Instructions, and Poetry |traduttore=R.O. Faulkner, Edward F. Wente, Jr., William Kelly Simpson |anno=1972 |editore=Yale University Press |città=New Haven and London |lingua=en |isbn=0-300-01482-1 |cid=Simpson (1972) }}
*{{cita pubblicazione |cognome=Spalinger |nome=Anthony |anno=1990 |titolo=The Rhind Mathematical Papyrus as a Historical Document |rivista= Studien zur Altägyptischen Kultur |volume=17 |numero= |pagine=295–337 |url= |lingua=en |issn= |cid=Spalinger (1990) }}
*{{cita libro |cognome=Tait |nome=John W. |capitolo=Introduction—'...Since the Time of the Gods' |titolo='Never Had the Like Occurred': Egypt's View of Its Past |anno=2003 |editore=University College London, Institute of Archaeology, an imprint of Cavendish Publishing Limited |città=London |lingua=en |isbn=1-84472-007-1 |pagine=[https://archive.org/details/neverhadlikeoccu0000unse/page/1 1–14] |url=https://archive.org/details/neverhadlikeoccu0000unse/page/1 |cid=Tait (2003) }}
*{{cita libro |cognome=Wente |nome=Edward F. |curatore=Edmund S. Meltzer |traduttore=Edward F. Wente |titolo=Letters from Ancient Egypt |anno=1990 |editore=Scholars Press, Society of Biblical Literature |città=Atlanta |lingua=en |isbn=1-55540-472-3 |cid=Wente (1990) }}
*{{cita libro |cognome=Wildung |nome=Dietrich |curatore=John W. Tait |capitolo=Looking Back into the Future: The Middle Kingdom as a Bridge to the Past |titolo='Never Had the Like Occurred': Egypt's View of Its Past |anno=2003 |editore=University College London, Institute of Archaeology, an imprint of Cavendish Publishing Limited |città=Londra |lingua=en |isbn=1-84472-007-1 |pagine=[https://archive.org/details/neverhadlikeoccu0000unse/page/61 61–78] |url=https://archive.org/details/neverhadlikeoccu0000unse/page/61 |cid=Wildung (2003) }}
*{{cita pubblicazione |doi=10.2307/3822303 |cognome=Wilkinson |nome=Toby A. H. |anno=2000 |titolo=What a King Is This: Narmer and the Concept of the Ruler |rivista=The Journal of Egyptian Archaeology |volume=86 |numero= |pagine=23–32|lingua=en |issn= |jstor=3822303 |cid=Wilkinson (2000) }}
*{{cita libro |cognome=Wilson |nome=Penelope |titolo=Sacred Signs: Hieroglyphs in Ancient Egypt |anno=2003 |editore=Oxford University Press |città=Oxford e New York |lingua=en |isbn=0-19-280299-2 |url-access=registration |url=https://archive.org/details/sacredsignshiero0000wils |cid=Wilson (2003) }}
*{{cita libro |cognome=Wilson |nome=Penelope |titolo=Hieroglyphs: A Very Short Introduction |anno=2004 |editore=Oxford University Press |città=Oxford and New York |lingua=en |isbn=0-19-280502-9 |cid=Wilson (2004) }}
{{Antico Egitto}}
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