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==Biografia==
Nacque da una famiglia benestante della buona borghesia piemontese. Il padre era magistrato; la madre, Luigia, era una parente di [[Cesare Pavese]]. A causa degli impegni di lavoro del padre, la famiglia si trasferì ben presto a Ivrea, sede del tribunale. Iscrittosi alla facoltà di giurisprudenza a Torino, entrò in contatto con l'ambiente intellettuale dei "sabati letterari" organizzati da [[Arturo Graf]]. Conobbe [[Guido Gozzano]], [[Giuseppe Giacosa]], [[Mario Dogliotti]] e F. Pastonchi. Durante gli studi universitari pubblicò la prima raccolta di novelle, ''Prima del sonno'' (1909). Laureatosi in giurisprudenza, si impiegò presso un avvocato di Ivrea e iniziò a collaborare con vari periodici, tra i quali ''[[Il Marzocco]]'' e ''[[La Lettura (rivista)|La Lettura]]''. La prima produzione è caratterizzata da atmosfere vagamente crepuscolari, certamente determinate dalle frequentazioni giovanili.
 
Nel marzo 1913 sposò Adelina Cagliero, dalla quale, nel gennaio 1916, ebbe l'unico figlio, Massimo. Allo scoppio della guerra si arruolò volontario nella Croce rossa, per poi divenire, nella primavera del 1917, sottotenente di artiglieria. Venne congedato con il grado di tenente e una medaglia d'argento al valore. In quello stesso anno pubblicò il primo romanzo di successo, ''Il figlio inquieto''. All'interno del romanzo si riconoscono già alcuni tratti tipici della sua produzione, segnata da un gusto tardottocentesco, teso alla rievocazione nostalgica di una società sull'orlo della scomparsa. Nella narrazione compare peraltro il personaggio di Claudio Vela, una delle tante figure di quell'enorme affresco che sarà poi la ''Saga de i Vela''.
 
Nel 1919 fece anche le prime prove sulla scena con ''La nuova ricchezza'', un'opera di impianto realista che non incontrò il favore del pubblico, così come il successivo ''Lontananze'' (1923). A partire dal 1920 si dedicò esclusivamente alla letteratura, impegnandosi con il proprio editore nella produzione di un romanzo all'anno. La sua fama si consolidò con l'avvento del fascismo, al quale aderì con entusiasmo. Nel [[1925]] fu autore del testo dell'inno ufficiale fascista, ''[[Giovinezza (inno)|Giovinezza]]''. Nel 1926 pubblicò il primo romanzo per ragazzi, ''Piccolo alpino'', nel quale confluiscono toni trionfalmente nazionalistici e alcuni richiami a [[Edmondo De Amicis]]. Ancor più intrisi dell'ideologia e della pedagogia fascista sono i libri per l'infanzia pubblicati in seguito, ''L'altra guerra del piccolo alpino'' (1935) e ''Il piccolo legionario in Africa Orientale'' (1938), esaltazioni dell'imperialismo e dello squadrismo.
 
Agli anni Trenta risale ''La damigella di Bard'' (1936), il suo unico trionfo teatrale. La commedia, nella quale vengono esaltati i valori di una società di antica e nobile tradizione contro la volgarità moderna, avrà una fortunata riduzione cinematografia con la regia di [[Mario Mattoli]] e l'interpretazione di [[Emma Gramatica]].