Puntinismo: differenze tra le versioni

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Il puntinismo si basa sull'applicazione delle scoperte della percezione visiva e sulle teorie del colore. Il metodo utilizzato presenta un'elevatissima precisione. Rende le composizioni statiche, artificiali, fredde, con mancanza di cangiantismo e movimento.
 
Il più noto esponente del puntinismo è [[Georges. Seurat]], che usa pennellate più larghe, a zone rettangolari o quadrate. Seurat per un certo periodo lavora assieme a [[Paul Signac]] (fino alla morte di Seurat) orientando la loro ricerca nel senso di un programma di impressionisti, cioè conservando il romanticismo, e riproporlo in termini scientifici. Nasce il neo-impressionismo, che pone l'esigenza del rapporto tra scienza e arte.
 
A fine ottocento, in Italia si arriva ad una corrente analoga al puntinismo, che prende il nome di [[divisionismo]]. Esponenti di rilievo furono [[Giovanni Segantini]], [[Pellizza da Volpedo]], e [[Gaetano Previati]], che a differenza dei francesi non provenivano dall'[[Impressionismo]] ma dal tardo [[Romanticismo]].<ref name="M">"Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. IV, pag.219</ref> Previati con il suo trattato intitolato ''La tecnica della pittura'' si propose come il teorico del movimento, che dalla seconda generazione in poi tenderà a sfociare nel [[Futurismo]].