Marciano (usurpatore): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Abbot (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 7:
Nel [[479]], Marciano si ribellò in [[Costantinopoli]]: raccolse truppe composte da stranieri e cittadini, col sostegno dei fratelli [[Procopio Antemio]] e [[Romolo (figlio di Antemio)|Romolo]]; i fratelli riunirono le proprie forze nei pressi della casa di Cesario, a sud del [[Foro di Teodosio]], e da lì attaccarono contemporaneamente il palazzo imperiale e la casa del generale [[Illo (generale)|Illo]], fedele compatriota di Zenone. L'imperatore venne quasi catturato dalle truppe ribelli, che durante il giorno ebbero la meglio sui soldati imperiali, soggetti al lancio di oggetti dai tetti delle case da parte dei cittadini.
 
La situazione si rovesciò durante la notte: Illo riuscì a far entrare in città un contingente isaurico acquartierato nella vicina [[Calcedonia]] e corruppe alcuni soldati di Marciano, facendo fuggire Zenone. L'indomani mattina Marciano, resosi conto del tradimento dei propri uomini fuggì nella chiesa dei [[Santi ApostoliChiesa_dei_Santi_Apostoli_(Costantinopoli)|Chiesa_dei_Santi_Apostoli_(Costantinopoli)]], ma fu arrestato assieme ai fratelli. Il capo goto [[Teodorico Strabone]], del quale Marciano era riuscito a ottenere l'appoggio, non fece in tempo a raggiungere la città prima della fine della ribellione.
 
Inviato a [[Cesarea]] in [[Cappadocia]], Marciano organizzò una fuga aiutato da dei monaci: mentre i suoi fratelli riuscirono a fuggire, Marciano fu catturato e fu forzato a prendere i voti a [[Tarso (Asia Minore)|Tarso]] in [[Cilicia]], oppure fu imprigionato in [[Isauria]], ai piedi della fortezza di Papurius (o [[Papyrios]]). Riuscì a fuggire e a rimettersi a capo di un'altra rivolta, ma dopo aver attaccato [[Ancira]] fu sconfitto e catturato nuovamente da [[Trocundo]], fratello di Illo.