PM 2.5: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Da "minore" a "maggiore"
Annullata la modifica 110477198 di 37.116.8.253 (discussione) - Non è scritto benissimo, ma il concetto è giusto
Etichetta: Annulla
Riga 1:
{{C|mal scritto e senza fonti|ecologia|ottobre 2017}}
{{F|ecologia|ottobre 2017}}
Il '''PM 2,5''' è una classificazione numerica data alle [[polveri sottili]] in base alle dimensioni medie delle loro particelle. Più il numero è maggioreminore e più sottili sono le polveri e dunque più pericolose per la salute della specie umana ed animale. Mentre il [[PM 10]] raggiunge solo i bronchi, la trachea e vie respiratorie superiori, il PM 2,5 è in grado di penetrare negli alveoli polmonari con eventuale diffusione nel sangue. Nelle donne ci sono evidenza che il PM 2,5 venga ad accumularsi nel seno causando il cancro al seno<ref> [https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/polveri-sottili-e-tumore-al-seno-ce-un-nesso Fondazione Umberto Veronesi]</ref>. Il PM 2,5 è dunque parte di ciò che è definito polveri sottili e trae origine in gran parte dalle attività dell'industria ed i prodotti industriali. Un esempio sono i freni degli autoveicoli che consumandosi emettono PM 2,5 ma che non sono la fonte del maggiore inquinamento.
 
Si calcola che per una presenza di PM 2,5 superiore di 10 punti rispetto al massimo consentito vi sia un incremento della probabilità di contrarre il cancro pari al 7%. In uno studio<ref>[http://www.istat.it/it/files/2011/01/qualita_aria_europa.pdf]</ref> effettuato dal 2004 al 2008, campionando i dati di 100 giornate, in alcune città si sono verificati livelli di PM 2,5 che hanno superato fino a 3 volte il valore della soglia limite 50 µg/m³: [[Torino]] e [[Milano]] hanno toccato il valore di quasi 200 µg/m³, [[Roma]] ha superato di 10 punti il massimo stabilito. Gli studi effettuati variano di molto riguardo alle previsioni di un possibile cancro ed emerge da alcuni studi<ref>[http://www.airc.it/cancro/disinformazione/inquinamento-atmosferico/]</ref> che la probabilità di contrarre il cancro aumenti di oltre il 18% con valori che oltrepassano la soglia massima di appena 5 µg/m³.