Sciismo: differenze tra le versioni

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== Caratteristiche ==
Gli sciiti derivano il loro nome dall'espressione araba "''shīʿat ʿAlī''" (fazione di ʿAlī), sovente abbreviata semplicemente in "''Shīʿa''".
 
Hanno cominciato il loro lento cammino di differenziazione da quello che, sotto [[Ahmad ibn Hanbal]], diventerà il [[Sunnismo]] per motivi al contempo politici e spirituali. L'occasione fu offerta dall'assassinio perpetrato dalle forze [[Califfo|califfali]] [[omayyadi]] ai danni di [[al-Husayn ibn Ali|al-Ḥusayn b. ʿAlī]], figlio di [[Ali ibn Abi Talib|ʿAlī b. Abī Ṭālib]], avvenuto nel [[680]] a [[Kerbela|Karbalāʾ]], in [[Iraq]].<ref>Diventata per questo la seconda città santa sciita, dopo [[Najaf]] in cui fu sepolto suo padre, primo ''[[Imam|Imām]]'' sciita e quarto [[califfo]] dell'Islam.</ref> In quell'occasione si pose con forza la questione-cardine dell'[[Imam]]ato: se cioè ammettere che alla suprema carica islamica potesse accedere un qualsiasi credente (come era già stato il caso di [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan]] e di suo figlio e successore [[Yazid ibn Mu'awiya]]), oppure riservare il posto di [[Califfo]]/[[Imam]] a un appartenente alla cerchia ristretta dei [[Compagno (Islam)|Compagni]] del [[Maometto|Profeta]] e - con l'inevitabile trascorrere del tempo - riservarlo a un appartenente al lignaggio di [[Maometto]] (''[[Ahl al-Bayt]]'').
 
Hanno cominciato il loro lento cammino di differenziazione da quello che, sotto [[Ahmad ibn Hanbal]], diventerà il [[Sunnismo]] per motivi al contempo politici e spirituali. L'occasione fu offerta dall'assassinio perpetrato dalle forze [[Califfo|califfali]] [[omayyadi]] ai danni di [[al-Husayn ibn Ali|al-Ḥusayn b. ʿAlī]], figlio di [[Ali ibn Abi Talib|ʿAlī b. Abī Ṭālib]], avvenuto nel [[680]] a [[Kerbela|Karbalāʾ]], in [[Iraq]].<ref>Diventata per questo la seconda città santa sciita, dopo [[Najaf]] in cui fu sepolto suo padre, primo ''[[Imam|Imām]]'' sciita e quarto [[califfo]] dell'Islam.</ref> In quell'occasione si pose con forza la questione-cardine dell'[[Imam]]ato: se cioè ammettere che alla suprema carica islamica potesse accedere un qualsiasi credente (come era già stato il caso di [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan]] e di suo figlio e successore [[Yazid ibn Mu'awiya]]), oppure riservare il posto di [[Califfo]]/[[Imam]] a un appartenente alla cerchia ristretta dei [[Compagno (Islam)|Compagni]] del [[Maometto|Profeta]] e - con l'inevitabile trascorrere del tempo - riservarlo a un appartenente al lignaggio di [[Maometto]] (''[[Ahl al-Bayt]]'').
[[File:Ambigram - Muhammad and Ali.svg|thumb|upright=1.3|Un [[ambigramma]] (leggibile quindi, in identico modo, anche ruotando di 180° l'immagine) con i nomi di ʿAlī (<span style="font-size: 120%;">ﻋﻠﻲ</span>) a sinistra e di Muḥammad (<span style="font-size: 120%;">ﻣﺤﻤﺪ</span>) a destra.]]
Gli [[alidi]] si cominciarono a differenziare dal resto della ''[[Umma]]'', dal momento che considerarono ʿAlī unica guida (''imām'') legittimata a governare l'''Ahl al-Bayt'', mentre il resto dei [[Musulmano|musulmani]] ritenne che qualsiasi fedele di buona capacità religiosa, non necessariamente discendente del Profeta, anche se preferibilmente appartenente alla sua tribù - i [[Quraysh|Coreisciti]] -, potesse guidare a pieno titolo la Comunità [[islam]]ica.<ref>Una posizione più radicale (e nei fatti impercorribile) fu quella proposta da un terzo gruppo - assai minoritario - di musulmani: i [[Kharigiti]]. Essi pretendevano infatti che la guida della ''Umma'' dovesse essere riservata al "miglior musulmano" esistente, indifferenti circa l'estrema difficoltà e aleatorietà di una simile scelta.</ref>
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L'Islam sciita - minoritario in termini assoluti (circa il 15% dei fedeli musulmani di tutto il mondo) - è maggioritario in [[Iraq]], in [[Libano]] e in alcune aree del [[Golfo Persico]] e, con poche eccezioni, del tutto dominante in [[Iran]], dove lo sciismo fu forzatamente imposto dalla dinastia dei [[Safavidi]] ([[1501]]-[[1722]]).
 
Gli sciiti, per quanto riguarda la sunna, preferiscono [[Quattro Libri (sciismo)|Quattro libri]], piuttosto che i [[Sei libri]], preferiti dai sunniti.
 
Come i paesi sunniti, anche quelli sciiti sono iscritti all'[[Organizzazione della cooperazione islamica]].
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== Divisioni dell'Islam sciita ==
La corrente sciita oggi maggiormente diffusa è quella dei cosiddetti [[duodecimani]] (o imamiti o giafariti). Essi sono coloro che credono nell'Imamato dei Dodici Imām dell<nowiki>'</nowiki>''Ahl al-Bayt''.
Ricordiamo i nomi di questi 12 Imām:
# ʿAlī bin Abī Ṭālib, ''al-Murtaḍa'';
# al-Ḥasan ibn ʿAlī, ''al-Mujtabā'';
# al-Ḥusayn ibn ʿAlī, ''Sayyid al-shuhadāʾ'' (il Signore dei Martiri);
# ʿAlī ibn al-Ḥusayn, ''Zayn al-ʿĀbidīn'', ''al-Sajjād'';
# Muḥammad ibn ʿAlī, ''al-Bāqir'';
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== Bibliografia ==
Trattazioni generali in italiano o tradotte:
* [[Henri Laoust|H. Laoust]], ''Gli scismi nell'islam'', Genova 1990
* [[Biancamaria Scarcia Amoretti|B. Scarcia Amoretti]], ''Sciiti nel mondo'', Roma 1994
* [[Henry Corbin|H. Corbin]], ''Corpo spirituale e terra celeste. Dall'Iran mazdeo all'Iran sciita'', Milano 1986
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Importanti trattazioni in lingue europee:
* K. Chambers Seelye, ''Moslem Schisms and Sects'', New York 1920
* D.M. Donaldson, ''The Shi'ite Religion. A History of Islam in Persia and Irak'', London 1933
* T. Fahd, ''Le shi'isme imamite. Colloque de Strasbourg (6-9 mai 1968)'', Paris 1970
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* H. Corbin, ''En Islam iranien'', 4 voll., Paris 1971
* H. Corbin, ''Face de Dieu et face de l'homme'', Paris 1983
* Nawbakhti, ''Les sects schiites'', Teheran 1980
* A.A. Sachedina, ''Islamic Messianism: the Idea of Mahdi in Twelver Sh'ism'', Albany 1981
* A.A. Sachedina, ''The Just Ruler in Shi'te Islam'', Oxford 1988
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* M. A. Amir Moezzi, ''La guide divin dans le Shiisme originel'', Lagrasse 1992
* H. Djaït, ''La grande discorde. Religion et politique dans l'Islam des origines'', Paris 1989
* S. H. Nasr (a cura), ''Expectation of the Millennium'', Albany 1989
* Y. Richard, ''L'Islam chiite: croyances et idéologies'', Paris 1991
* Y. Richard, ''Le schi'isme en Iran. Imam et revolution'', Paris 1980
* H. Halm, ''Der schiitische islam'', München 1994
* H. Halm, ''Schiism'', Edinburgh 1991
* H. Halm, ''Shi'a Islam: From Religion to Revolution'', Princeton 1996 ISBN 1-55876-135-7