Ritratto di un dotto: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
L'uomo, forse un ecclesiastico, chiuso in un abito nero, è ripreso di tra quartitrequarti; ma la sua testa è lievemente girata verso un improvviso spettatore, in una espressione torva e sospettosa, come se sia stato improvvisamente disturbato mentre era concentrato nelle sue riflessioni. Chiuso è il libro, poggiato sopra una nuda balaustra di marmo variegato; ma uno dei lacci è slegato, come se l'uomo fosse prima immerso nella lettura.
Moroni sperimentava pose complesse, che amplificavano la solidità, la concentrazione, la gravità del personaggio maschile rappresentato.
L'uomo sembra essersi improvvisamente mosso da una posizione di attento riposo e con una leggera inclinazione in avanti sembra si appresti ad agire. La sua posa esprime un contrasto fra il tempo della riflessione e quello del movimento, fra il tempo del silenzio e quello della parola. Nessun simbolo o oggetto che possa caratterizzare quest'uomo, tranne quel libro, chiuso e muto, di cui non trapela né l'autore, né il titolo, neppure una riga.