Chiesa di Sant'Alessandro in Zebedia: differenze tra le versioni

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===Le origini: il Carcere Zebedeo===
[[File:Chiesa di Sant'Alessandro mappe 1579-1751.png|thumb|L'area della chiesa rispettivamente nella mappa dell'ing. Clarici del 1579 (a sinistra) e del Catasto Teresiano del 1751 (a destra)]]
La fondazione dell'attuale edificio della chiesa di Sant'Alessandro in Zebedia risale ai primissimi anni del XVII secolo. L'area su cui sorge al giorno d'oggi il complesso era situata in [[Storia romana|epoca romana]] alla periferia di ''[[Mediolanum]]'' (la moderna [[Milano]]), non lontano dalle [[Mura romane di Milano|mura repubblicane]]: in particolare l'area era all'epoca occupata da un carcere, indicato come "di Zebedia" o "Zebedeo", da cui la futura chiesa avrebbe preso il nome<ref name=MZ93>{{cita|Mezzanotte|p. 93}}.</ref>.
 
Secondo l'archeologo ed [[epigrafista]] [[Giovanni Labus]], la prima notizia della presenza di un carcere sull'area è attestata da una pergamena del ''Codice diplomatico Sant'Ambrosiano'' risalente all'863; successivamente da un'iscrizione risalente al 1085 e altre due pergamene risalenti al 1128 e al 1217<ref>{{cita|Labus|p. 29}}.</ref>. Secondo l'agiografia cristiana in questo carcere sarebbe stato imprigionato [[Alessandro di Bergamo|sant'Alessandro martire]] assieme ad altri soldati della [[legione tebana]]: finite quindi le persecuzioni, il carcere, simbolo delle persecuzioni contro i cristiani, fu demolito e sulle sue rovine innalzata una primitiva chiesa dedicata al martire, di cui si ha traccia dal V secolo<ref>{{cita|Barelli|p. 3}}.</ref>. A testimonianza della presenza del carcere, lo storico milanese [[Serviliano Latuada]] cita gli scritti coevi alla costruzione dell'attuale chiesa redatti dall'arciprete del [[duomo di Monza]] [[Pietro Paolo Bosca]], che testimonia il ritrovamento di fondamenta antiche con anelli e catene durante gli scavi per le fondazioni dell'edificio<ref>{{cita|Latuada|p. 95}}.</ref>.