Carasco: differenze tra le versioni

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Le prime notizie sul territorio di Carasco risalirebbero al [[Medioevo]], quando l'originario paese fu un importante scalo commerciale delle merci dirette in [[Lombardia]] e in [[Pianura Padana]].
 
Fin dall'epoca [[longobardiLongobardi|longobarda]] funella possedimentozona vi operano i monaci dell'[[abbaziaAbbazia di San Colombano|abbazia di San Colombano di Bobbio (PC)]]<ref>Giulio Buzzi, cheCarlo viCipolla, fondaronoCodice diplomatico del monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII, Volume I, II, III, Roma, Tip. del Senato, 1918.</ref><ref>Valeria Polonio Felloni ''Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia'' - Tabella I dei possedimenti in Italia - Pag 16a</ref><ref>Eleonora Destefanis ''Il Monastero Di Bobbio in Eta Altomedievale'' - Carte di distribuzione Fig. 44-44a-44b - Pag 67-70</ref>, il territorio con vari possedimenti era inserito nel grande [[Feudo monastico di Bobbio|feudo reale ed imperiale monastico]]; l'area dell'abitato venne fortemente influenzata dalla presenza dei monaci dell'abbazia di [[Bobbio]] che fondarono l'insediamento della corte del monastero di San Giorgio di Comorga (''Gomorga'') di Rivarola e le priorie della [[Chiesa di San Marciano (Carasco)|chiesa di San Marciano di Carasco]] (''Carascum'') e della [[chiesa di Sant'Eufemiano|chiesa di Sant'Eufemiano di Graveglia]] (''Gravilia'' o ''Gravelia''). IntornoLa alcorte IXdi secoloComorga fuè amministratoil comecentro prioriaamministrativo colombanianacui daldipendono monasteroanche San Pietro di Carasco (''Insula Sancti Petri''), [[San GiovanniColombano Certenoli]] ed i possedimenti in [[Chiavari]], [[Lavagna (Italia)|Lavagna]], [Ne (Italia)|Ne]], [[Sestri Levante]], [[Casarza Ligure]], [[Tellaro (Lerici)|Tellaro]] (''Telano'') [[Lerici]], e di quelli sparsi nella [[Tuscia]] marittima delle priorie di [[Vecchiano]] (''Veclano''), Putignano (''Poteniano'') ed una chiesa a [[PaviaPisa]].
 
Nella prima metà del [[IX secolo]] il [[re d'Italia]] e futuro [[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Lotario I]] confermò ai monaci di Bobbio i diritti sul territorio e della [[Corte (storia)|corte]] di Comorga, menzionata nell'833 nelle ''Adbreviationes'' dell'abate [[Wala]] tra i possedimenti del monastero, corte confermata anche nelle ''Adbreviationes'' dell'862 e dell'883 e nei diplomi reali ed imperiali di [[Berengario del Friuli|Berengario I]] dell'888 e dell'11 settembre 903, [[Guido II di Spoleto|Guido II]] (893) e [[Lamberto II di Spoleto|Lamberto II]] (896)<ref>{{cita|Cipolla, Buzzi|Vol I pp. 138,140,189,198,232,243sg.,246,252,275,278,324,328,333,359,370,373,412,413,427 Vol II p. 35,51,78,303 Vol III pp. 58,96,128,135,208(indice).}}</ref>.
 
In seguito fu amministrato come corte colombaniana dalla pieve di San Giovanni di Secenia (''Sesegnam'') a Pievetta di [[Santo Stefano d'Aveto]], dipendente dal [[Chiesa di San Paolo (Bobbio)|monastero di San Paolo di Mezzano Scotti (Bobbio)]].
 
Dall'XI secolo divenne feudo della [[Ravaschieri (famiglia)|famiglia Ravaschieri]], ramo dei [[Fieschi]], conti di [[Lavagna (Italia)|Lavagna]]. Nel XIII secolo passò alla [[Repubblica di Genova]] che, con la costruzione nel 1132 di un [[Castello di Rivarola|castello nell'abitato di Rivarola]], sottopose il borgo al capitaneato di [[Chiavari]]. Le successive alluvioni dei torrenti [[Sturla (torrente)|Sturla]] e [[Lavagna (torrente)|Lavagna]] cancelleranno in buona parte le testimonianze dei momenti storici più significativi del paese, nonché, tra l'altro, la distruzione dell'originaria [[Chiesa di San Marciano (Carasco)|chiesa parrocchiale di San Marciano]] nel XVII secolo.