Pensiero e poetica di Alessandro Manzoni: differenze tra le versioni

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Per '''pensiero e poetica di Alessandro Manzoni''' si intendono le convinzioni poetiche, stilistiche, linguistiche ed ideologiche che hanno delineato la parabola esistenziale e letteraria di Manzoni dagli esordi giacobini e [[Neoclassicismo|neoclassici]] fino alla morte. Dopo l'esperienza neoclassica, che vide il Manzoni impegnarsi in odi ed altra produzione poetica fino al 1810, da quell'anno aderì al [[Romanticismo|movimento romantico]], diventandone uno degli esponenti di punta. Durante il cosiddetto ''Quindicennio creativo'' (1812-1827), Manzoni produsse opere letterarie, poetiche, teatrali e saggistiche che cambiarono nel profondo la genetica della letteratura italiana e la sua stessa lingua letteraria, imponendosi come pietra miliare nella [[storia della letteratura italiana]]. Tra il 1827 e la sua morte, avvenuta nel 1873, Manzoni continuò la sua ricerca di archetipi estetici, scrivendo saggi storico-letterari in contrapposizione con quelli giovanili e, in contemporanea, riflettendo sulla natura della lingua italiana "viva" nel contesto del nuovo [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]].
 
== Pensiero e poetica ==