Niccolò Tartaglia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Correggo redirect da Scipione Dal Ferro a Scipione del Ferro tramite popup
Riga 32:
[[File:Tartaglia - Terza risposta data a messer Hieronimo Cardano et a messer Lodovico Ferraro.jpg|miniatura|verticale|''Terza risposta data a messer Hieronimo Cardano et a messer Lodovico Ferraro'', 1547]]
[[File:Tartaglia-1606-parabola.jpg|miniatura|verticale|Curve balistiche di Tartaglia in una edizione del 1606]]
Il primo matematico che arrivò a una formula risolutiva per le [[equazione di terzo grado|equazioni di terzo grado]] fu [[Scipione Daldel Ferro]]: la sua formula permetteva di risolvere [[equazioni cubiche]] del tipo <math>x^3 + px = q </math> ed era generale perché tutte le cubiche sono riconducibili a questa tramite la sostituzione <math>x = z-\frac {b}{3a}</math> dove ''a'' è il coefficiente di terzo grado e ''b'' quello di secondo grado. Di fatto, a quel tempo i [[numero negativo|numeri negativi]], i [[numero immaginario|numeri immaginari]] non erano ancora stati inventati, e neanche il [[piano cartesiano]]; infine anche la relazione fra il numero di [[Radice (matematica)|radici]] e il grado della [[equazione]] non era stata ancora dimostrata.
 
In più, era prassi a quel tempo che i matematici custodissero gelosamente le proprie scoperte, oppure le rendessero note solo a una stretta cerchia di amici o discepoli; altre volte, enunciato un principio, omettevano di pubblicare parte o tutta la dimostrazione. Fu così che Dal Ferro non pubblicò la formula risolutiva, ma la lasciò ad un suo allievo fidato ma non molto geniale, [[Antonio Maria del Fiore]], che dopo anni cominciò a vantarsi della propria capacità di risolvere le equazioni cubiche. Questo stimolò il Tartaglia che, in maniera indipendente, riscoprì la formula di Dal Ferro e, nel febbraio del [[1535]], accettò un ''cartello di matematica disfida'' dello stesso Fiore.