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=== Origini ===
 
Il termine ''pieve'' deriva direttamente dal [[lingua latina|latino]] ''plebs'' (= plebe, genitivo ''plebis''). Con la progressiva affermazione del [[Cristianesimo]] il termine passò a indicare la [[comunità]] dei [[battesimo|battezzati]] compresa entro un'organizzazione territoriale. In età romana, una pieve poteva sorgere sia in città chesia in campagna<ref>Lo dimostra il caso di ''[[Forum Cornelii]]'': città episcopale, la sede della diocesi era la Pieve di S. Lorenzo, che si trovava dentro l'abitato.</ref>.
 
Dopo la [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'Impero Romano]] e il graduale disfacimento delle istituzioni e delle strutture poste a governo del territorio, l'amministrazione delle pievi passò in gran parte alle autorità religiose, sia nelle aree di campagna sia nei centri abitati di una certa importanza (o perché sedi di mercato o in quanto sedi amministrative o stazioni di posta, oppure ancora insediamenti agricoli di dimensioni maggiori). Il maggiore sviluppo di questa organizzazione territoriale si ebbe in zone in cui l'autorità centrale era più debole, spesso di difficile accesso.
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La diffusione delle pievi ecclesiastiche iniziò nel [[VI secolo]], con la scomparsa dell'organizzazione statale romana. In seguito al progressivo disfacimento dell'Impero, le proprietà delle pievi passò al vescovo<ref>Il territorio di una diocesi si poteva quindi dividere in più pievi.</ref>. Nelle zone dove la [[centuriazione]] romana non era ancora stata cancellata dal tempo, le pievi ecclesiastiche furono erette in corrispondenza di un punto prestabilito: il [[quintario]], ovvero la strada, più larga delle altre, che veniva tracciata ogni cinque lotti del reticolato centuriale<ref>{{cita web|autore=Giuseppe Sgubbi|url=http://www.tanogabo.it/Inviati_speciali/Quintario.htm|titolo=Quintario: un'importantissima strada della centuriazione romana|accesso=28 giugno 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120528095823/http://www.tanogabo.it/Inviati_speciali/Quintario.htm|dataarchivio=28 maggio 2012}}</ref>.
 
La pieve, oltre ada essere il nucleo dell'organizzazione ecclesiastica delle campagne, ereditò le funzioni civili e amministrative del [[municipio romano]], assumendo il ruolo di "centro" del territorio di competenza. Il pievano infatti, oltre ada essere il governatore delle anime, assolveva funzioni civili e amministrative: teneva i registri delle nascite, custodiva i testamenti e gli atti di compravendita dei terreni. Le pievi si occupavano di riscuotere i tributi e raccogliere le [[decima|decime]]. Inoltre coordinavano i lavori concernenti la difesa del territorio: bonifiche, opere di canalizzazione, ecc.<ref>{{cita libro|Silvia | Bertuzzi | Le nostre radici: la Pieve di San Patrizio| 2011 | Publi&Stampa | S. Patrizio (RA)}}</ref> La pieve, quindi, era sia centro religioso chesia entità territoriale (''Plebs cum capellis et decimis'': la pieve funge da chiesa matrice; le cappelle sono i centri religiosi minori da questa dipendenti). Le chiese della pieve erano spesso dotate di un proprio ospedale; il [[sagrato]] costituiva anche luogo di [[mercato]]<ref name=Sogliano>{{cita web|autore=Valentina Gatta, Paola Pieri, Monica Ruffilli
|url=http://blog.libero.it/Sogliano/2929051.html|titolo=Dal ''pagus'' al ''plebs''|accesso=25 gennaio 2012}}</ref>.
 
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Nel Basso Medioevo, a seguito di queste trasformazioni, la pieve perse le funzioni civili e scese a una dimensione esclusivamente religiosa. Il termine ''plebs'' passò a indicare il territorio dell'antica circoscrizione facente parte di una chiesa battesimale.
 
Un'eccezione a questo processo è costituita dalla [[Corsica]], dove la pieve ha costituito la principale divisione amministrativa dell'isola sin dal medioevoMedioevo, ed è rimasta fino al 1790 (quindi già dopo l'inizio dell'amministrazione francese). Le pievi sono state sostituite in seguito dai ''cantons'', che spesso ne ricalcano i confini.
 
== I toponimi ==
Dal termine derivano molti [[toponimo|toponimi]] come [[Pieve di Bono]], [[Pieve Fosciana]], [[Pieve Ligure]], [[Pieve di Soligo]], [[Pieve di Cadore]], [[Pieve d'Alpago]], [[Pieve Emanuele]], [[Città della Pieve]] ede altri<ref>L'elenco dei toponimi con "Pieve" si trova [[Pieve (disambigua)|qui]].</ref>.
 
=== Area lombarda ===
[[File:Almenno San Salvatore1.JPG|left|thumb|[[Chiesa di San Giorgio in Lemine|Pieve di San Giorgio]] del [[XII secolo]] ad [[Almenno San Salvatore]] (BgBG).]]
 
Nell'area [[Milano|milanese]] e lombarda in genere le prime pievi furono dedicate a santi martiri venerati già in epoca romana ([[V secolo|V]]-[[VI secolo]]), ovvero universalmente noti<ref>Sono per esempio dedicate a [[santo Stefano]] pievi a [[Mariano Comense]], a [[Olgiate Olona]], a [[Fino Mornasco]], a [[Leggiuno]], a [[Lenno]], a [[Menaggio]] e a [[Mazzo in Valtellina]], e a [[san Lorenzo]] a [[Chiavenna]], a [[Mandello del Lario|Mandello]], a [[Lugano]], a [[Cuveglio]].</ref>, o conosciuti nel territorio lombardo<ref>A [[san Vittore]] sono intitolate pievi a [[Canobbio]], [[Varese]], [[Arcisate]], [[Balerna]], [[Locarno]] e [[Porlezza]], ai [[santi Gervasio e Protasio]] a [[Parabiago]], a [[Sondrio]] e a [[Bormio]].</ref>.
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* [[Fabio Lombardi]]. ''Pievi di Romagna'', con fotografie di [[Gian Paolo Senni]]. Cesena, Il Ponte vecchio, 2002. ISBN 88-8312-231-3
* R. Zanussi ''San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa'' - Ed. Pontegobbo
* A. Maestri. ''Il culto di San Colombano in Italia''. Archivio storico di Lodi. 1939 e segg.
* ''Archivum Bobiense'' Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio
Amintore Fanfani: "Una Pieve in Italia"