Torricella Peligna: differenze tra le versioni

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[[File:Pineta Antonio Porreca Torricella Peligna.jpg|miniatura|sinistra|verticale|Scalinata della pineta "Antonio Porreca"]]
=== Chiese, santuari ed eremi ===
* '''Santuario di Santa Maria del Roseto'''. È sito in località Madonna delle Rose, appena fuori il paese, in un'altura che guarda direzione [[Gessopalena]]. La costruzione del santuario è avvenuta nel [[1550]] come riporta l'[[architrave]] del portale maggiore. Recentemente ha subito un restauro. La facciata è rinascimentale ha un profilo a capanna con [[coronamento]] a spiovente convesso. Al centro del tetto è posto un campanile a vela. La facciata è completamente intonacata e gli unici pezzi in pietra sono il prospetto sotto il portale, le pietre angolari, il campanile a vela e le piccole finestra ai lati del portale a vela. L'interno è ad aula unica diviso in due mediante due campate di cui una delle due sezioni ha le funzioni di [[presbiterio]]. Il presbiterio è sopraelevato dal resto della chiesa ed ospita l'altare maggiore realizzato interamente in stucco dipinto ad imitazione del marmo. In una nicchia si conserva una statua della Madonna con bambino.<ref>{{cita web
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* '''Eremo di San Rinaldo'''. È sito nella contrada Fallascoso. Fu edificato davanti alla grotta ove, nel [[XIXIX secolo]] avrebbe vissuto [[San Rinaldo]]. Il campanile è realizzato con un pinnacolo di roccia naturale ed è realizzato direttamente con la roccia che sostiene la campana.<ref>{{cita web
|autore= Autori Vari
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|data= [[2004]]
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* '''Chiesa di San Giacomo'''. È sita nella parte alta del centro storico, è la chiesa parrocchiale di Torricella. Nulla si sa di certo sulla sua costruzione, se non che esisteva già nel 1173, e che subì pesanti restauri nel XVIII secolo, e poi nella metà dell'Ottocento, con il rifacimento del campanile. Distrutta parzialmente dolo l'ultima guerra mondiale, la chiesa fu interessata da un drastico intervento di restauro. La chiesa è in stile rinascimentale. Un [[timpano (architettura)|timpano]] corona la facciata. Tre portali danno l'accesso alle rispettive navate. Il campanile è decorato da una cornice, il registro superiore è caratterizzato da una [[monofora]] per lato. Le navate sono separate da pilastri cui sono addossate delle [[parasta|paraste]]. Gli stucchi sono bianchi e dorati.<ref>{{cita web
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* '''Chiesa di San Camillo'''. È sita in Via Bellini. Trattasi di una chiesa privata della famiglia Piccone. Lo stile della facciata fa supporre che la chiesa sia stata costruira tra il XVII ed il XVIII secolo. Il finestrone che sovrasta il portale è in stile Barocco così come la [[cantoria]] della chiesa. La facciata ha profilo a capanna e dei mattoni rossi angolari. Il coronamento è composto da un timpano triangolare. Il portale è incorniciato da paraste. L'interno è a navata unica con volta a vela mentre le pareti sono stuccate in riquadri azzurri e bianchi.<ref>{{cita web
*'''Chiesa nuova di Sant'Antonio'''. Situata in via Peligna, nel sobborgo Sant'Antonio, risaliva al XVII secolo, ma fu distrutta dai tedeschi, quando dalle foto mostrava uno stile semplice a capanna intonacata, con portale romanico. Solo la nicchia con la statua del santo rimase intatta. Oggi è una chiesa moderna degli anni 60, in pietra e cemento, con tetto a capanna .
* '''Chiesa di San Camillo'''. È sita in Via Bellini, traversa di corso Umberto I. Trattasi di una chiesa privata della famiglia Piccone, realizzata nel 1855. Lo stile della facciata fa supporre che la chiesa sia stata costruira tra il XVII ed il XVIII secolo. Il finestrone che sovrasta il portale è in stile Barocco così come la [[cantoria]] della chiesa. La facciata ha profilo a capanna e dei mattoni rossi angolari. Il coronamento è composto da un timpano triangolare. Il portale è incorniciato da paraste. L'interno è a navata unica con volta a vela mentre le pareti sono stuccate in riquadri azzurri e bianchi.<ref>{{cita web
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=== Palazzi ===
*'''Casa natale di [[Vincenzo Tobia Nicola Bellini]]''', si trova all'incrocio di corso Umberto I con via Coste, presso la chiesa di San Giacomo. È la casa natale del nonno del compositore siciliano [[Vincenzo Bellini]], attualmente è in stile misto, tra il tardo ottocentesco neoclassico e lo stile rurale in.blocchi di pietra intonacati.
 
* '''Palazzo Persichetti'''. È sito in Corso Umberto I. È un palazzo nobiliare. Dallo stile della facciata prospiciente il corso si evince che il palazzo è stato costruito tra il XIX ed il [[XX secolo]]. I restauri del II dopoguerra hanno mantenuto lo stile originario. I muri esterni sono realizzati con mattoni nello stile [[bugnato]]. Le cornici dei portali seguono i [[piedritti]]. Il cornicione è poro aggettante. Agli angoli vi sono delle [[parasta|paraste]]. Il palazzo è suddiviso in tre piani.<ref>{{cita web
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* '''Palazzo baronale Fallascoso'''. Sito in contrada Fallascoso, sul colle ov'è il piccolo centro abitato, si presume fosse stato edificato nel XVII-XVIII secolo sopra il castello, per la presenza di fortificazioni alla base. Presenta le tracce di garitte agli angoli.<ref>{{cita web
|autore= Autori Vari
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=== Monumenti pubblici ===
* Obelisco alle Vittime Civili della Guerra: si trova in vico Coste, nella parte alta del borgo antico. Detto popolarmente "La Torre", è stato eretto nell'immediato dopoguerra, inaugurato nel 1961, in onore delle 103 vittime civile delle rappresaglie naziste, sopra l'area dell'antico castello baronale, fatto saltare in aria dai tedeschi. L'obelisco ha pianta quadrangolare, è accessibile dall'interno su richiesta, è dotato in cima di una grande lucerna che si illumina la notte, il belvedere inoltre è piacevole per il panorama della Majella e del Monte Pallano.
 
* Pineta monumentale "Antonio Porreca": si trova in via Risorgimento, preceduta da un piccolo viale alberato, si innalza sopra un grande colle di pini, si distingue come una delle più preziose della provincia per la posizione panoramica e suggestiva che guarda verso Torricella e la Majella. Sorta nel 1922 sopra una collina arida e rimboschita per volere di Antonio Porreca (1880-1953), oltre a progettare la pineta, dedicò molto per l'arricchimento dei pini, degli abeti, delle tuie. Presto la pineta è divenuta uno dei simboli di Torricella, che accoglie il colossale Monumento ai Caduti della Grande Guerra, un obelisco in pietra bianca, con una scultura bronzea allegorica, e la lapide dei caduti torricellani. La pineta è usata per eventi estivi, come la Doppia Notte Bianca, oppure come area picnic.