Cervus elaphus corsicanus: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i.) #IABot (v2.0
m corretto errore di battitura
Riga 69:
}}</ref>. Si ritiene infatti che questo [[Artiodactyla|ungulato]] possa aver destato un interesse casuale o di generica utilità, oppure come specie venatoria, tanto da garantirgli un passaggio in [[Sardegna]] o in [[Corsica]] (in concomitanza o in precedenza rispetto ad altre specie venatorie come il daino sardo e la lepre sarda, anche se il cervo presente in Sardegna è di origine europea, mentre il daino proviene dal [[Vicino Oriente]] e la lepre dall'Africa). Favorito anche dalle selve e dalle rigogliose foreste che ricoprivano le due isole, l'animale si è successivamente diffuso uniformemente su tutto il territorio.
 
Tra la fine dell'Ottocento e soprattutto i primi decenni del Novecento, in concomitanza con la forte deforestazione permessa dalla prima legge forestale italiana (L. 3917/1877)<ref>Vedi art. 1. La legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 161 dell'11 luglio 1877.</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.demaniocivico.it/public/public/452.pdf|titolo=Legge 20 giugno 1877, n. 3917 (serie 2°). Norme relative alle foreste.}}</ref>, l'intensificarsi della caccia e degli incendi pastorali, il cervo ha visto ridursi notevolmente sia la propria densità distributiva, sia il proprio [[areale]], nonostante la prima legge dullasulla caccia del [[1939]] (regio decreto 1016/1939) che imponeva in Sardegna il divieto totale di caccia al cervo.
 
== Descrizione ==