Georges Picquart: differenze tra le versioni

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Nel 1895, promosso tenente colonnello, venne chiamato a dirigere la ''Sezione Statistica (Servizio di Intelligence Militare)'' dal colonnello Jean Sandherr. Qui fu incaricato dal generale [[Raoul de Boisdeffre]] di cercare ulteriori prove contro il capitano Alfred Dreyfus, che era già stato condannato per tradimento. Personalmente convinto della sua colpevolezza, tuttavia, scoprì che le prove contro di lui erano state falsificate. In particolare, scoprì un pezzo di carta strappato, noto come il "piccolo blu", un telegramma inviato dall'addetto militare tedesco ad un ufficiale francese di nome Esterhazy.
 
Quando consultò le lettere di Esterhazy, scoprì che la calligrafia era identica e che il vero traditore era Esterhazy. Comunicò allora questi risultati ai suoi superiori, che si rifiutarono di riaprire il caso. Su consiglio del generale [[Charles Arthur Gonse]], Picquart fu inviato in un tour di ispezione dal ministro della guerra [[Jean-Baptiste Billot]]. Poi fu trasferito in [[Algeria]] ed in [[Tunisia]] (4º reggimento algerino dei Cannonieri). Temendo che sarebbe morto in un incidente<ref>Dopo una caduta da cavallo, esclamò: «Se morissi, il segreto di Dreyfus morirebbe con me»: {{Cita news|titolo=Dreyfus, Caso Mostruoso. Cento anni fa cominciava l'"Affaire" che sconvolse la Francia|autore=Mario Ajello|data=16 ottobre 1994|pubblicazione=[[La Voce (quotidiano)|La Voce]]|pagina=21}}</ref> o in una battaglia, scrisse una memoria sui fatti che aveva ricostruito e la trasmise a Parigi<ref>"Il colonnello Picquart riuscì però ad avvertire il vicepresidente del senato Auguste Scheurer-Kestner dell’accaduto": [https://www.lastampa.it/cultura/2013/03/08/news/il-dossier-segreto-dell-affaire-dreyfus-1.36110584 ''Il Dossier segreto dell’Affaire Dreyfus'', La Stampa, 8 marzo 2013].</ref>.
 
Nel frattempo, Esterhazy chiese di aprire un procedimento penale militare per dimostrare la sua innocenza. Il processo si svolse a porte chiuse e fu diretto contro Picquart: il giudice designato dovette ricordare al generale de Pellieux che Picquart non era l'imputato. Esterhazy fu scagionato all'unanimità e Picquart fu arrestato per aver fatto trapelare segreti di Stato e falsificato prove. Fu per questo imprigionato per 60 giorni nella fortezza di Mont Valérien. Picquart fu quindi portato davanti a un comitato d'inchiesta nel [[1898]], che lo riformò per cattiva condotta grave; il 26 febbraio 1898 una decisione presidenziale approvò questa misura disciplinare. Accusato di aver fabbricato le prove contro Esterhazy, fu imprigionato per quasi un anno. I dreyfusards ne fecero un eroe, come [[Octave Mirbeau]] che scrisse nella prefazione al Tributo degli Artisti a Picquart (febbraio 1899): «Dal momento che Dreyfus era stato condannato, colpevole di essere innocente, sapeva che Picquart sarebbe stato condannato, doppiamente colpevole di un doppia innocenza: quella di Dreyfus e la sua».