Vittoria Gazzei Barbetti: differenze tra le versioni

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Vittoria Gazzei Barbetti<ref>[http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=56884&RicProgetto=personalita Archivi - Beni Culturali]</ref><ref>[http://www.letteraturadimenticata.it/biblsign%20GL.htm Letteratura Dimenticata]</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=7KDSAgAAQBAJ&pg=PA231&lpg=PA231&dq=vittoria+gazzei+barbetti&source=bl&ots=smNw-sYeMD&sig=uxBIStmgbulUsGX-NBYJ1giQVe4&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjsloit4aLbAhVE66QKHa6BD5o4ChDoAQgrMAA#v=onepage&q=vittoria%20gazzei%20barbetti&f=false Google - Books]</ref> nata da Gaetano ed Emma Mazzi fu adottata da Maria Barbetti. Fu indirizzata allo studio della musica in particolare del violino prendendo lezioni dal maestro senese Rinaldo Franci.
 
Allieva di talento e ottima musicista dovette interrompere l’attività per insorgere di una malattia alle mani. Dal 1924 si dedicò allo scrivere collaborando con i periodici cattolici del tempo: Fiamma viva, Cordelia nel quale pubblicò a puntate il romanzo L’ala della fortuna, Matelda ci cui fu direttrice per 3 mesi, Nuovo Giornale, Vita Femminile, L’Alba, Ars Italica, [[Il Solco]], Illustrazione Toscana, Avvenire d’Italia. Collabora con i giornali locali firmando gli articoli con gli pseudominipseudonimi Vittorio De Vette, Vittorina da Siena, Vty, Vezio Zari-Gatti.
 
È molto apprezzata nei circoli letterari senesi ed entra nella schiera del cenacolo letterario di [[Federigo Tozzi]] ed è ammessa con benevolenza dalla moglie Emma dello scrittore che ne apprezza la religiosità e la indifferenza al fascino maschile.