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Il PIL si è guadagnato una posizione di preminenza circa la sua capacità di esprimere o simboleggiare il benessere di una collettività nazionale e il suo livello di [[sviluppo economico|sviluppo]] o [[progresso sociale|progresso]].
 
== Storia ==
 
Il concetto di PIL similare all'attuale fu espresso in modo completo dall'economista [[Adam Smith]] nella sua più celebre opera ''[[La ricchezza delle nazioni|La Ricchezza delle Nazioni]]''. Egli infatti ritiene che il capitale possa essere di due specie: ''circolante'' e ''fisso''.
 
Il '''capitale circolante''' si caratterizza dal fatto che genera un profitto per chi lo possiede solo nel momento in cui il proprietario stesso lo cede e quindi se ne separa.
 
Il '''capitale fisso''', invece, genera profitto semplicemente dal suo possesso.
 
Smith fa degli esempi per chiarire le sue posizioni. Ponendo caso vi sia un contadino che possiede del bestiame da lavoro. Il valore o prezzo del bestiame da lavoro costituisce un capitale fisso, infatti finché si possiede il bestiame si può trarne profitto, il prezzo del mantenimento invece è capitale circolante, il foraggio ad esempio che viene utilizzata per cibare il bestiame è utile solo nel momento in cui il proprietario decide di privarsene per darla ai suoi animali. Da notare che se invece il bestiame fosse posseduto da un mercante che lo vende, esso sarebbe da considerarsi come merce, e quindi come capitale circolante, solo separandosene il proprietario avrà un profitto. Un esempio ancora più attuale sempre di Smith può essere quello di una macchina agricola; il prezzo di esse è infatti capitale fisso, mentre il prezzo del mantenimento capitale circolante.
 
Dopo aver fatto questa distinzione Smith spiega che la società (e l'individuo) divide il capitale in tre quote:
# la prima è quella destinata all'immediato consumo che ha la caratteristica di non dare reddito, come ad esempio cibo, vestiti, mobili, ecc.;
# la seconda è destinata al capitale circolante e quindi al suo mantenimento, Smith inserisce in questa quota qualsiasi tipo di merce (comprese le scorte), anche quella incompiuta ancora da terminare, in mano a chiunque voglia venderla (quindi mercanti, negozianti, ecc.) per ricavarne un profitto e la moneta in quanto grazie ad essa tutti i beni circolano;
# la terza destinata al capitale fisso e quindi a tutto ciò che genera reddito o profitto senza circolare o cambiare proprietario, in essa rientrano le macchine da lavoro, gli immobili che lui definisce "da reddito" (come i negozi, magazzini botteghe) i quali procurano un reddito non solo al locatore ma anche al locatario (da qui la distinzione dalle case abitative che rientrano invece nella prima quota), tutte le migliorie al capitale fisso stesso (infatti queste migliorie vanno semplicemente ad accrescerne il valore, e tendenzialmente aumentare il profitto che genera), infine anche tutte le migliorie che vengono portate all'uomo, ovvero il valore o prezzo dei vari studi compiuti.
Smith ritiene quindi che il reddito lordo di una nazione sia costituito dall'insieme di tutto quello prodotto dal lavoro e dalla terra. Il reditto netto si trova invece sottraendo al reddito lordo le spese per il mantenimento del capitale fisso e circolante. Considerando quindi in poche parole reddito netto unicamente la parte di reddito destinata all'immediato consumo (ovvero ad oggi i consumi). Chiarisce però Smith che dalla sottrazione delle spese per il mantenimento del capitale fisso e circolante bisognerà escludere la parte per il mantenimento di tutto il capitale circolante che non è moneta. Infatti Smith osserva che la parte di capitale circolante che non va a finire nel capitale fisso, accrescendolo, mantenendolo o migliorandolo (seguendo l'esempio del bestiame, il mantenimento del bestiame è inizialmente sia per chi lo vende al contadino, sia per il contadino stesso, capitale circolante, nel momento in cui nutre il capitale fisso, ovvero il bestiame, entra a far parte di esso, mantenendolo), bensì finisce nella quota di immediato consumo (le vesti vendute da un mercante sono capitale circolante per il mercante, ma prima o poi verranno acquistate da qualcuno che utilizzerà il vestito semplicemente per indossarlo) e per questo costituisce reddito netto.
 
Invece la moneta è unicamente il mezzo attraverso il quale si scambiano i beni, e quindi non può essere conteggiata (sarebbe come conteggiare nel PIL, oltre alla macchina anche i soldi utilizzati per acquistarla). Adam Smith chiarisce anche che tutte le merci che rimangono invendute o le scorte possono essere anch'esse considerate parte del reddito netto; infatti, il loro valore è immediato consumo per chiunque le acquisterà in futuro, dunque Smith dà per scontato che ogni persona destinerà una quota del suo futuro reddito per l'immediato consumo e che la somma di tutte queste quote di ognuno sarà sufficiente ad acquistare tutte le merci rimaste invendute, e parte o tutte quelle dell'anno stesso .<ref>Adam Smith, La ricchezza delle Nazioni. Libro secondo capitoli 1 e 2</ref><ref>http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-06-08/quel-pioniere-rivoluzionario-adam-smith-090813.shtml?uuid=ABIuKPuD</ref>.
 
== Descrizione ==