Fori Imperiali: differenze tra le versioni

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Tra il 1928 e il 1932, [[Benito Mussolini]] riprese sia l'idea della strada di collegamento, sia quella di rendere visibili gli edifici imperiali. Per realizzare il progetto, furono sgomberati e demoliti tutti gli edifici medievali e moderni che occultavano i resti dei fori, così da favorire il riemergere delle strutture antiche sottostanti. Fu progettata un'ampia via rettilinea bordata da giardini, per collegare [[Piazza Venezia]] al [[Colosseo]] da cui fossero visibili le grandiose rovine. La via fu inaugurata da Mussolini il 28 ottobre del 1932 e da quel momento accolse le parate militari del regime. La strada, chiamata ''via dell'Impero'', nel 1945 assunse il nome attuale di ''via dei Fori Imperiali''. A partire dal 1950, vi si svolge l'annuale parata del 2 giugno in occasione della [[Festa della Repubblica Italiana]].
 
A partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]] si discusse dell'eventualità di eliminare la via, per varie motivazioni. Dal punto di vista archeologico, ciò avrebbe permesso di ristabilire l'unità dei fori imperiali, in quanto essa taglia trasversalmente l'area archeologica dei fori; inoltre, poiché all'epoca la strada era ancora aperta al traffico automobilistico, ciò alimentava preoccupazioni per la conservazione dei resti archeologici. Infine, la proposta di smantellamento della strada aveva anche motivazioni ideologiche, venendoessendo vista come un simbolo dell'epoca fascista. La proposta di demolizione della strada suscitò aspre polemiche, non ancora sopite; si formarono così due schieramenti, a favore e contro.
 
Il problema dei danni derivanti dall'inquinamento atmosferico dovuto all'inteso traffico che interessava la strada fu risolto con la pedonalizzazione, attuata dapprima periodicamente su iniziativa del sindaco [[Luigi Petroselli]] e dell'archeologo [[Antonio Cederna]], nel gennaio 1981, quindi in maniera definitiva dal sindaco [[Ignazio Marino]], che nell'agosto 2013 ne chiuse al traffico privato la metà compresa tra Largo Ricci e il Colosseo.