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In italiano le branche sono le zampe anteriori munite di artigli, donde "abbrancare" e "brancata".
L'uso di "branca" per "ramo" è segnalato dai vocabolari, ma come termine gergale degli agronomi. Perciò è improprio parlare di branca primogenita o cadetta in un albero genealogico: meglio parlare di rami. Così il codice civile parla di ramo d'azienda, non di branca. Le ''company branches'' in italiano corrispondono o ai settori o alle filiali. Infine, anche parlare di branche di una materia è orecchiato, meglio parlare di campi o settori.
 
Un quinto ''false friend'' è la parola inglese ''decade'', che in inglese significa "decennio": mentre "decade" in italiano indica un periodo di dieci giorni!
 
Le altre traduzioni ad orecchio non comportano travisamenti del significato inglese, ma dimostrano sempre pigrizia mentale. Il neologismo più inutile mi sembra "supportare": in italiano si è sempre detto "sostenere", "appoggiare", "aiutare" e non c'è nessun bisogno di una nuova parola. Il supporto è tutt'al più quello fisico, ma quello morale è un sostegno o un aiuto, quello politico un sostegno od un appoggio.
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Un altro verbo inutile ricalcato sull'inglese è "implementare". Bastano, secondo i casi, "realizzare", "eseguire", "mettere in atto", "rendere effettivo".
 
In campo medico vanno di moda i calchi dall'inglese che terminano in -ale: medicale, nutrizionale, emozionale. Chi usa queste parole non si rende innanzitutto conto che in italiano esistono già gli aggettivi medico, nutritivo ed emotivo, e soprattutto non si accorge che in inglese non esistono le parole "medic", "emotive" o "nutritive". Perciò c'è una corrispondenza biunivoca fra medical e medico, emotional ed emotivo, nutritional e nutritivo. Più giustificati sono i neologismi amicale, parentale, genitoriale, perchèperché non c'erano aggettivi sinonimi.
 
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