Lorenzo Natali: differenze tra le versioni

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Durante la [[seconda guerra mondiale]] Natali fu responsabile dei gruppi giovanili cattolici [[L'Aquila|aquilani]]<ref name="iai"/>. Aderì come volontario al [[Corpo Italiano di Liberazione]] e partecipò alla lotta contro i nazifascisti dal 16 giugno al 17 luglio 1944 nelle file del 4º reggimento XXXIII Bersaglieri<ref name="iai"/>. Il 17 luglio fu ferito in battaglia sul fiume Musone nelle Marche, e il 27 aprile 1945 ricevette la Croce al Valor Militare<ref name="iai"/>.
 
Nel [[secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]] fu segretario [[Provincia dell'Aquila|provinciale]] della [[Democrazia Cristiana]] e [[assessore]] al [[L'Aquila|Comune dell'Aquila]]<ref name="iai"/>. Si candidò alle elezioni politiche del [[1948]], ma fu il primo dei non eletti<ref name="iai"/>. Dopo la morte di [[Alfredo Proia]], il 26 ottobre 1950 Natali subentrò come membro della [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei Deputati]], ad appena 28 anni<ref name="iai"/>. Fu continuamente rieletto nelle legislature successive e fu deputato ininterrottamente fino alle dimissioni l'11 gennaio 1977, seguite alla sua nomina a [[commissario europeo]]<ref name="iai"/>.
 
Il 5 giugno 1951, durante un comizio di Natali a Venere di Pescina dei Marsi, un attentato provocò la morte di Pietro Pollio, un contadino di 27 anni, e il grave ferimento di un altro presente<ref name="iai"/>. La dinamica dell'attentato rimase poco chiara e la vicenda fu ricostruita in maniera opposta da parte comunista e da parte democristiana<ref name="iai"/>.