Shin (Ken il guerriero): differenze tra le versioni
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Nell'anime Julia tenta la fuga, aiutata dalla giovane Saki (una ragazza fatta portare al castello per prendersi cura di lei), ma Shin si accorge della sua sparizione; riesce a bloccare la donna alle porte della città, minacciando di uccidere Saki se dovesse decidere di scappare e quando il generale Balkom frusta il fratello di Saki per punizione, Shin, pur di accontentare la donna amata, ferma la fustigazione, uccide il torturatore, e, negando di esser stato lui a varare una legge tanto severa, colpisce Balkom, acconsentendo alla richiesta di Julia di portare Saki e il fratello Temujin nella stanza con sé, permettendo così a quest'ultimo di fuggire e avvisare Kenshiro. Questo segno di debolezza verrà avvertito da Balkom e gli altri generali, i quali tentano un colpo di stato deponendo il loro re, ma Shin non si fa intimorire e senza alcun problema riesce a domare la rivolta e a uccidere i traditori: l'ultimo a essere ucciso è Balkom, infatti Shin mette a confronto la propria tecnica con quella dell'avversario e anche se Balkom riesce a procurargli diverse ferite, alla fine Shin colpisce ripetutamente Balkom dimostrando l'inefficacia della sua tecnica, che rende il proprio corpo più duro dell'acciaio. La Croce del Sud è oramai andata distrutta dalle fiamme.
Ken è infine giunto alle porte della città: arriva alla reggia di Shin e i due iniziano un duello dove il maestro di Nanto, dopo averlo affrontato, nota il cambiamento avvenuto nel maestro di Hokuto causato dall'ossessione e dal desiderio di ciò che brama, cosa che una volta gli mancava e che ha acquisito proprio grazie a Shin. Infatti, contrariamente al loro precedente scontro, questa volta Shin non riesce a tenere testa a Ken, che si difende con facilità dalle sue tecniche, un soldato di Shin cerca di attaccare Ken sorprendendolo alle spalle, venendo ucciso perché è impossibile prendere di sorpresa un maestro di Hokuto. A questo punto Shin si trova costretto a eliminare la fonte del desiderio di Ken: finge di uccidere Julia, ma in realtà colpisce solo un manichino creato a sua immagine e somiglianza. Ken rimane paralizzato per un attimo, ma poi scaglia tutta la sua ira verso Shin, riuscendo a perforargli la mano con un pugno, infine lo sconfigge con una serie di violenti pugni, in punti di pressione disposti sul petto di Shin a formare la croce di sangue, simbolo di Nanto (per vendicarsi, visto che Shin ha sconfitto Kenshiro imprimendogli, sul petto, il simbolo di Hokuto), e dichiarandogli che morirà con il suo simbolo sul petto, nell'arco di tre minuti. Subito dopo, Kenshiro si accorgerà dell'inganno del manichino. A quel punto Shin rivela la verità su Julia, ovvero che, stanca di sopportare la violenza con la quale egli ha conquistato il potere, si è lanciata giù dal palazzo togliendosi la vita, avendo lei compreso che quello sarebbe stato l'unico modo per fermarlo, visto che il potere, la ricchezza e il lusso, guadagnati versando il sangue altrui, erano i modi scelti da Shin per avere l'amore di Julia tutto per
Il maestro di Nanto, prima di morire, con il viso immerso nelle lacrime, in un altro impeto d'orgoglio si lancia anch'egli dal palazzo reale, volendo morire per mano sua e non di Ken, quasi non volesse che Ken portasse sulle spalle il fardello della sua morte. Quest'ultimo comunque dà al corpo del nemico una degna sepoltura in quanto, a dispetto di tutti i crimini di cui Shin era colpevole e di tutto il dolore che ha inflitto a Ken, riconoscendo in lui un degno rivale, in quanto ha amato la stessa donna che amava lui, sapendola ormai morta.
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