Storia di Afragola: differenze tra le versioni

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== Medioevo ==
=== Alto Medioevo ===
[[File:Italy 1000 AD-it.svg|thumb|L'Italia durante l'anno 1000.]]
 
=== Invasioni barbariche ===
In seguito alla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], il territorio fu invaso gradualmente dai [[Vandali]], [[Visigoti]], [[Ostrogoti]], [[Longobardi]], e, infine, dai [[Impero bizantino|Bizantini]] nel [[IX secolo]] ([[Ducato di Napoli]]), periodo durante il quale le terre conquistate furono affidate ai soldati<ref name="SG"/>.
 
Il territorio, inoltre, faceva parte della [[diocesi di Atella]], ma con l'arrivo dei [[Longobardi]] passò quindi all'[[arcidiocesi di Napoli]].<ref name="IST2"/>
 
Verso il [[1000]] si svilupparono i villaggi di Arcopinto, Cantarello e, San Salvatore delle Monache, (che trasse il nome dalla chiesa di san Salvatore, dipendente dal monastero di san Gregorio maggiore), Salice, Arcora, Contrada Regina, San Marco e San Martino, oltre a ''Casa aurea'' ([[Casoria]]) e ''Paternum ad sanctum Petrum'' ([[San Pietro a Patierno]]), mentre nelle vicinanze erano situati un bosco, una palude, il "campus" di san Severino e le vestigia di un vecchio [[acquedotto romano]].<ref name="CA"/><ref name="Capasso">{{Cita|Capasso|pp. 11-28}}.</ref>
 
Tra i primi abitanti di Arcopinto e Casoria ci furono rispettivamente due agricoltori, Cicino Russo del fu Palumbo e Gregorio Capuburria del fu Leone, cognato di Russo.<ref name="CA"/>
 
Inoltre, a causa dello straripamento del fiume [[Clanio]], il territorio divenne paludoso e inospitale.<ref name="GC"/>
 
=== Basso Medioevo ===
==== Occupazione angioinanormanna e sveva ====
{{Doppia immagine|sinistra|Coat of Arms of the House of Hauteville (according to Agostino Inveges).svg|80|Arms of Swabia-Sicily.svg|80|[[Stemma degli Altavilla]].|[[Stemma degli Hohenstaufen]].}}
Tra l'[[XI secolo|XI]] e [[XII secolo]] il territorio fu conquistato rispettivamente dai [[Normanni]], in seguito alla [[conquista normanna dell'Italia meridionale]] completata da [[Ruggero II di Sicilia]] e, poi, dagli [[Regno di Sicilia|Svevi]].<ref>{{Cita|Carlo Cerbone|p. 8}}.</ref>
 
Tra i primi abitanti di Arco Pinto e Casoria ci furono rispettivamente due agricoltori, Cicino Russo del fu Palumbo e Gregorio Capuburria del fu Leone, cognato di Russo<ref name="CA"/>. In un documento dell'agosto del 1143 vengono menzionati «Pagano, figlio del fu Nicola, de la Frahola» e la moglie Mansa, che donarono un terreno di 22 quarte, nella contrada di Cupolo, mentre anche nel ''Codice Diplomatico Normanno'' di [[Alfonso Gallo]] viene nominata Afragola.<ref name="CA"/>.
=== Occupazione angioina ===
 
[[File:Arms of Jean dAnjou.svg|thumb|upright=0,5|Stemma degli [[Angioini]].]]
I primi abitanti di Arco Pinto eressero una chiesetta dedicata a [[san Martino]], visitata nel 1619 dal cardinale [[Decio Carafa]] e distrutta nel 1768 per ordine del Governatore di Afragola.<ref name="CA"/>
Durante questo periodo c'è un'assenza totale di fonti documentate e gli abitanti iniziarono a stabilirsi in piccoli villaggi come Arco Pinto, Cantarello, Salice, Arcora, Contrada Regina, San Marco e San Martino, oltre a ''Casa aurea'' ([[Casoria]]), ''Paternum ad sanctum Petrum'' ([[San Pietro a Patierno]]), come riportato in un documento del 1025<ref name="CA"/>.
 
==== Occupazione angioina-durazzesca ====
Tra i primi abitanti di Arco Pinto e Casoria ci furono rispettivamente due agricoltori, Cicino Russo del fu Palumbo e Gregorio Capuburria del fu Leone, cognato di Russo<ref name="CA"/>. In un documento dell'agosto del 1143 vengono menzionati «Pagano, figlio del fu Nicola, de la Frahola» e la moglie Mansa, che donarono un terreno di 22 quarte, nella contrada di Cupolo, mentre anche nel ''Codice Diplomatico Normanno'' di [[Alfonso Gallo]] viene nominata Afragola<ref name="CA"/>.
[[File:Arms of JeanCharles II dAnjou.svg|thumb|upright=0,590px|Stemma degli [[Angioini]] di [[Napoli]].]]
 
I primi abitanti di Arco Pinto eressero una chiesetta dedicata a [[san Martino]], visitata nel 1619 dal cardinale [[Decio Carafa]] e distrutta nel 1768 per ordine del Governatore di Afragola<ref name="CA"/>. Durante il [[Angioini|periodo angioino]], infatti, alcuni documenti riportano una «Villa Arcus pinti», di un «Casale Arcus pinti», «loco ubi dicitur Arcus pintus», e il villaggio Canterello.<ref name="CA"/>.
 
Durante il [[XII secolo]], alcuni documenti riportano l'esistenza del villaggio Canterello; durante il regno di [[Carlo II di Napoli]] e [[Roberto d'Angiò]], infatti, molti feudi e terre della città furono di proprietà della [[Arcidiocesi di Napoli|Curia arcivescovile di Napoli]], in particolare dell'arcivescovo Bernardo Caracciolo, coltivate da vassalli al servizio della stessa curia, tra i quali il salernitano Tommaso Mansella e Roberto Conte di Altavilla<ref name="CA"/><ref name="RCM">{{Cita web|url=http://web.rcm.napoli.it/afragola/page4.html|titolo=Cenni Storici|editore=Rete Civica Metropolitana|città=[[Napoli]]|accesso=5 novembre 2019}}</ref>.
 
Il 24 febbraio 1265 Afragola fu visitata dal re [[Carlo I d'Angiò]], in viaggio per Napoli, accolto da 18 cavalieri e da M. Francesco Loffredo, Eletto del Governo, il quale presentò al re le chiavi della Città<ref name="CA"/>.
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Nel 1423, nei pressi della città avvenne uno scontro tra le truppe di re [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso I di Aragona]] con quelle di [[Giacomo Attendolo|Giacomo Sforza]], capitano della regina [[Giovanna II di Napoli]]<ref name="CA"/>.
 
==== Occupazione aragonese e spagnola ====
[[File:Imperi de la Corona d'Aragó.png|thumb|left|La [[Corona d'Aragona]] nel 1443.]]
Dal 1442 Afragola fece parte dei territori degli [[Corona d'Aragona|aragonesi]], per poi passare a quelli [[Regno di Napoli#Le invasioni francesi e l'inizio del vicereame spagnolo|spagnoli]] durante il [[Viceré di Napoli#Viceré spagnoli (1503-1707)|vicereame spagnolo di Napoli]].<ref>{{Cita|Carlo Cerbone|pp. 124-147, 181}}.</ref>
 
Nel 1575 Paolo Capece-Bozzuto, feudatario di Afragola, offrì all'autorità regnante 7000 ducati per acquistare la parte demaniale della baronia; l<nowiki>'</nowiki>''[[universitas]]'' di Afragola fece appello alla Regia Corte, chiedendo che le fosse concesso di comprare sia la parte demaniale (per 7000 ducati) che quella burgensatica (per 20000 ducati), posseduta da quasi due secoli dai [[Capece (famiglia)|Capece-Bozzuto]]. Il 22 dicembre di quell'anno il regio Consiglio Collaterale, pur accettando l'offerta del Barone, concesse all<nowiki>'</nowiki>''universitas'' un mese di tempo per raccogliere il denaro e il 12 gennaio 1576, in seguito al deposito della somma da parte dell'autorità comunale, obbligò Paolo Capece-Bozzuto alla vendita del feudo all<nowiki>'</nowiki>''universitas''<ref name="Raccolta Rassegna Storica dei Comuni"/>. Ludovico Capece-Bozzuto, figlio di Paolo, fece ricorso, rifacendosi al [[fedecommesso]] del prozio Troiano che impediva l'alienabilità del feudo, ma ogni tentativo fu vano e la baronia cessò per sempre di esistere<ref name="CC"/><ref name="CA"/>.
 
==== Signori di Afragola (1284-1576) ====
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