Castello di Sperlinga: differenze tra le versioni

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L'inizio dell'edificazione si fa risalire tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII, sotto i [[normanni]]. I primi documenti sull'esistenza del borgo e del suo Castello sono del [[1080]].
Lo storico [[Michele Amari]] ne ''La guerra del vespro siciliano'',<ref> ''Un periodo delle istorie siciliane del sec. XIII'', 2 volumi. Parigi, Baudry, 1843,</ref> individuò dei documenti che avvalorano la tesi dei soldati angioini a [[Sperlinga]] capeggiati da "[[Pierre de Lamanon|Petro de Alemanno]] o Lemanno", resistettero, nel 1283 per quasi un anno all'assedio dell'esercito aragonese. Il Castello, in quel periodo, era di proprietà dello stesso Petro de Lemanno che attese invano gli aiuti [[angioini]], durante la [[guerra del Vespro]]. I soldati di [[Carlo I d'Angiò]] vi trovarono quindi rifugio, all'interno della sua struttura interamente scavata nella roccia, in cui si avverte la magia di questo luogo e si apprezza il misticismo che lo pervade, è come entrare in un altro mondo, in cui nulla è decorazione e tutto ha un messaggio da raccontare. Ancora ci si chiede come sia stato possibile scavare questa dura roccia per ricavare le diverse stanze che compongono il castello, su cui si tramandano numerose leggende secolari.
 
Terminato il conflitto, il castello fu assegnato nel [[1324]] dagli aragonesi alla [[Ventimiglia (famiglia)|famiglia Ventimiglia]], che lo possedette per oltre due secoli. Il feudo era attraversato dalle trazzere regie che permettevano collegamenti con Messina, Palermo, il monte Altesina ed Enna.