Giorgio di Borbone-Parma: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
BigUp (discussione | contributi)
Nuova pagina: {{Aristocratico | nome = Giorgio di Borbone-Parma | immagine = | legenda = | titolo = Principe | regno = | incoronazione = | pred...
Etichetta: Editor wikitesto 2017
(Nessuna differenza)

Versione delle 10:52, 24 mag 2020

Giorgio di Borbone-Parma (Milano, 1900Qafa e Bubësit, Albania, 19 marzo 1941) è stato un principe e militare italiano.

Giorgio di Borbone-Parma
Principe
NascitaMilano, 1900
MorteQafa e Bubësit, Albania, 19 marzo 1941
PadreFilippo di Borbone-Parma
MadreElvira di Borbone-Spagna
Giorgio di Borbone-Parma
NascitaMilano, 1900
MorteQafa e Bubësit, Albania, 19 marzo 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaQuota 731 di Monastero
Dati militari
Paese servito Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaFanteria
Corpo47ª Divisione Bari
Reparto31° Reggimento Fanteria
GradoCapitano
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Comandante di31° Reggimento Fanteria
DecorazioniMedaglia d'oro al valore militare
Medaglia di bronzo al valore militare
voci di militari presenti su Wikipedia

In precedenza aveva prestato servizio come volontario nella prima guerra mondiale e nella guerra per la conquista dell’Etiopia, dove venne inquadrato al seguito del Corpo di Spedizione Italiano.

Successivamente posto in congedo, quando l'Italia entrò in guerra il 10 giugno 1940, chiese nuovamente di essere arruolato venendo impiegato con il grado di Capitano. Il 19 settembre 1940 s'imbarcò alla volta dell’Albania, da dove, nell’ottobre successivo, prendeva parte alle operazioni belliche contro la Grecia sul fronte greco-albanese.

Muore in combattimento il 19 marzo 1941 a Quota 731 di Monastero nei pressi di Qafa e Bubësit in Albania.

Onorificenze

«Comandante di una compagnia arditi, tre volte volontario di guerra, già ferito in precedenti fatti d’arme in cui si era valorosamente distinto, otteneva, dopo vive istanze, di rientrare al proprio reparto. In aspro combattimento si lanciava, con impareggiabile audacia e sprezzo del pericolo, alla testa dei suoi arditi, contro munita posizione avversaria. Colpito una prima volta, seguitava ad avanzare e giungeva sulla linea nemica conquistandola e disperdendone i difensori con accanito lancio di bombe a mano. Accerchiato da forze soverchianti, persisteva imperterrito nell’impari lotta finché, esaurite le bombe ed i colpi della propria pistola contro i più vicini avversari, veniva sopraffatto e cadeva da eroe.
— Q. 731 di Monastero (Fronte greco - albanese),
— 19 marzo 1941[1][2]
«Comandante di una compagnia armi di accompagnamento, a difesa di una importante posizione, accortosi che il nemico, travolti gli elementi avanzanti, stava per sopraffare il reparto, guidava i dipendenti al contrassalto. Benché ferito, persisteva nella lotta, incitando i propri Fanti alla più tenace resistenza.»
— Monte Gelil, Fronte Greco,
— 24 novembre 1940 [3]

Note

  1. ^ Bollettino Ufficiale 1942 d.26 pg.1810.
  2. ^ Quirinale - scheda
  3. ^ Il Principe di Borbone caduto a Quota 731