CINECA: differenze tra le versioni
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Anche la magistratura amministrativa ha stabilito, con sentenza definitiva del Consiglio di Stato del 26 maggio 2015, n. 2660<ref>{{Cita web|url=https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=7CQIJE5IDUT64IMHJ4XI75AXDE&q=|titolo=Sentenza N. 02660/2015REG.PROV.COLL.|editore=Consiglio di Stato|urlmorto=sì}}</ref>, che il CINECA non è un soggetto in-house nei confronti delle amministrazioni consorziate, mancando tutti e tre i requisiti di legge necessari (attività prevalente, assenza di privati e controllo analogo).
Proprio successivamente a tale sentenza n. 2660/2015, i senatori del [[Partito Democratico (Italia)]] [[Francesca Puglisi|Puglisi]], [[Gian Carlo Sangalli|Sangalli]], [[Claudio Broglia|Broglia]], [[Sergio Lo Giudice|Lo Giudice]] durante il [[governo Renzi]] proposero la modifica al decreto legge 19 giugno 2015, n. 78<ref>{{Cita web|url=http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emendc&leg=17&id=931388&idoggetto=945875|titolo=Proposta di modifica n. 9.31 al DDL n. 1977}}</ref>, convertita in legge 6 agosto 2015 n. 125, così detta norma "salva CINECA<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/01/cineca-il-governo-salva-il-consorzio-universitario-degli-errori-potra-ricevere-ancora-soldi-pubblici-senza-gara/1925759/|titolo=Cineca, il governo salva il consorzio universitario degli errori. Potrà ricevere (ancora) soldi pubblici senza gara - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=1º agosto 2015|accesso=24 luglio 2018}}</ref>", per permettere secondo gli estensori di tale legge, l'affidamento diretto, sebbene la [[Corte dei conti (
Però la successiva sentenza, sempre definitiva, del [[Consiglio di Stato (Italia)|Consiglio di Stato]] del 30 aprile 2018 n. 2583<ref>{{Cita web|url=https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=Q7RCDI5R677PB57G2BZFYNDQJI|titolo=Sentenza N. 02583/2018REG.PROV.COLL.|editore=Consiglio di Stato|urlmorto=sì}}</ref> ha ribadito l'illeggittimità della qualificazione di CINECA quale organismo in-house dei suoi consorziati, confermando l'orientamento della sentenza del Consiglio di Stato 2660/2015, anche in vigenza della norma cosiddetta "salva CINECA" sopradetta, varata dal legislatore proprio per neutralizzare gli effetti della sentenza 2660/2015, in quanto la "''posizione di supremazia''" del MIUR impedisce di ottemperare al requisito di legge del controllo analogo - e rende superfluo la verifica del requisito dell'attività prevalente; in particolare la sentenza 2583/2018 osserva che la "''posizione di supremazia''" del MIUR deriva (come testualmente riportato al § 6.4 della sentenza 2583/2018) "''anzitutto all’art. 61 del Regio Decreto 31 agosto 1933, n. 1592, formalmente non abrogato, che attribuisce tuttora al MIUR il potere di approvare lo statuto del Consorzio''" e da ulteriori articoli dello Statuto del CINECA.<ref>{{Cita web|url=https://www.sattaromano.it/contributi-miur-a-cineca-satta-romano-associati-ottiene-lo-stop-dal-consiglio-di-stato/|titolo=Satta Romano & Associati, in difesa della società Be Smart S.r.l., ha ottenuto davanti al Consiglio di Stato la conferma dell’illegittimità dei contributi erogati annualmente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca al Consorzio Interuniversitario Cineca}}</ref>
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