Vincenzo Cento: differenze tra le versioni
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Secondogenito di Evaristo Cento ed Ermelinda Andreani, è il fratello minore del futuro Cardinale [[Fernando Cento]]. Giovanissimo assume alcune iniziative a tutela dei lavoratori nel territorio maceratese promuovendo accordi sindacali in favore delle categorie più svantaggiate.
Dopo gli studi avvia la carriera d'insegnante nella scuola pubblica. I suoi interessi culturali si rivolgono principalmente alla filosofia e più tardi alla politica, ma può considerarsi anche un pedagogista. Scrive con continuità sulle maggiori riviste italiane e pubblica numerosi saggi che spaziano dall'attualità alla filosofia; approfondisce il pensiero di [[Giacomo Leopardi]], di [[Giovanni Gentile]], di [[Adriano Tilgher (filosofo)|Adriano Tilgher]] e di altri filosofi suoi contemporanei. Riflette sui rapporti tra Stato e Chiesa, sulla guerra, sulla religione e sulla condizione umana in genere, tenendo sempre le sue analisi in prospettiva storica.
Come pedagogista fin da giovanissimo lotta contro l'analfabetismo diffuso fondando nel maceratese i ''Circoli Popolari Educativi'' volti a fornire un'istruzione di base alle classi popolari
Nel 1924 con il saggio ''Gli Stati Uniti d'Europa'' ottiene il ''Premio Internazionale Filene'' indetto dalla [[Società delle Nazioni]]. L'opera anticipa di qualche
Si manifesta apertamente contrario al [[Regime fascista|regime]] dal momento in cui aderisce al [[manifesto degli intellettuali antifascisti]] voluto da [[Benedetto Croce]] nel 1925. Per tutti gli [[Anni 1930|anni Trenta]] coltiva collaborazioni e amicizie con [[Piero Gobetti]], [[Riccardo Bauer]] e [[Ferruccio Parri]] e con i maggiori intellettuali italiani nei vari campi. Al contempo si occupa con passione di dirigere la sua Accademia. Nel 1944, con la liberazione partigiana del territorio maceratese, il
Muore a Roma il 21 novembre 1945.
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