Processi e decisioni giudiziarie sul G8 di Genova: differenze tra le versioni

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== I fatti della caserma di Bolzaneto ==
Alcuni agenti<ref>[http://www.lamiaterraan.it/pdf/sn21_01_04.pdf Agenti pentiti: G8, a Bolzaneto ci fu violenza] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20040924042809/http://www.lamiaterraan.it/pdf/sn21_01_04.pdf |data=24 settembre 2004 }} articolo de [[Il Secolo XIX]] del 21 gennaio [[2004]]</ref><ref name= testimonianzaagentebolzaneto>[http://www.repubblica.it/online/politica/gottotredici/polizia/polizia.html "A Bolzaneto era la celere a pestare i prigionieri"], intervista ad un ispettore dei Gom de [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] pubblicata il 27 luglio 2001</ref>, così come alcuni infermieri presenti a Bolzaneto<ref>[http://www.terre.it/giornale/articoli/329.html Il prezzo della verità] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070928011500/http://www.terre.it/giornale/articoli/329.html |data=28 settembre 2007 }}, intervista all'ex infermiere penitenziario Marco Poggi su terre di mezzo</ref>, affermarono sia di aver assistito (o per lo meno percepito) ad episodi di violenza, sia di aver visto arrivare nella caserma manifestanti già pesantemente feriti. Il 4 febbraio [[2004]] il magistrato [[Alfonso Sabella]], durante un interrogatorio, disse che la caserma di Bolzaneto doveva servire per un piano ''anti-black-bloc'', elaborato durante un vertice in prefettura svolto il 7 luglio: in base a questo piano la caserma doveva essere operativa entro il 17 luglio o anche prima, subito dopo (e quindi prima dell'inizio del vertice) sarebbero dovuti avvenire dei fermi preventivi contro i "''[[black bloc]]''" già noti, e poi, grazie ad un'apposita scansione dei tempi della giustizia (24 ore di [[fermo di poliziaindiziato di delitto]], sommati a due giorni per effettuare gli interrogatorio da parte del pm e ad altri due giorni per essere ascoltati davanti al gip) li si sarebbe potuti trattenere fino al termine della manifestazione (Sabella sosterrà di non essere stato molto favorevole ad usare la contestazione di reati per giustificare questi fermi preventivi, ma che il tutto veniva giustificato col permettere di bloccare i gruppi più violenti in modo da far svolgere la manifestazione in maniera pacifica, anche per la sicurezza stessa dei manifestanti).
 
In base a questa pianificazione, la caserma di Bolzaneto doveva servire solo per arrestare e immatricolare questi piccoli gruppi, da trasportare poi nelle carceri tradizionali, mentre nei fatti il piano non verrà messo in atto, nessuno dei sospetti già noti verrà fermato, e in caserma il primo arrestato arriverà solo il 20 luglio, quando ormai gli scontri erano già iniziati, mentre nei giorni seguenti riceverà centinaia di fermati, un numero ben maggiore rispetto a quello per cui ne era stato pensato l'utilizzo. Alessandro Garassini, l'avvocato che assisteva Sabella, dichiarerà ai giornalisti a proposito delle dichiarazioni del suo assistito: "''La domanda che mi pongo dopo aver sentito il racconto del mio assistito non solo da avvocato ma anche da cittadino è chiara: perché nessuno ha fermato i violenti prima del vertice? Eppure ci sono state le riunioni preparatorie, che confermano come le segnalazioni fossero correttamente arrivate. C'era anche un piano studiato nei dettagli. Ma al momento giusto non è accaduto nulla''"<ref>[http://www.lamiaterraan.it/pdf/sn04_02_04.pdf Violenze al G8 "Ignorato il piano anti black bloc"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071006135645/http://www.lamiaterraan.it/pdf/sn04_02_04.pdf |data=6 ottobre 2007 }} articolo de [[Il Secolo XIX]] del 5 febbraio [[2004]]</ref>.