Jules Dumont d'Urville: differenze tra le versioni

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[[File:Antarctique carte.png|thumb|Mappa dell'[[Antartide]].]]
 
Il sovrano francese [[Luigi Filippo Alberto d'Orléans|Luigi Filippo d'Orléans]] approvò il piano, ma vi aggiunse l'ordine di puntare verso il [[Polo Sud Magnetico]], tentandone la conquista. Se ciò non fosse stato possibile, alla spedizione di d'Urville si chiedeva di raggiungere una [[latitudine]] più meridionale dei 74°34' S rivendicati nel 1823 dall'esploratore britannico [[James Weddell]],<ref name = nztec>{{Cita web| titolo =Early New Zealand Botanical Art - The third voyage| editore =nztec.org| url=http://www.nzetc.org/tm/scholarly/tei-SamEarl-t1-body1-d3-d4.html |lingua=en | accesso = 29 ottobre 2010 }}</ref>, o comunque «andare tanto lontano quanto lo permettessero i ghiacci».<ref name=antarcticphil>{{cita web | url = http://kerprich-ar-mor.pagesperso-orange.fr/philadelie/dumont/dumontf.html | titolo = Page traduite et adaptée de "Antarctic Philately" (Gary Pierson) - Jules-Sébastien-César Dumont d'Urville |lingua=fr | accesso = 31 ottobre 2010}}</ref>. In questo modo, la Francia s'inseriva nella competizione internazionale per l'esplorazione polare, che vedeva sia gli [[Stati Uniti d'America]] che il [[Regno Unito]] impegnati nella preparazione di spedizioni analoghe:<ref name=antarcticphil/> per i britannici la prima spedizione antartica di [[James Clark Ross]] e [[Francis Crozier]] del 1839<ref name = coolanctartica>{{Cita web| titolo =Erebus and Terror - The Antarctic Expedition 1839-1843, James Clark Ross | editore =coolanctartica.com| url=https://www.coolantarctica.com/Antarctica%20fact%20file/History/antarctic_ships/erebus_terror_antarctica.php |lingua=en | accesso = 26 aprile 2020 }}</ref>, mentre la travagliata spedizione statunitense, partita nel 1838, era stata invece affidata a [[Charles Wilkes]]<ref name=antarcticphil/>, dopo la conquista del [[Polo Nord|Polo Nord magnetico]] da parte di Ross.
 
D'Urville fu inizialmente spiazzato dalle modifiche apportate alla sua proposta. Il suo interesse per i viaggi polari era infatti scarso: preferiva piuttosto le rotte [[tropici|tropicali]]<ref name = artexpertswebsite/>. Ma ben presto la vanità prese il sopravvento, e la possibilità di raggiungere un obiettivo così prestigioso lo allettò.<ref group="N">All'epoca, l'esplorazione polare aveva i caratteri di prestigio e di affermazione per i singoli Stati che in tempi più recenti ha raccolto l'[[esplorazione spaziale]].</ref>. Le due navi ''Astrolabe'' e ''Zélée'', quest'ultima comandata da [[Honoré Jacquinot]], furono armate a Tolone. Nel corso dei preparativi, d'Urville si recò anche a [[Londra]] per acquistare documentazione e strumentazione, incontrandovi l'oceanografo dell'Ammiragliato [[Francis Beaufort]] e il presidente della [[Royal Geographical Society]] John Washington, entrambi forti sostenitori della spedizione britannica verso il [[Polo Sud]]<ref name = artexpertswebsite>{{Cita web| titolo =Erebus and Terror - The Antarctic Expedition 1839-1843, James Clark Ross | editore =artexpertswebsite.com| url=Rear Admiral Jules Sébastien César Dumont d’Urville (1790– 1842) |lingua=en | accesso = 26 aprile 2020 }}</ref>.<ref group="N">Nel corso del suo soggiorno a Londra, d'Urville espresse i dubbi che nutriva da tempo sull'attendibilità delle affermazioni di Weddell in merito alla effettiva latitudine da lui raggiunta, provocando reazioni indignate nei suoi interlocutori.</ref>.
 
==== Antartide, primi contatti ====
[[File:Urville-Viti-reception.jpg|thumb|left|I francesi vengono ricevuti a Rao, nelle [[isole Figi|isole Viti]].]]
 
L<nowiki>'</nowiki>''Astrolabe'' e la ''Zélée'' salparono da Tolone il 7 settembre 1837,<ref name =Emery>{{cita web | url = http://www.unige.ch/sciences-societe/geo/files/4414/4464/7624/Globe2009_Article7_.pdf | titolo = Memoire - Historie de l'exploration de l'Antarctique - Claude-Alain Emery, Société de Géographie de Geneve |lingua=fr | accesso = 28 ottobre 2010 }}</ref> con tre settimane di ritardo rispetto ai piani di d'Urville. La rotta prevedeva come primo obiettivo il raggiungimento del punto più meridionale possibile all'interno di quello che ora si chiama [[mare di Weddell]], e in effetti l'obiettivo era quello di battere il record stabilito proprio da Weddel nel 1823 arrivando a 74° 15' di latitudine sud.<ref name = Emery/>. Secondole istruzioni impartite con una lettera dal ministro della marina dell'epoca il 26 agosto 1837<ref>{{cita|durville|pp. VII-X}}.</ref>, dopo aver passato lo [[stretto di Magellano]], le navi dovevano cabotare il [[Cile]] per dirigersi in Oceania, con l'obiettivo di ispezionare le nuove colonie britanniche nell'Australia occidentale. Dopo una tappa a [[Hobart]], la ''Zélée'' e l<nowiki>'</nowiki>''Astrolabe'' si sarebbero dovute dirigere verso la Nuova Zelanda, dove cercare nuovi obiettivi per le [[baleniere]] francesi e individuare luoghi in cui insediare una [[colonia penale]]. Dopo l'attraversamento delle [[Indie orientali]], la missione avrebbe dovuto doppiare il [[Capo di Buona Speranza]] e fare ritorno in Francia. L'importanza che i francesi attribuivano alla spedizione era evidenziata dai premi che venivano preventivati in base ai risultati conseguiti dalla spedizione: cento franchi a persona una volta raggiunti i 75° sud, e venti franchi per ogni grado ulteriore<ref>{{cita|durville|p. LXXIII}}.</ref>.
 
La prima tappa del viaggio fu [[Tenerife]]<ref name = canterbury>{{Cita web| titolo = The voyage of Astrolabe - Timeline | editore =University of Canterbury - New Zealand | url=https://www.canterbury.ac.nz/exhibition/voyages/astrolabe/timeline.shtml |lingua=en | accesso = 5 maggio 2020 }}</ref>, dove trovarono altre navi francesi tra cui il [[vascello]] ''Hercule'' e la corvetta ''Favorite'' di scorta, che trasportavano il principe di Joinville verso un viaggio istituzionale nelle Americhe e dopo due giorni di permanenza l'arrivo di un'altra corvetta, la ''Diligence'' che portò l'ordine per il principe di rientrare in patria, seguita a breve da un'altra ancora con la stessa missione<ref>{{cita|durville|p. 13}}.</ref>, a testimonianza di quanto fossero presenti le forze navali francesi nell'Atlantico all'epoca dopo la parentesi [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]]; l'accoglienza non fu delle migliori, in quanto le autorità portuali cono molta svogliatezza effettuarono l'ispezione samitaria di prassi dicendo che i marinai avrebbero potuto sbarcare solo il giorno dopo<ref>{{cita|durville|p. 17}}.</ref> e d'altro canto alcuni membri dell'equipaggio, in stato di ubriachezza, furono la sera stessa dello sbarco coinvolti in una rissa e arrestati<ref>{{cita|durville|p. 18}}.</ref>. Il 19 ottobre la ''Astrolabe'' perse di vista la ''Zelee'', e quando ristabilirono il contatto visivo il comandante Jacquinot riportò una avaria che aveva fermato la nave<ref>{{cita|durville|p. 36}}.</ref>; in realtà il giorno dopo d'Urville si rese conto che non c'era stata nessuna avaria ma semplicemente la nave era stata presa da una assenza di vento, come successe di nuovo, con l'''Astrolabe'' che governava a sei nodi e la ''Zelee'' ad appena un miglio e mezzo di distanza in una zona di calma piatta<ref>{{cita|durville|p. 37}}.</ref>. Seguì una breve sosta a [[Rio de Janeiro]]<ref name = canterbury/>, con lo scopo di sbarcare un ufficiale malato<ref>{{cita|durville|p. 39}}.</ref>, l'allievo di prima classe Le Maistre Duparc che faceva parte del suo stato maggiore ed era imbarcato sulla ''Astrlabe''<ref>{{cita|durville|p. XXXVI}}.</ref>. Durante la prima fase della navigazione vi furono anche problemi di vettovagliamento (carne in scatola avariata) che però non ebbero conseguenze sulla salute dell'equipaggio. All'inizio di dicembre, le navi giunsero allo [[stretto di Magellano]]<ref name = canterbury/>: D'Urville ritenne di avere tempo a sufficienza ed esplorò lo stretto per tre settimane<ref name = canterbury/>, esprimendo nei suoi diari di bordo approvazione per la precisione delle mappe tracciate qualche anno prima da [[Phillip Parker King]], prima di dirigersi nuovamente verso sud.
 
Due settimane dopo fu avvistato il primo [[iceberg]], e il 1º gennaio 1838 l<nowiki>'</nowiki>''Astrolabe'' e la ''Zélée'' si ritrovarono a navigare in un intrico di ghiacci, che peraltro non erano equipaggiate per affrontare.<ref name = Emery/>. Quella stessa notte, la [[banchisa]] impedì alle navi di proseguire verso sud. Nei due mesi successivi, d'Urville condusse una sorta di offensiva a oltranza contro i ghiacci per cercare un passaggio che consentisse loro di raggiungere una latitudine più avanzata: le navi rimasero per un breve periodo ancorate in un bacino libero dai ghiacci, ma in breve (9 febbraio) ne vennero di nuovo imprigionate, dopo un cambio di vento<ref name = canterbury/>. Per aprire un corridoio nello strato di ghiaccio e liberarle furono necessari cinque giorni di lavori incessanti, ma comunque la spedizione non riuscì a superare i 63° 23' Sud.<ref name = Emery/> Il 23 gennaio 1838 l'idrografo Clément Adrien Vincendon-Dumoulin fece il primo calcolo dell'[[inclinazione magnetica]].<ref name=antarcticphil/>.
[[File:Atlas pittoresque pl 024.jpg|thumb|left|L<nowiki>'</nowiki>''Astrolabe'' alle prese coi ghiacci il 9 febbraio [[1838]].]]
 
Dopo una puntata alle [[isole Orcadi Meridionali]] il 25 gennaio<ref name = canterbury/>, la spedizione si diresse vero le [[isole Shetland meridionali]] e lo stretto di Bransfield. Nonostante la nebbia, vennero individuate alcune terre solo abbozzate sulle mappe, che d'Urville battezzò Terra di Luigi Filippo (oggi [[Terra di Graham]]), [[isole di Joinville]] e Isola di Rosamel.<ref group="N">[[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]] era il sovrano francese; [[Francesco d'Orléans]], principe di Joinville, era il fratello del re; il vice ammiraglio Claude du Campe de Rosamel era il ministro della marina francese.</ref> Le condizioni a bordo erano però in rapido deterioramento: gran parte dell'equipaggio aveva evidenti sintomi di [[scorbuto]] e i ponti di coperta, invasi dal fumo delle stufe e dai cattivi odori, divennero luoghi invivibili<ref name =southpole/>. Alla fine di febbraio del 1838, d'Urville si arrese all'evidenza di non poter proseguire verso sud, pur non riuscendo a fugare i suoi dubbi sull'effettiva latitudine raggiunta da Weddell. Diresse quindi le due navi verso [[Talcahuano]], in Cile,<ref name = Emery/> dove venne installato un ospedale provvisorio per i membri dell'equipaggio colpiti dallo scorbuto.<ref name = southpole/><ref group="N">In quel momento si riscontravano 38 casi sulla ''Zélée'' e 20 sull<nowiki>'</nowiki>''Astrolabe''.</ref>.
 
==== Il Pacifico ====
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Il piano di d'Urville era semplice: passato lo [[Stretto di Magellano]] avrebbe costeggiato la nuova Guinea e poi diretto verso l'Australia, Tasmania e Nuova Zelanda, e da lì fare rotta per le [[Isole Shetland Meridionali]], dirigendosi verso sud, condizioni del ghiaccio permettendo<ref name =southpole/>.
 
Nei successivi mesi di navigazione nel Pacifico, vi furono scali su alcune isole della Polinesia. Giunti alle [[isole Marchesi]], gli equipaggi ebbero modo di "socializzare" con le indigene; D'Urville, sempre ligio a una condotta morale irreprensibile, nei suoi resoconti si limitò a descrivere sommariamente alcuni episodi avvenuti durante il soggiorno a [[Nuku Hiva]]. Durante la navigazione dalle Indie orientali alla [[Tasmania]] vi furono diverse perdite nell'equipaggio, dovute a febbri tropicali e dissenteria (quattordici uomini fra marinai e ufficiali), mentre altri sei morirono ad Hobart.<ref name =southpole>{{Cita web| titolo =Jules-Sebastien-Cesar Dumont d'Urville| editore =South-Pole.com| url =http://south-pole.com/p0000077.htm| accesso =30 maggio 2020|lingua=en}}</ref>. Per d'Urville, il momento peggiore nel corso della spedizione fu però a [[Valparaíso]], dove fu raggiunto da una lettera della moglie che gli comunicava la morte per [[colera]] del secondo figlio.<ref>{{Cita|Day}}.</ref> All'accorata richiesta di Adèle di un suo pronto rientro a casa si aggiungevano inoltre le cattive condizioni di salute personali: d'Urville era sempre più spesso colpito da attacchi di gotta e da dolori di stomaco<ref>{{cita web |url= https://coolantarctica.com/Antarctica%20fact%20file/History/antarctic_ships/L'Astrolabe_Zelee.php |titolo = L'Astrolabe and Zéléé
Ships of the Polar Explorers | accesso = 5 maggio 2020| lingua = en }}</ref>. Il 12 dicembre 1839, le due corvette approdarono a [[Hobart]], dove furono ricoverati i malati e gli agonizzanti<ref name = canterbury/>. D'Urville venne ricevuto da [[John Franklin]], governatore della Tasmania ed esploratore [[Artide|artico]], dal quale apprese che le navi della spedizione americana guidata da [[Charles Wilkes]] erano ancorate a [[Sydney]] in attesa di salpare verso sud.<ref>{{Cita|Lambert|p. 128}}.</ref>.
 
Vista la consistenza ridotta degli equipaggi, decimati dai malanni, d'Urville espresse l'intenzione di partire alla volta dell'[[oceano Antartico]] con la sola ''Astrolabe'', per un secondo tentativo di raggiungere il Polo Sud Magnetico intorno alla longitudine 140° E. Un'accorata esortazione del capitano Jacquinot e l'arruolamento di un certo numero di rimpiazzi (per lo più disertori dalle baleniere francesi ancorate a Hobart) lo convinsero però a rivedere le sue intenzioni; l<nowiki>'</nowiki>''Astrolabe'' e la ''Zélée'' lasciarono entrambe Hobart il 2 gennaio 1840.<ref name =southpole/>.
 
==== Verso sud ====
[[File:Antarctica 6400px from Blue Marble.jpg|thumb|left|Proiezione ortografica satellitare dell'Antartide presa dal satellite Blue Marble della [[NASA]], cui sono stati aggiunti dati del sensore AVHRR – Advanced Very High Resolution Radiometer – della NOAA.]]
 
I primi giorni di navigazione furono caratterizzati da venti meridionali e da una forte corrente da ovest. A bordo vi fu una recrudescenza di malanni e la perdita di un uomo. Attraversato il 50º parallelo, furono registrati abbassamenti improvvisi della temperatura esterna e dell'acqua. Dopo aver passato la [[convergenza antartica]], il 16 gennaio, a 60° S fu avvistato il primo iceberg e due giorni dopo, il 18 gennaio, le navi attraversarono il 64º parallelo, trovandosi circondati da numerosi iceberg (circa una sessantina),<ref name =southpole/>, ma avvistando terra a quattro miglia di distanza. Non essendoci un possibile approdo, delle scialuppe vennero lanciate da entrambe le navi e un gruppo di uomini sbarcò a terra prendendo possesso dell'isolotto in nome della Francia.<ref name =southpole/> Il 19 gennaio, con festeggiamenti analoghi a quelli usuali nell'attraversamento dell'[[Equatore]], fu attraversato il [[Circolo polare antartico]], e quello stesso pomeriggio fu avvistata terra.<ref name = Emery/>.
 
Le due navi proseguirono lentamente la navigazione verso occidente, costeggiando pareti di ghiaccio, e nel pomeriggio del 21 gennaio alcuni membri dell'equipaggio sbarcarono su un'isola rocciosa issandovi il [[bandiera francese|tricolore francese]]: