Coppa del Mondo di rugby 1995: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
qualif
fx
Riga 14:
| recordmete = {{Tutto attaccato|{{Bandiera|NZL}} [[Marc Ellis]]<br />{{Bandiera|NZL}} [[Jonah Lomu]] (7)}}
}}
La '''Coppa del Mondo di rugby 1995''' ({{inglese|1995 Rugby World Cup}}; {{afrikaans|1995-Rugbywêreldbeker}}) fu la 3ª edizione della [[Coppa del Mondo di rugby]], massima competizione internazionale di [[rugby a 15]] organizzata dall'[[World Rugby|International Rugby Football Board]] (IRFB).
Fu una manifestazione che ebbe un grande impatto culturale e contribuì a scrivere un importante capitolo della storia di fine [[XX secolo]], in quanto organizzata nel [[Sudafrica]] che usciva da una lunga stagione di politica segregazionista (''[[apartheid]]'') voluta dall'etnia [[afrikaner]] per proteggere la propria identità e a seguito della quale il Paese era stato sottoposto a bando diplomatico e sportivo con conseguenti scarsissime relazioni internazionali a livello ufficiale.
 
Riga 33:
Ad esso fece seguito, negli anni successivi, il bando internazionale del Paese sia politico che sportivo, con la sospensione da parte del Comitato Olimpico Internazionale<ref name="Whannel 36">{{Cita|Whannel|pag. 36}}.</ref>.
[[File:Nelson Mandela.jpg|left|[[Nelson Mandela]], successore di de Klerk alla presidenza del Paese|thumb|upright=0.9]]
Non tutti gli organismi internazionali, tuttavia, avevano seguito il CIO: per esempio l'[[world Rugby|International Rugby Football BoardIRFB]], del cui comitato esecutivo il Sudafrica era membro permanente ed effettivo, non aveva formalmente imposto bandi al Paese, ma questo non mise al riparo da contestazione la [[nazionale di rugby a 15 del Sudafrica|nazionale]], contro la quale gli attivisti per i diritti civili invocarono, molte volte con successo, il [[boicottaggio]] facendo sponda sui propri governi affinché esercitassero pressioni sulle federazioni nazionali per dissuaderle da organizzare incontri contro di essa: successe a fine [[anni 1960|anni sessanta]] nel [[Regno Unito]] al fine di spingere la federazione inglese ad annullare un ''tour'' contro gli ''[[Nazionale di rugby a 15 del Sudafrica|Springbok]]''<ref name="Whannel 36" />, e le polemiche si ripeterono nel 1980 in occasione del [[Tour dei British and Irish Lions 1980|''tour'' dei British and Irish Lions]] in Sudafrica<ref name="Whannel 36" />.
In [[Nuova Zelanda]], nel 1981, i contestatori dell'''apartheid'' misero in scena diverse forme di boicottaggio in occasione di un [[tour della nazionale di rugby a 15 del Sudafrica 1981|''tour'' sudafricano]], come lo spargimento di cocci di bottiglia sul prato del Rugby Park di [[Gisborne]] e, in seguito, un bombardamento con palle di [[farina]] su [[Eden Park]], lo stadio nazionale di [[Auckland]], sorvolando il prato con un aereo a noleggio durante un ''[[test match]]'' contro gli ''[[Nazionale di rugby a 15 della Nuova Zelanda|All Blacks]]''<ref name="Flour bomb">{{cita web | lingua = en | url = https://nzhistory.govt.nz/flour-bomb-test-ends-springbok-tour | titolo = Flour-bomb test ends Springbok tour | accesso = 2019-12-04 | sito = nzhistory.govt.nz | editore = New Zealand Ministry for Culture and Heritage }} </ref>, che spinse i visitatori a ritirare la squadra al termine dell'incontro e a lasciare il Paese<ref name="Flour bomb" />.
Ancora, nel 1984, i Paesi africani ventilarono un boicottaggio dei [[Giochi della XXIII Olimpiade|giochi olimpici di Los Angeles]] se l'{{RU|ENG}} fosse andata in ''tour'' in [[Sudafrica]]<ref>{{cita news | url = https://archivio.unita.news/assets/main/1984/05/17/page_021.pdf | p = 21 | data = 1984-05-17 | accesso = 2020-03-18 | pubblicazione = [[l'Unità]] | titolo = L'Ungheria ufficializza il suo «No». Oggi deciderà anche la Polonia }}</ref>.
 
Quando nel 1985 fu varata a Parigi la Coppa del Mondo, il Sudafrica non fu invitato alla prima edizione del 1987, ma la presenza della sua federazione nel consiglio dell'[[world Rugby|International Rugby Football Board]]IRFB portò l'{{RU|SUN}} a declinare l'offerta a prendere parte alla manifestazione<ref name="russia">{{cita news | lingua = en | url = http://www.telegraph.co.uk/sport/rugbyunion/rugby-world-cup/8760555/Rugby-World-Cup-2011-Russia-hope-superpower-struggle-with-US-will-act-as-a-springboard-for-union-back-home.html | titolo = Russia hope superpower struggle with US will act as a springboard for union back home | autore = Brendan Gallagher | data = 2011-09-13 | accesso = 2014-05-29 | pubblicazione = [[The Daily Telegraph]] }}</ref>.
 
Il contesto politico cambiò quando il boero [[Frederik de Klerk]], divenuto presidente del Sudafrica nel 1989, avviò una politica riformista e a febbraio 1990 concesse l'[[amnistia]] al leader dell'[[Congresso Nazionale Africano|African National Congress]] [[Nelson Mandela]], detenuto da 27 anni con l'accusa di attività sovversiva contro lo Stato.
Riga 43:
 
=== Il torneo ===
Il processo di selezione delle città destinate a ospitare gli incontri non fu esente da critiche: inizialmente erano previste 14 sedi ma Louis Luyt, presidente del comitato organizzatore e della [[federazione di rugby a 15 del Sudafrica|SARU]], tagliò le candidate a sei; l'[[World Rugby|IRFB]] quindi intervenne sostenendo che un evento del genere non poteva essere circoscritto a poche città<ref>{{Cita news | lingua = en | url = https://www.independent.co.uk/sport/rugby-union-sa-world-cup-organiser-criticised-1399697.html | titolo = Rugby Union: SA World Cup organiser criticised | autore = Steve Bale | pubblicazione = The Independent | accesso = 2020-02-23 | data = 1994-01-13 }}</ref>; a seguito di ciò si giunse a un compromesso che designò nove sedi: [[Bloemfontein]], [[Città del Capo]], [[Durban]], [[East London]], [[Johannesburg]], [[Port Elizabeth]], [[Pretoria]], [[Rustenburg]] e [[Stellenbosch]].
Di esse, cinque ospitarono solo la fase a gironi mentre le altre quattro, Città del Capo, Durban, Johannesburg e Pretoria, anche la successiva fase a eliminazione diretta con una suddivisione equa degli incontri: ciascuna di esse accolse un incontro a testa dei quarti di finale, a seguire Città del Capo e Durban le semifinali, Pretoria la finale per il terzo posto e Johannesburg la finale per il titolo, che si tenne a [[Ellis Park Stadium|Ellis Park]].
In tutte le sedi si tennero almeno tre incontri tranne che a Stellenbosch, cittadina universitaria a circa {{M|30|ul=km}} a est di [[Città del Capo]], che ne accolse uno solo: più in generale, gli incontri di ogni girone furono ripartiti paritariamente tra due sedi fisse fatta eccezione per il girone A, quello dei padroni di casa del {{RU|ZAF}}, che si divise tra Port Elizabeth (tre incontri) e le citate Città del Capo (due) e Stellenbosch (uno); il girone B, che vide di scena anche l'{{RU|ITA}}, si tenne a East London e Durban, quello C a Bloemfontein e Johannesburg, quello D a Pretoria e Rustenburg.
Riga 49:
Direttore del torneo fu designato Craig Jamieson, ex rugbista successivamente divenuto dirigente d'azienda<ref>{{Cita news | lingua = en | url = https://www.independent.co.uk/sport/rugby-union-davies-ban-confirmed-by-panel-1575293.html | titolo = Rugby union: Davies' ban confirmed by panel | autore = Steve Bale | data = 1995-02-28 | accesso = 2020-06-07 | pubblicazione = [[The Independent]] }}</ref>.
 
Benché ancora formalmente in epoca dilettantistica, alcune squadre furono beneficiarie di compensi sotto varia forma: fu il caso, per esempio, dell'{{RU|ENG}}, a ciascun giocatore della quale furono garantite 45 sterline al giorno dalla propria federazione come rimborso per i comprovati mancati guadagni al lavoro<ref name="Rimborsi Independent">{{Cita news | lingua = en | url = https://www.independent.co.uk/sport/rugby-union-cash-incentive-for-england-1619920.html | titolo = Rugby Union: Cash incentive for England | autore = Steve Bale | data = 1995-05-17 | accesso = 2020-06-07 | pubblicazione = [[The Independent]] }}</ref>, più ulteriori 25 sterline al giorno per rimborso spese di comunicazione assicurate dall'[[world Rugby|IRFB]]<ref name="Rimborsi Independent" /> e, soprattutto, un minimo di {{M|1400}} sterline a settimana pagate dall'azienda di telefonia BT-Cellnet, sponsor della squadra<ref name="Rimborsi Independent" />.
 
==== La fase a gironi ====
Riga 60:
 
Dal punto di vista disciplinare, altresì, passò alla storia l'incidente noto come ''Battaglia del Boet Erasmus'' o ''Seconda battaglia del Boet Erasmus'' (per distinguerla dalla prima che avvenne nel 1971 tra {{Rugby British Lions|N}} e {{RU|ZAF}}): nell'ultimo incontro della fase a gironi che si tenne allo [[Eastern Province Rugby Union Stadium|stadio Boet Erasmus]] di [[Port Elizabeth]] il {{RU|CAN}}, che si presentava alla gara contro gli ''[[Nazionale di rugby a 15 del Sudafrica|Springbok]]'' con una sconfitta dall'{{RU|AUS}} e una vittoria sulla {{RU|ROU}}, aveva ancora speranze di qualificazione; per tale ragione aveva ingaggiato un incontro molto aggressivo per non subire la fisicità degli avversari ma, a poco più di dieci minuti alla fine della partita, l'eccessiva vigoria di entrambe le contendenti sfociò in una violenta rissa che l'arbitro irlandese David McHugh tentò di placare con autorità espellendo subito dal campo due giocatori canadesi, [[Gareth Rees]] e Rod Snow, e il sudafricano [[James Dalton]]<ref name="Battaglia 1">{{Cita news | lingua = en | url = https://www.independent.co.uk/sport/three-are-suspended-after-brawl-1585142.html | titolo = Three are suspended after brawl | autore = Owen Slot | data = 1995-06-05 | pubblicazione = The Independent | accesso = 2014-08-19 }}</ref>.
L'[[World Rugby|IRFB]] esaminò il caso e, oltre a infliggere un mese di squalifica ai tre espulsi<ref name="Battaglia 1" />, irrogò sanzioni supplementari di tre mesi ad altri due elementi che avevano terminato regolarmente l'incontro, il canadese Scott Stewart e il sudafricano [[Pieter Hendriks]], corresponsabili della rissa e non espulsi subito da McHugh<ref>{{Cita news | lingua = en | url = https://www.independent.co.uk/sport/hendriks-is-thrown-out-1585252.html | titolo = Hendriks Is Trown Out | pubblicazione = The Independent | accesso = 2014-08-19 | autore = Tim Glover | data = 1995-06-06 }}</ref>.
Questo significò la fine del torneo per i due sudafricani.